Modulo 3: Le Azioni

L’azione è l’unità minima in cui è diviso il capitale di una società per azioni e hanno tutte lo stesso valore nominale (prezzo al momento dell’acquisto).

Acquistando un azione si diventa “azionisti” della società e, possedendone una sua piccola parte, si hanno i diritti (partecipazione agli utili) e oneri (rischio di svalutazione) che essa prevede.

L’azionista è quindi proprietario di una piccola parte della società, determinato dal N° di azioni possedute.

Se una società ha 1.000 azioni in circolazione e una persona possiede 100 azioni, quella persona possiederebbe e avrebbe diritto al 10% delle attività e dei guadagni della società. 

La divisione in azioni e la loro collocazione sui mercati permette ad investitori, risparmiatori e tanti altri player di investirci con l’obiettivo di venderla ad un prezzo maggiore in futuro (oppure di sfruttare il pagamento di dividendi periodici).

Le azioni possono essere di 2 tipi:

  • quotate, ovvero listate su un mercato pubblico (borsa) e possono essere acquistate e vendute da tutti;
  • non quotate, la cui trattativa rimane privata tra i soci. E’ molto più difficile comprarle e venderle.

Questo strumento finanziario può inoltre essere diviso in 3 categorie:

  • azioni ordinarie, che garantiscono a tutti gli stessi diritti e privilegi;
  • azioni privilegiate, le quali attribuiscono ulteriori privilegi come assegnazione di dividendi straordinari e diritto di prelazione in caso di liquidazione del capitale;
  • azioni di risparmio, che conferiscono particolari vantaggi in sede di dividendi.

Gli Exchanges

Un exchange, o borsa valori, è il mercato in cui vengono scambiati i titoli finanziari quali azioni, obbligazioni, commodities, valute e strumenti derivati.

La borsa può essere un luogo fisico, in cui gli operatori si incontrano fisicamente per contrattare gli scambi, oppure una piattaforma elettronica.

Gli exchange azionari sono presenti praticamente in tutto il mondo e all’interno sono quotate le società per azioni presenti sul territorio (anche se le aziende possono essere comunque quotate su indici stranieri).

Tra i più importanti il NYSE (New York Stock Exchange) la 1° borsa valori al mondo per volumi, LSE (London Stock Exchange) e TSE (Tokyo Stock Exchange).

Quotarsi in borsa, per una società, richiede specifici requisiti come rapporti finanziari regolari, rapporti sugli utili verificati e requisiti patrimoniali minimi.

Ad esempio, per essere quotati sul NYSE, uno dei parametri principali è la capitalizzazione, che non può essere inferiore ai 4 milioni/$.

Perché una società si quota in borsa?

La quotazione permette di raccogliere capitali da tutto il mondo per espandere il business, aumentare e migliorare la produzione e i servizi, attirare nuovi clienti e investitori.

La prima vendita di azioni al pubblico viene chiamata IPO (Initial Public Offer).

I top 10 exchange azionari globali per market cap

Settori e Industrie

Nel mercato azionario, per individuare i segmenti economici, le società vengono divise per settori e per industrie.

Sebbene possano sembrare molto simili, questi due termini identificano due concetti collegati ma differenti.

Il settore descrive un segmento ampio dell’economia e, ad esempio, nel S&P500 sono 11.

Spesso i settori vengono ulteriormente divisi per ciclici e difensivi; i ciclici sono i segmenti economici che seguono maggiormente gli spunti rialzisti e ribassisti dell’economia reale, beneficiando positivamente (e negativamente) della crescita e decrescita.

I difensivi sono i settori che tendono a perfomare positivamente, ma con risultati minori, in quasi tutti gli scenari economici, in quanto il loro business è indispensabile ai consumatori, sia in espansione che in recessione.

Tra i ciclici ritroviamo: 

  • consumer discretionary;
  • technology;
  • financial;
  • energy;
  • industrial;
  • materials;
  • real estate;

I difensivi:

  • healthcare;
  • utilities;
  • communication services;
  • consumer staples.

Le industrie sono invece le sottocategorie dei settori e vengono create scomponendo quest’ultimi in raggruppamenti più definiti. Pertanto, le società in esse sono divise in gruppi più specifici rispetto ai settori. 

Un esempio può essere fatto con il settore finanziario; all’interno sono presenti diverse industrie, quali credit services, bancari, assicurativi, financial data, asset management e altri ancora.

Abbiamo quindi capito che i settori sono le categorie principali, mentre le industrie rappresentano le sottocategorie contenute.

In qualsiasi condizione di mercato e macroeconomica un investitore può quindi decidere in quale settore posizionare il suo portafoglio, individuando le industrie che beneficiano maggiormente di un particolare momento storico.

Esempio di performance delle azioni del S&P500, divise per settori e industrie

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