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I prezzi della benzina hanno superato i 2 euro al litro anche in modalità self service. Il gasolio si attesta a 1,98 euro al litro. Il governo sta studiando un intervento che non pesi troppo sui bilanci pubblici. Per far fronte al caro carburanti, presto le famiglie in difficoltà poterebbero ricevere un bonus benzina da 80 euro sulla carta Dedicata a te. L’importo si andrebbe a sommare alla somma che già dovrebbero ricevere sulla social card. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul bonus benzina.
Chi potrebbe ricevere il Bonus Benzina?
A ricevere il bonus benzina dovrebbero essere solo le famiglie beneficiarie della carta Dedicata a te. La carta da 382,5 euro, attiva per acquistare beni di prima necessità, è riservata alle famiglie composte da almeno tre persone e con un Isee che raggiunge al massimo 15.000 euro. Si tratta quindi di 1,3 milioni di famiglie italiane.
I nuclei con figli nati tra il 2023 e il 2009 hanno avuto la priorità nella graduatoria per le social card. Sono rimasti fuori le coppie senza figli, i single, i nuclei monogenitoriali e i nuclei familiari che fruiscono di altri sussidi pubblici come reddito di cittadinanza, Nadef e cassa integrazione. Non è ancora chiaro se il bonus benzina sarà attivo per i nuclei familiari che sono già in possesso della social card ma privi di vettura privata.
Se il bonus benzina venisse confermato, l’importo di 80 euro verrebbe caricato direttamente sulla carta Dedicata a te senza dover procedere a una nuova graduatoria. Nei giorni scorsi era circolata l’ipotesi di un importo più alto (150 euro) che poi è sceso a 80. La social card sarebbe attiva solo per il rifornimento di benzina o gasolio, così come l’importo da 382,5 euro è spendibile solo nei supermercati.
La misura dovrebbe costare ben 100 milioni di euro ma i tecnici del ministero delle Imprese sono ancora al lavoro per elaborare l’intervento. Il bonus rimane ancora solo un’ipotesi.
Quando potrebbe arrivare?
Almeno fino a fine settembre, la misura probabilmente resterà in sospeso aspettando che la Nadef chiarisca la situazione economica dell’Italia e le risorse a disposizione per la prossima manovra.
È probabile che la misura venga inserita in uno dei prossimi decreti in lavorazione. Potrebbe far parte di un nuovo decreto fiscale dal momento che il governo vedrà scadere numerosi aiuti il 30 settembre, tra i quali il taglio dell’Iva sul gas al 5% per usi civili e industriali, la riduzione degli oneri gas e lo sconto per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico. Queste misure dovrebbero essere prorogate.
Si è parlato anche di un nuovo decreto energia che dovrebbe accogliere alcune misure su cui sta lavorando il ministero dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
I prezzi dei carburanti aumentano
Gli aumenti dei prezzi dei carburanti non si fermano nonostante il calo delle quotazioni dei prodotti raffinati, comunque sopra i 1.000 dollari la tonnellata. La benzina è al livello più alto da oltre un anno, quando però era in vigore il taglio dell’accisa di 25 cent/litro. In ben quindici Regioni su venti, il prezzo ha superato i 2 euro al litro. Si tratta comunque di un livello ancora lontano da quello del 2022. Allora, la media era tra i 2,2 e i 2,3 euro al litro. Il gasolio si trova in una situazione simile, con il prezzo più alto dall’inizio del 2023.
Le altre misure sul tavolo per affrontare il caro carburanti
Il caro carburanti ha aumentato le richieste di intervento da parte del governo. L’aumento dei prezzi ha fatto scattare anche l’allarme del Codacons: “Il governo non ha più scuse e deve subito intervenire sulle accise che gravano sui carburanti in modo da contenere i rialzi dei prezzi alla pompa”. I rincari rischiano di aggravarsi nei prossimi giorni come conseguenza dell’andamento del petrolio e delle basse scorte. “Gli introiti stellari derivanti dalla tassazione su benzina e gasolio possono rappresentare, in questa situazione, una forma di appropriazione indebita. Per questo chiediamo al governo di intervenire subito congelando le accise, in modo da ottenere un effetto calmierante su tutti i prezzi al dettaglio”, ha affermato il presidente del Codacons.
Le associazioni invocano a gran voce il taglio delle accise, una strada che sembra al momento difficile da percorrere, come spiegato nei giorni scorsi dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Secondo le ultime indiscrezioni il governo sta quindi valutando un “taglio non lineare” che sarà rivolto soltanto alle classi meno abbienti. Un taglio lineare, come quello varato dal governo Draghi, avrebbe un costo troppo elevato di circa 0,8 miliardi di euro al mese, quasi 10 miliardi l’anno, una spesa superiore a quella che lo Stato stanzia annualmente per il reddito di cittadinanza. I provvedimenti contro il caro benzina dovrebbero trovare posto nella manovra da varare a fine anno.
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