Taglio Tassi BCE: cosa cambia per Mutui, Prestiti e Economia

La Banca Centrale Europea (BCE) ha appena abbassato i tassi di interesse per la quinta volta consecutiva, portando il tasso sui depositi al 2,75%. Una mossa ampiamente prevista dagli analisti, ma che ha comunque acceso il dibattito tra investitori e risparmiatori. Cosa significa il taglio dei tassi della BCE per l’economia europea e quali sono i suoi effetti su mutui e prestiti? Facciamo chiarezza.

Un’economia in difficoltà e un’inflazione (quasi) sotto controllo

La decisione della BCE arriva in un momento in cui l’economia dell’Eurozona è ferma. Gli ultimi dati hanno mostrato una stagnazione nel quarto trimestre del 2024, con un PIL che non ha registrato alcuna crescita. L’obiettivo della banca centrale resta quello di mantenere l’inflazione vicino al 2%, un target che sembra sempre più raggiungibile, nonostante qualche segnale di ripresa dei prezzi a dicembre.

Christine Lagarde, presidente della BCE, ha sottolineato che la politica monetaria resta ancora “restrittiva”, lasciando intendere che potrebbero esserci altri tagli in futuro, ma senza sbilanciarsi troppo. Gli investitori, però, sembrano aver già fatto i loro calcoli: i mercati stanno scommettendo su almeno altri tre tagli da qui alla fine dell’anno.

Gli effetti del taglio dei tassi BCE

Mutui più convenienti

Uno degli effetti più evidenti del taglio dei tassi della BCE riguarda i mutui. I tassi sui finanziamenti immobiliari erano già in calo da mesi. Secondo il sindacato bancario FABI, il tasso medio dei mutui era sceso al 3,23% a novembre, dopo aver superato il 5% nel 2023. Ora potrebbe scendere sotto il 3% e tradursi in un bel risparmio per chi intende acquistare casa. Per chi ha un mutuo variabile, la riduzione dell’Euribor si tradurrà in rate più leggere, con risparmi fino a 4.700 euro su un prestito da 150.000 euro a 20 anni.

Prestiti personali

Anche chi sta pensando di finanziare un’auto o un elettrodomestico potrebbe beneficiare del taglio dei tassi della BCE. I tassi sui prestiti al consumo sono scesi all’8% in media, dopo aver toccato picchi del 14% nel 2023. Se la tendenza prosegue, un finanziamento di 10 anni per un’auto da 25.000 euro potrebbe costare 11.871 euro in meno rispetto allo scorso anno. Un risparmio simile si riflette anche sugli acquisti di beni più piccoli: una lavatrice da 750 euro, pagata a rate in 5 anni, potrebbe costare fino a 170 euro in meno rispetto a pochi mesi fa.

taglio tassi BCE effetti

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

Gli economisti prevedono almeno altri due tagli nel 2025, con il tasso sui depositi che potrebbe scendere fino al 2%. Secondo i dati degli indici Overnight Index Swap, il prossimo taglio è atteso tra marzo e aprile, seguito da un altro tra maggio e dicembre. Ma c’è chi ritiene che la BCE possa accelerare il ritmo, riducendo i tassi di mezzo punto alla volta se l’economia non darà segnali di ripresa.

D’altro canto, le tensioni geopolitiche e l’incertezza legata alle politiche economiche di Donald Trump potrebbero rallentare il processo. Il nuovo presidente USA sta valutando di imporre dazi sulle merci europee, una mossa che potrebbe avere ripercussioni negative sulla crescita economica dell’Eurozona e, di conseguenza, influenzare le decisioni della BCE.

Mutui fissi o variabili? La grande domanda

Con il calo dei tassi, la scelta tra mutuo a tasso fisso e variabile diventa ancora più interessante. Attualmente il fisso è ancora la scelta predominante, grazie a un TAN più competitivo, ma il variabile potrebbe tornare a essere conveniente nella seconda metà del 2025.

Secondo le proiezioni, l’Euribor potrebbe scendere fino al 2% entro la fine del prossimo anno, rendendo il mutuo variabile di nuovo appetibile per chi punta a tassi ancora più bassi in futuro. Chi vuole dormire sonni tranquilli potrebbe preferire bloccare un tasso fisso prima che la situazione cambi di nuovo.

L’economia europea resta fragile

Anche se i tassi stanno scendendo, la ripresa economica in Europa resta incerta. La debole crescita della Germania e della Francia, influenzata anche da instabilità politica, non aiuta il quadro generale. Christine Lagarde ha ribadito che i consumatori europei sono ancora prudenti e che la fiducia nel futuro economico resta fragile.

Nel frattempo, l’inflazione è rimasta al 2,4% a dicembre, ma secondo la BCE la traiettoria resta al ribasso. Il nodo cruciale è il settore dei servizi, dove i prezzi continuano a salire a causa dell’aumento degli stipendi. La BCE prevede un rallentamento anche su questo fronte nel corso del 2025.

inflazione euro area dicembre 2024

Conclusione

Il nuovo taglio dei tassi della BCE segna un ulteriore passo verso una politica monetaria più accomodante, con effetti immediati su mutui e prestiti. Le incertezze geopolitiche e la fragile crescita economica europea potrebbero influenzare le prossime mosse della banca centrale.

Chi sta pensando di accendere un mutuo o un finanziamento potrebbe trovare condizioni più vantaggiose nei prossimi mesi, ma la scelta tra tasso fisso e variabile resta aperta. Nel frattempo, la BCE continuerà a camminare su un filo sottile tra stimolare la crescita e mantenere l’inflazione sotto controllo.

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MARCO CASARIO

Gli italiani sono tra i popoli più ignoranti in ambito finanziario.

Non per scelta ma perché nessuno lo ha mai insegnato. Il mio scopo è quello di educare ed informare le persone in ambito economico e finanziario. Perché se non ti preoccupi dell'economia e della finanza, loro si occuperanno di te.

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