
Gli indicatori di Analisi Tecnica – Lezione 8: Il Directional Movement Index
Il Directional Movement Index (DMI) è un indicatore sviluppato da J. Welles Wilder nel 1978 che identifica in quale direzione si sta muovendo il prezzo di un asset. L’indicatore confronta i massimi e i minimi precedenti ed è composto da due linee: una linea di movimento direzionale positiva (+DI) e una linea di movimento direzionale negativa (-DI). Esiste una terza linea opzionale, denominata ADX, che può essere utilizzata per misurare la forza del trend. Quando +DI è sopra -DI, la pressione al rialzo è più alta di quella al ribasso. Al contrario, se -DI è superiore a +DI, c’è una maggiore pressione al ribasso. Questo indicatore può aiutare i trader a valutare la direzione del trend. I crossover tra le linee vengono talvolta utilizzati anche come segnali per acquistare o vendere.

Gli Indicatori di Analisi Tecnica – Lezione 7: L’Average True Range
L’Average True Range (ATR) è un indicatore di analisi tecnica, introdotto da J. Welles Wilder Jr. nel suo libro “New Concepts in Technical Trading Systems”, che misura la volatilità del mercato scomponendo l’intera gamma del prezzo di un asset in un determinato periodo. E’ stato originariamente sviluppato per i mercati delle materie prime, ma da allora è stato applicato a tutti i tipi di asset. Solitamente, il periodo su cui viene calcolato l’ATR è 14. Tuttavia i trader possono utilizzare periodi più brevi per generare più segnali di trading.

Gli Indicatori di Analisi Tecnica – Lezione 6: Le Bande di Bollinger
Le bande di Bollinger sono degli strumenti di analisi tecnica caratterizzate da tre linee, una media mobile semplice e una banda superiore e inferiore. Le bande superiore e inferiore si trovano in genere a 2 deviazioni standard dalla media mobile semplice, ma possono essere modificate. La deviazione standard è una misura matematica della varianza media. Per un dato set di dati, la deviazione standard misura come i numeri sono sparsi da un valore medio. L’indicatore è stato sviluppato da John Bollinger per identificare correttamente quando un asset è ipervenduto o ipercomprato.

Gli Indicatori di Analisi Tecnica – Lezione 5: I Canali Donchian
I canali Donchian sono tre linee generate dai calcoli di una media mobile che comprendono un indicatore formato da bande superiori e inferiori attorno a una fascia media. La fascia superiore indica il prezzo più alto di un titolo su N periodi, mentre la fascia inferiore indica il prezzo più basso. L’area compresa tra la fascia superiore e quella inferiore rappresenta il canale di Donchian. Il trader di futures Richard Donchian ha sviluppato l’indicatore a metà del 20° secolo per aiutarlo a identificare le tendenze.

Gli Indicatori di Analisi Tecnica – Il Parabolic SAR
Il parabolic SAR è un indicatore che tenta di offrire ai trader un vantaggio evidenziando la direzione in cui si sta muovendo un asset, oltre a fornire punti di ingresso e di uscita. E’ noto anche come “stop and reversal system” ed è stato sviluppato da J. Welles Wilder Jr., il creatore del Relative Strenght Index. Su un grafico, l’indicatore appare come una serie di punti posizionati sopra o sotto i prezzi dell’asset. Un punto sotto il prezzo indica una direzione al rialzo. Al contrario, un punto sopra il prezzo viene utilizzato per illustrare che i sellers hanno il controllo. Quando i punti si capovolgono, è possibile che la direzione del prezzo possa invertire.

Gli Indicatori di Analisi Tecnica – Lezione 3: Moving Average Convergence Divergence (MACD)
ll MACD, Moving Average Convergence Divergence, è un indicatore di momentum che mostra la relazione tra due medie mobili del prezzo di un sottostante. Viene calcolato sottraendo la media mobile esponenziale a 26 periodi da quella a 12 periodi. Il risultato di tale calcolo è la linea MACD. Una media mobile esponenziale a nove giorni del MACD chiamata “linea del segnale”, viene tracciata sopra la linea MACD. Molti trader acquistano quando il MACD supera al rialzo la sua linea di segnale e vendono quando la incrocia al ribasso.
Gli Indicatori di Analisi Tecnica – Lezione 2: Il Relative Strength Index
Il Relative Strenght Index (RSI) è un indicatore sviluppato da J. Welles Wilder utilizzato nell’analisi tecnica che misura l’entità delle recenti variazioni di prezzo per valutare le condizioni di ipercomprato o ipervenduto nel prezzo di un asset. E’ usato per valutare lo slancio del prezzo di un sottostante. L’idea alla base dell’RSI è misurare la velocità con cui i trader stanno spingendo il prezzo. Viene visualizzato come un oscillatore, ovvero un grafico a linee che si sposta tra due estremi e può avere una lettura da 0 a 100.
I livelli di ipercomprato e di ipervenduto
La maggior parte dei trader considera valori pari o superiori a 70 come un’indicazione che il sottostante sta diventando “ipercomprato” e potrebbe essere pronto per un’inversione di tendenza o una correzione. Una lettura del RSI pari a 30 è interpretata come una condizione di “ipervenduto”. Alcuni trader utilizzano valori sopra gli 80 e sotto i 20.
Come si muove il Relative Strenght Index?
L’RSI aumenterà all’aumentare del numero e dell’entità delle chiusure positive e diminuirà all’aumentare del numero e dell’entità delle perdite. Come si può notare nel grafico seguente, l’indicatore RSI può rimanere nella regione di ipercomprato per lunghi periodi mentre il titolo è in una tendenza al rialzo.
L’indicatore può anche rimanere in territorio di ipervenduto per molto tempo quando il titolo è in una tendenza al ribasso.
I range del Relative Strenght Index
Durante un trend rialzista, l’RSI tende a rimanere al di sopra di 30 e dovrebbe raggiungere spesso il valore 70. Durante un trend ribassista, è raro vedere l’RSI superare 70 e l’indicatore raggiunge spesso il valore 30. Queste linee guida possono aiutare a determinare la forza del trend e individuare potenziali inversioni.
Ad esempio, se l’RSI non riesce a raggiungere 70 su una serie di oscillazioni di prezzo consecutive durante un trend rialzista, ma poi scende al di sotto di 30, il trend si è indebolito e potrebbe invertire. È vero il contrario per una tendenza al ribasso. Se la tendenza al ribasso non è in grado di raggiungere 30 e poi si riprende sopra 70, la tendenza al ribasso si è indebolita e potrebbe invertire al rialzo.
La divergenza del Relative Strenght Index
Una divergenza rialzista si verifica quando l’RSI crea una lettura di ipervenduto seguita da un minimo più alto mentre il prezzo fa un minimo più basso rispetto al precedente. Ciò indica spesso un aumento dello slancio rialzista.
Una divergenza ribassista si verifica quando l’RSI crea una lettura di ipercomprato seguita da un massimo più basso mentre il prezzo crea un massimo più alto rispetto al precedente.
I limiti del Relative Strenght Index
Come la maggior parte degli indicatori tecnici, i suoi segnali sono più affidabili quando si conformano alla tendenza di lungo termine. I veri segnali di inversione sono rari e possono essere difficili da separare dai falsi allarmi. Anche il fatto che l’indicatore possa rimanere in ipercomprato o ipervenduto per un po’ di tempo rappresenta un limite.