Gli indicatori del market breadth

Il market breadth, tradotto in italiano come “l’ampiezza del mercato”, rappresenta il numero totale di azioni di un indice di borsa che stanno aumentando di prezzo rispetto al numero di azioni che stanno invece subendo un calo. Gli indicatori del market breadth valutano l’avanzamento e la discesa dei prezzi delle azioni di un determinato indice azionario.

A cosa serve?

I trader e gli investitori utilizzano il market breadth per valutare la “salute” generale dell’indice e misurare la partecipazione delle azioni a salite o discese del mercato. Può essere un indicatore affidabile, anche se non accurato, di un imminente aumento dei prezzi dell’indice. Allo stesso modo, può anche fornire segnali per un futuro calo dei prezzi.
Gli indicatori del market breadth, sebbene utili, non sempre forniscono un quadro accurato del mercato. A volte, potrebbero non riuscire a prevedere i cambiamenti futuri nella direzione dei movimenti dei prezzi, noti anche come inversioni di prezzo. Altre volte, il market breadth può segnalare un’inversione troppo in anticipo.

Market breadth positivo e negativo

Quando il numero di azioni in rialzo è maggiore del numero di azioni in ribasso, il market breadth è positivo. Significa che il sentiment prevalente del mercato è rialzista e il market breadth sta confermando il rialzo complessivo dei prezzi delle azioni che fanno parte dell’indice. Quando un numero maggiore di aziende assiste a un calo dei prezzi delle azioni, si verifica una situazione di market breadth negativo. Il sentiment prevalente del mercato è quindi ribassista.
Se l’indice è in aumento, il market breadth positivo va a conferma della salita. Se invece il mercato è rialzista ma si osserva un market breadth negativo, o viceversa, si parla di divergenza.

I movimenti dell’indice non sono quelli delle aziende

A volte, i semplici aumenti o diminuzioni di prezzo di un indice azionario non sono un indicatore affidabile dell’andamento dei prezzi dei titoli che fanno parte di quell’indice. Anche in una situazione in cui un numero significativo di azioni sta assistendo a un calo dei prezzi, l’indice può aumentare. Di solito questo si verifica quando un piccolo numero di azioni sta registrando drastici aumenti di prezzo, trascinando l’indice al rialzo. Pertanto, il market breadth può avvertire i trader che il mercato potrebbe non andare così bene come sembra in superficie.

Come si calcolano gli indicatori del market breadth

Gli indicatori del market breadth sono calcolati con formule matematiche che misurano il numero di azioni in rialzo e in ribasso, e/o il loro volume, per calcolare la partecipazione ai movimenti di prezzo di un indice azionario. Ne esistono numerosi, ciascuno con la propria formula e metodo di calcolo. Alcuni sono cumulativi, ovvero con il valore di ogni giorno aggiunto o sottratto dal valore precedente. Altri non sono cumulativi, con ogni giorno o periodo che fornisce il proprio punto dati. Uno degli indicatori del market breadth più semplici è la Advance/Decline Line. È un indicatore cumulativo in cui il valore della differenza tra il numero di azioni che salgono e il numero di quelle che scendono, viene aggiunto al valore precedente o sottratto.

Gli indicatori del market breadth più popolari

Tra gli indicatori del market breadth più popolari abbiamo:

  • l’On Balance Volume, che si concentra sull’aggiunta o la sottrazione di volume in base alla chiusura di un’azione o di un indice al di sopra o al di sotto del prezzo di chiusura precedente;
  • il McClellan Summation Index;
  • l’Arms Index, che esamina il rapporto tra la azioni che salgono e quelle che scendono, diviso per il rapporto tra il volume delle azioni al rialzo e quello delle azioni in calo;
  • l’oscillatore Chaikin, che oscilla in base a movimenti di volume e prezzo;
  • l’Up&Down Volume Ratio, ovvero il rapporto tra il volume delle azioni al rialzo e quello delle azioni al ribasso;
  • l’Up&Down Volume Spread, che misura la differenza tra il volume in acquisto e il volume di vendita.

Come si usano?

I trader e gli investitori possono utilizzare indicatori del market breadth diversi per scopi diversi. Ad esempio, l’On Balance Volume esamina la pressione di acquisto e vendita da un punto di vista del volume piuttosto che guardare semplicemente al prezzo. Il McClellan Summation Index prevede una formula più complessa che genera segnali di acquisto e vendita effettivi. Alcuni indicatori del market breadth, come il Chaikin Oscillator e l’On Balance Volume, possono essere applicati a singole azioni o anche ad altri asset. Altri invece, come ad esempio l’Advance/Decline Line o l’Arms Index, sono calcolati solo sugli indici.

L’indicatore più semplice

Un altro indicatore semplice del market breadth è il numero o la percentuale di azioni che tradano al di sopra della loro media mobile a 200 periodi. Questa media viene presa come spartiacque per separare i trend ribassisti da quelli rialzisti. Se prendiamo l’indice NYSE, possiamo notare che il market breadth è in fase di deterioramento. Infatti la percentuale delle azioni sopra la loro media a 200 periodi è in diminuzione da inizio 2021 e si trova ora a un valore pari al 38%. L’indice NYSE ha registrato massimi storici su massimi storici nel 2021, (così come gli altri indici azionari americani), ma non è stato accompagnato da un market breadth positivo.

indicatori market breadth
Nonostante il NYSE abbia fatto massimi storici su massimi storici, la percentuale delle aziende al di sopra della loro media a 200 periodi è in diminuzione da inizio 2021.

A livello globale possiamo osservare lo stesso fenomeno. L’indice MSCI ACWI ex-USA, (un indice che copre circa l’85% delle equities globali al di fuori degli Stati Uniti), è arrivato ai massimi toccati prima della crisi finanziaria globale. Tuttavia la percentuale di azioni al di sopra della media a 200 periodi sta continuando a scendere da inizio 2021.

Il market breadth dell’azionario globale
market breadth azioni globali
Il market breadth delle azioni globali si sta deteriorando

Tutto ciò indica fragilità sui mercati poiché ci sono poche aziende che stanno spingendo in alto gli indici azionari, in particolare le large cap. Nel momento in cui queste azioni finiranno di crescere il mercato si fermerà con loro.

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