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Tesla Sale dopo le Trimestrali di Q1 2025, Musk Promette: “Sarò più presente”
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Musk promette più tempo per Tesla
Il punto più atteso della giornata non era nei numeri, ma nelle parole di Musk. L’imprenditore ha annunciato che a partire dal prossimo mese dedicherà “molto più tempo” a Tesla. Una risposta diretta alle critiche di chi lo accusa di trascurare l’azienda a favore del suo coinvolgimento con l’amministrazione Trump e con il nuovo dipartimento di Government Efficiency (DOGE).
Musk ha precisato che continuerà a collaborare col governo, ma solo uno o due giorni a settimana. Il grosso del lavoro per avviare la squadra pubblica, ha detto, è ormai fatto. Adesso il focus torna sull’azienda che ha rivoluzionato l’auto elettrica.
La mossa punta a rassicurare gli investitori in un momento in cui le azioni Tesla hanno perso oltre un terzo del loro valore in dodici mesi.
Tariffe e incertezza pesano sul business
Il 2025 non è iniziato bene per Tesla e le ragioni vanno oltre l’azienda. L’incertezza macroeconomica e i nuovi dazi commerciali imposti da Donald Trump stanno creando difficoltà a tutto il settore auto. Nonostante la sua impronta globale, Tesla non è immune.
Il gruppo ha segnalato che la volatilità delle politiche commerciali e i cambiamenti nel sentiment politico potrebbero influenzare negativamente la domanda dei suoi prodotti nei prossimi mesi. In particolare, il ramo energia (meno visibile ma molto ambizioso) potrebbe risentire più delle tariffe rispetto al settore auto.
Ciononostante, Musk ha sottolineato che Tesla ha lavorato per diversificare la sua supply chain e ridurre l’esposizione geografica. I componenti viaggiano spesso su scala continentale, anziché globale, proprio per limitare i rischi legati alle guerre commerciali.
Il ritorno delle Tesla economiche
Se i dazi rappresentano un freno, i nuovi modelli potrebbero diventare il motore della ripresa. I piani di Tesla per lanciare modelli a prezzo ridotto restano confermati e dovrebbero concretizzarsi nella prima metà dell’anno.
La produzione avverrà sulle linee esistenti, con meno risparmi in termini di costi rispetto a quanto inizialmente previsto, ma con un approccio più prudente e adatto a un contesto incerto. Tesla ha chiarito che offrire auto accessibili è diventato “più critico che mai”.
Musk ha anche smentito le recenti indiscrezioni secondo cui la produzione del nuovo modello sarebbe slittata alla seconda metà del 2025. Tutto, secondo lui, sta procedendo come previsto.
Ottimismo sull’autonomia e sul robot umanoide
Tra le promesse del futuro di Tesla, ci sono anche due progetti: l’autopilota completo e il robot umanoide Optimus.
Musk ha ribadito che la versione completamente autonoma del software di guida sarà disponibile entro l’anno. A metà 2025 si dovrebbe poter prenotare una corsa su un’auto a guida autonoma a Austin, in Texas. L’uso personale dovrebbe arrivare entro dicembre.
Ma la vera sorpresa riguarda Optimus. Secondo Musk, il robot sta facendo “progressi straordinari” e potrebbe diventare il prodotto più importante nella storia dell’azienda, superando persino le auto. L’obiettivo è avere migliaia di esemplari già operativi negli stabilimenti Tesla entro fine anno, con un target ambizioso di un milione di unità entro il 2029. Il prezzo? Tra i 20.000 e i 30.000 dollari. La distribuzione ad aziende esterne dovrebbe iniziare già dal 2026.
Nessuna guidance, tutto rinviato al Q2
Per ora, niente nuove previsioni annuali. Tesla ha rimandato l’aggiornamento della guidance al prossimo trimestre, dicendo che la crescita dipenderà da molti fattori: accelerazione delle tecnologie autonome, aumento della produzione e condizioni macroeconomiche.
L’azienda continua a investire sia nel comparto auto che in quello energetico, ma con più cautela. L’obiettivo è mantenere la salute del business nel medio-lungo termine.
Il verdetto degli analisti
Non tutti, però, si sono lasciati convincere. Dan Ives di Wedbush ha definito il trimestre un “disastro” e ha ribadito che il futuro di Tesla dipende in gran parte da quanto Musk deciderà di restare concentrato sull’azienda. Se continuerà a occuparsi troppo di politica, secondo Ives, il brand rischia ulteriori danni.
Per ora gli investitori sembrano aver accolto bene la promessa di un Musk più presente. Il titolo ha guadagnato il 4,6% durante la seduta e ha continuato a salire nel dopo mercato.
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