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L’Impatto di una Seconda Presidenza Trump sul Mondo delle Criptovalute
Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti sono sempre più vicine e l’ipotesi di una seconda presidenza di Donald Trump sta suscitando molte discussioni nel settore delle criptovalute. I miner di Bitcoin e le aziende crypto potrebbero emergere come i maggiori vincitori di una rielezione di
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Debutto ETF Spot Ethereum: Analisi dei Flussi e Implicazioni per gli Investitori
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Il Canada Taglia di Nuovo i Tassi: La Fed Dovrebbe Seguire il Suo Esempio?
La Bank of Canada (BOC) ha tagliato i tassi d’interesse per la seconda volta quest’anno. Questo decisione arriva in un momento in cui l’inflazione canadese è scesa al 2,7% a giugno, rispetto al mese precedente. Questo taglio di un quarto di punto percentuale ha portato
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Magnifici Sette: L’Ampiezza di Mercato del 2024 e le Implicazioni per gli Investitori
Per gran parte del 2024, i commentatori del mercato hanno lamentato il fatto che pochi titoli a mega capitalizzazione, soprannominati i “Magnifici Sette”, sembrassero sostenere l’intero mercato azionario statunitense. Questa situazione di ampiezza di mercato ristretta è stata vista dai pessimisti come un segnale che
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L’Adozione dell’Intelligenza Artificiale nel Settore Finanziario: Sfide e Opportunità
L’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario è ormai inevitabile. Banche e fintech stanno attivamente integrando l’IA nelle loro operazioni, con esempi prominenti come Morgan Stanley che ha recentemente presentato un assistente IA chiamato Debrief. Tuttavia, mentre l’IA promette di rivoluzionare il settore finanziario, la sua
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Cosa fa muovere Wall Street e la Borsa Europea? Sintesi Macro – Settimana 29
È stata una settimana turbolenta a Wall Street, culminata con un crollo delle azioni venerdì, quando un enorme fallimento informatico ha bloccato i voli e sconvolto le aziende di tutto il mondo. L’S&P 500 è sceso a circa 5.500 e il Nasdaq ha perso circa
Dati ISTAT su Export italiano in calo: ma il mercato Azionario rimane forte
Nel 2022, l’Italia ha registrato un deficit commerciale di 31,011 miliardi di euro, rispetto al surplus di 40,334 miliardi del 2021. L’Istat ha riferito che il deficit energetico è pari a -111,278 miliardi di euro, rispetto al -48,356 miliardi dell’anno precedente, mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici è stato di 80,267 miliardi di euro, inferiore rispetto ai 88,690 miliardi del 2021.
Nel mese di dicembre 2022, l’Istat ha stimato una diminuzione delle esportazioni (-1,9%) e delle importazioni (-1,1%), causata dalla riduzione delle vendite sia nell’UE (-1,2%) che al di fuori dell’UE (-2,6%). Tuttavia, a dicembre la bilancia commerciale ha registrato un surplus di 1,067 miliardi di euro.
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Secondo il rapporto dell’Istat sul commercio con l’estero e i prezzi all’importazione di dicembre 2022, l’export italiano è aumentato del 19,9% nel 2022 grazie alle vendite di beni di consumo non durevoli e beni intermedi, mentre l’import è aumentato del 36,5% soprattutto a causa di maggiori acquisti di prodotti energetici.
Il saldo commerciale è tornato positivo solo negli ultimi due mesi dell’anno, portando a un deficit commerciale totale per il 2022 di oltre 31 miliardi di euro, rispetto a un avanzo di oltre 40 miliardi del 2021. Il report indica inoltre che l’aumento dell’export è stato trainato da prodotti come articoli farmaceutici, prodotti petroliferi raffinati, metalli di base e prodotti in metallo, macchinari e apparecchi, prodotti alimentari, bevande e tabacco, e sostanze e prodotti chimici.
Il FTSE Mib, l’indice della Borsa Italiana, sembra però non volersi fermare ed è oggi arrivato ad una soglia importante che coincide con un livello tecnico che in passato ha agito da resistenza, e con l’estensione di Fibonacci della precendente gamba rialzista:
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Come i dati sull’Import e l’Export impattano sui mercati finanziari ?
I dati sulle esportazioni e sulle importazioni sono essenziali per il calcolo del Prodotto interno lordo (PIL) di un Paese, che rappresenta il valore totale di tutti i prodotti e servizi prodotti all’interno dei suoi confini in un determinato periodo. Le esportazioni e le importazioni sono entrambe incluse nel calcolo del PIL e sono quindi componenti importanti per misurare il successo economico di un Paese.
