Il mondo dell’intermediazione è pieno di truffe quindi è necessario condurre un attenta indagine prima di scegliere il broker con cui aprire un conto di trading. Ma come si fa a capire se un broker è affidabile?
Innanzitutto diffida di qualsiasi broker o consulente che ti contatta telefonicamente o via email, soprattutto se promuovono opportunità irripetibili o la possibilità di guadagnare grandi cifre in poco tempo. Quello è il primo indizio che ti dice che il broker potrebbe essere una truffa.
Fai domande
Fai molte domande su ciò che l’azienda offre e sulla sua esperienza con i clienti. Se non riesci a ottenere risposte dirette o la persona con cui stai parlando sembra affrettata o comunque riluttante a fornirti informazioni complete e chiare, cerca altrove. Non dimenticare di chiedere informazioni su tariffe e commissioni.
Ricerca online
Una delle prime cose da fare quando si sta valutando l’affidabilità di un broker è una semplice ricerca sul web per vedere se ci sono stati illeciti.
I broker sono legalmente tenuti ad essere registrati presso le autorità di regolamentazione. Le informazioni di registrazione degli intermediari e i dettagli delle azioni disciplinari intraprese nei loro confronti sono a disposizione del pubblico.
Le autorità di regolamentazione del tuo Stato probabilmente hanno informazioni su licenze, registrazione e azioni disciplinari su broker e società di intermediazione, nonché su consulenti di investimento registrati.
Un’altra buona fonte di informazioni sui broker è il sito web BrokerCheck gestito da FINRA, un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro.
Sul sito web di Investment Advisor Public Disclosure (IAPD) della SEC puoi trovare il modulo di registrazione e segnalazione ADV che la maggior parte dei consulenti finanziari e delle società di consulenza per gli investimenti sono tenuti a presentare. Il modulo contiene molti dettagli sull’attività della società o del consulente.
La registrazione presso la CONSOB
Per verificare se un broker è realmente abilitato ad operare in Italia, è sufficiente collegarsi al sito della CONSOB ed accedere alla pagina relativa alle imprese di investimento. Da lì possiamo consultare un elenco in cui sono presenti tutti gli intermediari finanziari abilitati ad operare in Italia.
Di solito, un broker, se è regolamentato, mostra la certificazione in modo vistoso sul suo sito. Tuttavia, non basta fermarsi ad una dicitura presente sul sito del broker. L’unica certezza che il broker sia affidabile la si può avere solo ed esclusivamente dalla sua registrazione presso la CONSOB.
I broker ottengono una licenza di autorizzazione nel paese dell’Unione Europea dove di solito hanno la sede legale (prevalentemente Cipro).
In base all’autorizzazione ottenuta presso il paese UE, i broker possono ottenere la registrazione presso la Consob. Chi non ottiene la registrazione Consob non ha alcun diritto ad offrire servizi nel nostro paese.
Controlla la residenza
Nel caso in cui una piattaforma non presentasse alcuna licenza di trading, puoi ritenerla inaffidabile e scartarla. Senza di essa, infatti, il broker è a tutti gli effetti illegale.
Un passo importante per capire se un broker è affidabile è controllare il paese di residenza. Se il broker ha la sede in un paradiso fiscale probabilmente si tratta di una truffa, in quanto non è costretto a rendere pubblici i propri dati. In questo modo il broker può realizzare qualsiasi operazione fiscale e risultare al di là della giurisdizione delle autorità.
La Securities Investor Protection Corporation
Per capire se un broker è affidabile devi verificare se è membro della Securities Investor Protection Corporation (SIPC), una società senza scopo di lucro che protegge gli investitori fino a $ 500.000 nel caso di fallimento dell’azienda.
Controlla i tuoi statements
Controllare attentamente i tuoi statements può aiutarti a rilevare tempestivamente le irregolarità. Poni domande se i tuoi rendimenti di investimento non sono quelli che ti aspettavi o se ci sono cambiamenti a sorpresa nel tuo portafoglio. Se sospetti una violazione, presenta reclami ai regolatori statali.