Conviene di più il mutuo a tasso fisso o variabile

Devi comprare casa e accendere un nuovo mutuo, o vuoi rinegoziare il mutuo che hai aperto.
Con le condizioni di oggi conviene un mutuo a tasso fisso o a tasso variaible?

Fare la scelta sbagliata sul mutuo tasso fisso o variabile può costarti molto cara soprattutto su un mutuo trentennale. 

Vi faccio un esempio reale: chi l’anno scorso ha stipulato un mutuo a tasso variabile con una rata di 600 euro, oggi si ritrova con una rata di 1000 euro, un aumento di quasi il 70%.

Uno scenario che puo’ mettere in difficoltà molte persone e che potrebbe portare nei casi estremi all’insolvenza e al pignoramento della casa.

Per proteggere le proprie finanze e prendere una decisione consapevole e conveniente è quindi necessario capire alcuni concetti che vi spiegherò in modo molto semplice.

Mutui e tassi di interesse

Gli interessi dei mutui ipotecari dipendono dai tassi di interesse decisi dalla Banca Centrale Europea, la BCE. Se questi salgono, aumenteranno anche gli interessi che la tua banca ti chiederà per il tuo prestito. Se scendono accade il contrario.

E’ necessario quindi capire quali sono le manovre di politica monetaria della BCE.

Per esempio nei precedenti 10 anni, i tassi di interesse sono stati mantenuti a livelli prossimi allo zero per cercare di far crescere l’economia europea. E abbiamo infatti assistito a tassi di interesse applicati ai mutui molto bassi e che in alcuni momenti sono sceso sotto l’1%.

Andamento tassi fissi – Fonte https://www.stefanocarpanese.com/crollo-dei-tassi-sui-mutui-2019/

Tassi di interesse e inflazione

Ma il Covid ha cambiato questo scenario.

I grandi supporti a sostegno dell’economia messa in ginocchio dalla pandemia, ha portato ad un aumento dei prezzi alla produzione. Questi rappresentano il costo delle materie prime che le industrie acquistano per produrre beni di varia natura. Di conseguenza, si è verificato un incremento dei prezzi al consumo, ovvero i prezzi che i consumatori pagano per acquistare beni e servizi.

Tra il 2021 ed il 2022 abbiamo visto l’inflazione arrivare in Europa a livelli che non si vedevano da 40 anni, superando il 10%.

Una degli obiettivi di una Banca Centrale è quello di mantenere il tasso di inflazione vicino al 2%.
Con gli aumenti la BCE si è vista costretta ad adottare misure di politica monetaria restrittiva per riportare l’inflazione a livelli normali. Ha quindi iniziato ad alzare i  tassi di interesse, che erano prossimi allo 0, portandoli ad oggi al 3,75%.

Questo ha portato anche i tassi di interesse sui mutui ad aumentare.
Chi aveva un mutuo con tasso variabile, che sono agganciati all’andamento degli indici EURIBOR,  secondo il Codacons, l’associazione dei consumatori, deve affrontare oggi una maggiore spesa fino a 4.236 in più all’anno rispetto a quanto pagato nel 2021.

Chi ha invece un tasso fisso non ha avuto problemi.

Finché l’inflazione non scenderà o si verificherà una forte recessione economica in Europa, la BCE rimarrà con i tassi a questi livelli. 

Cosa fare se hai un mutuo a tasso variabile

Bisogna innanzitutto distinguere tra chi sta pagando un tasso variabile e chi, invece, sta decidendo adesso di accendere un mutuo ed è indeciso se optare per un variabile o un fisso.

Parliamo dello scenario di chi ha già un mutuo a tasso variabile sulle spalle.

Considerano che la BCE potrebbe non aver finito i rialzi dei tassi  e che quindi gli interessi potrebbero ancora aumentare, chi sta  pagando un tasso variabile superiore al 4% potrebbe prendere in considerazione l’opzione di surroga al fisso,  che è una soluzione di difesa che consente di proteggerti da ulteriori aumenti dei tassi in caso di incertezze future.

Va detto che comunque le surroghe oggi non sono a buon mercato. 

Un’ulteriore opzione per migliorare le condizioni economiche del proprio mutuo potrebbe essere la rinegoziazione. La rinegoziazione del mutuo implica la possibilità di apportare modifiche ai termini e alle condizioni del contratto di mutuo esistente, tra cui la revisione dei tassi di interesse, la modifica della tipologia di mutuo, la revisione delle garanzie fornite o la modifica dell’importo della rata. Ad esempio in un contesto come quello attuale, se si attraversano difficoltà economiche e non si intende procedere con la surroga del mutuo, è possibile rinegoziare la rata del prestito per renderla più sostenibile.

Mutuo oggi : meglio fisso o variabile

Per chi invece sta comprando casa in questo periodo e deve scegliere tra un tasso fisso o variabile per il proprio mutuo, ecco alcune riflessioni che possono aiutare.

Ragionando per logica, bisognerebbe evitare di optare per un mutuo a tasso fisso a trent’anni in questo momento, poiché ci potrebbe essere il rischio di fissare il tasso a livelli elevati che potrebbero essere tra i più alti dei prossimi  anni se siamo davvero arrivati vicino alla fine degli inasprimenti della BCE. Ricordate sempre che l’economia nella quale viviamo non è fatta per riuscire a crescere in scenari di tassi di interesse alti.
Scegliere un mutuo a tasso variabile potrebbe essere una buona soluzione ma fissando il tasso su un orizzonte temporale più breve,ad esempio 5 anni. In questo modo dopo 5 anni poi andrei a ridiscutere in base alle condizioni di mercato di  quel momento.

Un altra soluzione di difesa dal rialzo dei tassi potrebbe essere quella di lavorare sullo spread,ovvero la differenza tra il tasso applicato dalla banca e il tasso di riferimento. Nel contesto dei mutui ipotecari, lo spread è aggiunto al tasso di riferimento per determinare il tasso effettivo che il mutuatario dovrà pagare. Ad esempio, se il tasso di riferimento è del 3% e lo spread applicato dalla banca è dell’1%, il tasso effettivo per il mutuo sarà del 4%. Negoziare uno spread più basso, potrebbe permetterti anche qualora il tasso di interesse di riferimento potrebbe essere più alto, di pagare una rata più bassa.

Un’altra soluzione, se ovviamente non c’è fretta di acquistare casa, potrebbe essere quella di aspettare che il ciclo di rialzi dei tassi sia effettivamente terminato. A quel punto aprire un mutuo a tasso variabile sapendo che i tassi dovrebbero scendere da quel momento.

Conclusione

Non esiste mai la soluzione universale giusta per tutti, ma ognuno deve valutare la sua situazione ed essere consapevole di quello che gli accade intorno.


Viviamo in un contesto economico che richiede flessibilità e che quindi premia chi riuscirà a stipulare  clausole contrattuali che consentano di entrare o uscire dal contratto senza costi troppo onerosi, in modo da poter sfruttare eventuali opportunità o necessità che si possono presentare nel corso del tempo.
Perché come dico sempre: se non ti occupi di economia sarà l’economia ad occuparsi di te e non farà mai il tuo bene. 

Quindi per prendere decisioni consapevoli  che soprattutto possono migliorare nel tempo la nostra situazione finanziaria è fondamentale conoscere almeno le basi dell’economia

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