Le esportazioni aumentano il PIL di un Paese grazie alle esportazioni nette, ma i dati sulle importazioni sono fondamentali perché mostrano il consumo interno di beni e servizi. Quando un Paese importa più cose di quante ne produca localmente, si verifica un’inflazione che ha un impatto sul PIL. Di conseguenza, il mantenimento di un equilibrio tra importazioni ed esportazioni è fondamentale per la stabilità finanziaria di un Paese.
L’impatto che il dato macroeconomico ha sugli asset finanziari:
Forex (Tassi di cambio): Quando un paese vende più di quanto importa, si crea una domanda per la sua valuta. Ciò può causare un aumento del valore della valuta, a vantaggio degli investitori che detengono attività denominate in quella valuta. Quando un Paese acquista più di quanto vende, sviluppa un’eccedenza di valuta estera, che può far crollare il valore della valuta nazionale.
Asset Azionario (Equities): Le aziende che dipendono in modo significativo dalle esportazioni possono vedere i loro prezzi azionari crescere o diminuire quando i volumi delle importazioni e delle esportazioni cambiano. Ad esempio, se un’azienda che esporta un gran numero di prodotti subisce un calo della domanda da parte dei mercati esteri, il prezzo delle sue azioni può crollare. Al contrario, se un’azienda che esporta un gran numero di articoli registra un aumento della domanda, il prezzo delle sue azioni può salire.
Rendimenti obbligazionari (Yield): Le variazioni delle importazioni e delle esportazioni possono avere un impatto sui rendimenti dei titoli di Stato. Se un Paese esporta molte materie prime, può guadagnare più denaro estero, aumentando la domanda di obbligazioni. Di conseguenza, i rendimenti di tali obbligazioni possono ridursi. Al contrario, se un Paese importa più di quanto esporta, potrebbe aver bisogno di prendere in prestito più denaro per finanziare tali importazioni, causando un aumento dei tassi obbligazionari.
Asset materie prime (Commodities): Le variazioni delle quantità di importazioni ed esportazioni possono avere un impatto anche sui prezzi delle materie prime. Ad esempio, se un Paese è un grande esportatore di petrolio, un calo della domanda da parte dei mercati esteri potrebbe far crollare i prezzi del petrolio. Questo può potenzialmente causare una reazione a catena.
Il monitoraggio dei dati sulle esportazioni e sulle importazioni è essenziale per determinare la salute economica di un Paese e il mantenimento di un equilibrio tra i due è fondamentale per evitare l’inflazione e garantire un PIL stabile.
Per approfondire puoi consultare il corso gratutito di Macroeconomia per Trader ed Investitori o leggere la guida di Macroeconomia.
In sintesi
- Nel 2022, l’aumento delle esportazioni e delle importazioni è principalmente attribuibile a un incremento dei valori medi unitari, con una dinamica dei volumi relativamente costante.
- I prodotti di consumo non durevoli e i beni intermedi trainano l’aumento del valore delle esportazioni, mentre i maggiori acquisti di energia determinano la crescita del valore delle importazioni.
- Nel corso del 2022, la bilancia commerciale italiana è peggiorata, culminando in un deficit di oltre 31 miliardi di euro, rispetto a un avanzo di oltre 40 miliardi di euro nel 2021.
- I prezzi delle importazioni sono aumentati del 18,5% nel 2022, il massimo dal 2005, mentre i costi non energetici sono aumentati del 10,3%, rispetto al 4,7% del 2021.
- I mezzi di trasporto (+43,7%), i macchinari e le attrezzature (+13,8%), i prodotti farmaceutici e chimici (+26,9%), i prodotti petroliferi raffinati (+32,7%) e i metalli e prodotti in metallo (+8,5%) contribuiscono maggiormente all’aumento delle esportazioni.
- I maggiori contributori alla crescita delle esportazioni italiane nel 2022 sono gli Stati Uniti (+22,5%), la Francia (+14,6%), la Svizzera (+24,3%), la Turchia (+38,4%) e la Germania (+7,0%), mentre le esportazioni verso la Russia continuano a diminuire (-27,7%).
- L’avanzo commerciale a dicembre 2022 è stimato in 1.067 milioni di euro, rispetto al deficit di 1.475 milioni di euro di dicembre 2021. Il deficit energetico è aumentato rispetto all’anno precedente, ma il surplus non energetico è cresciuto in modo significativo.
- Il deficit commerciale in Italia nel 2022 è di 31,011 milioni di euro, in calo rispetto all’avanzo di 40,334 milioni di euro del 2021, soprattutto a causa di un maggiore squilibrio energetico.
Questo il comunicato dell’Istat: https://www.istat.it/it/archivio/281014