Modulo 3: Le relazioni tra variabili economiche – Lezione 3: La regola di Taylor

Contenuti della lezione

La regola di Taylor è un modello che descrive la relazione tra gli obiettivi operativi della Federal Reserve e i tassi di inflazione e di crescita del prodotto interno lordo. E’ stata interpretata sia come un modo per prevedere le mosse della Fed, sia come una regola fissa per guidare la politica monetaria in risposta ai cambiamenti delle condizioni economiche.

La regola consiste in una formula che mette in relazione l’obiettivo operativo della Fed per i tassi d’interesse con la deviazione dei tassi di inflazione effettivi da quelli desiderati e lo scostamento della crescita del PIL reale effettiva da quella desiderata.

Come funziona la regola di Taylor?

In economia, la regola di Taylor è essenzialmente un modello di previsione utilizzato per determinare quali dovrebbero essere i tassi di interesse al fine di spostare l’economia verso prezzi stabili e piena occupazione. La regola di Taylor raccomanda che la Fed aumenti i tassi quando l’inflazione è alta o quando l’occupazione supera i livelli di piena occupazione. Al contrario, quando i livelli di inflazione e occupazione sono bassi, la regola di Taylor implica che i tassi di interesse dovrebbero essere ridotti.

L’equazione di Taylor

la regola di Taylor

Questa equazione implica che la Fed adeguerà il suo obiettivo di tasso sui fondi federali di una media equamente ponderata del divario tra l’inflazione effettiva e il tasso di inflazione desiderato (pari al 2%) e il divario tra il PIL reale osservato e un ipotetico target di PIL a un tasso di crescita lineare costante (calcolato da Taylor al 2,2% dal 1984 al 1992 circa).

Ciò significa che la Fed aumenterà il tasso sui fed funds quando l’inflazione sale al di sopra del 2% o la crescita del PIL reale supera il 2,2%. Viceversa, abbasserà il tasso target quando uno di questi valori scende al di sotto dei rispettivi obiettivi. Spesso vengono apportate variazioni a questa formula in base a ciò che le banche centrali ritengono siano i fattori più importanti da includere.

I limiti della regola di Taylor

La regola Taylor presenta diversi inconvenienti. Il più grave è che non può spiegare shock o svolte improvvise nell’economia, come un crollo del mercato azionario o immobiliare. Nella sua ricerca e nella formulazione originale della regola, Taylor lo ha riconosciuto e ha sottolineato che una rigida adesione a una regola politica non sarebbe sempre appropriata di fronte a tali shock. Un altro difetto della regola di Taylor è che può fornire consigli ambigui se l’inflazione e la crescita del PIL si muovono in direzioni opposte.

Durante i periodi di crescita economica stagnante e inflazione elevata, come la stagflazione, la regola di Taylor fornisce poche indicazioni ai responsabili politici, poiché i termini dell’equazione tendono a cancellarsi a vicenda. Sebbene diversi problemi siano ancora irrisolti, molte banche centrali trovano la regola di Taylor una pratica favorevole e alcune ricerche indicano che l’uso di regole simili può migliorare la performance economica.

MARCO CASARIO

Gli italiani sono tra i popoli più ignoranti in ambito finanziario.

Non per scelta ma perché nessuno lo ha mai insegnato. Il mio scopo è quello di educare ed informare le persone in ambito economico e finanziario. Perché se non ti preoccupi dell'economia e della finanza, loro si occuperanno di te.

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