Guerra Commerciale USA-Cina 2025: Cosa Rischiamo Davvero?

È ufficiale: la guerra commerciale tra USA e Cina è riesplosa nel 2025 e questa volta fa ancora più rumore. Dazi al 145%, minacce incrociate, esportazioni bloccate, aziende nel panico. Non è un film distopico, ma la cronaca economica di aprile 2025. Il presidente americano ha deciso di colpire duramente la Cina con nuove tariffe su una quantità enorme di prodotti. La risposta di Pechino è stata dura, come prevedibile. I consumatori e le imprese di tutto il mondo stanno per pagare il prezzo di queste tensioni. Letteralmente.

Un frullatore a 250 euro: benvenuto nell’economia dei dazi

Un americano che in questi mesi vorrà comprare un robot aspirapolvere, una friggitrice ad aria o un qualsiasi prodotto di questo genere importato dalla Cina, vedrà un rincaro pesantissimo. Secondo Christopher Conlon, economista alla NYU, molti prezzi aumenteranno in proporzione diretta ai dazi. Quindi se l’America impone il 145% su un prodotto, il suo prezzo al dettaglio potrebbe raddoppiare e più.

La lista dei prodotti coinvolti è lunga:

  • giocattoli
  • vestiti
  • articoli in plastica
  • piccoli elettrodomestici
  • elettronica di consumo
  • persino parti di ricambio per auto

La cosa assurda è che, mentre i governi combattono, sono le famiglie a dover stringere la cinghia.

Comprare adesso conviene? A volte sì

Non è la prima volta che gli economisti danno un consiglio poco ortodosso: “Se puoi, fai scorta”. Lo dice anche Conlon: acquistare oggi beni durevoli potrebbe essere una mossa intelligente, se si teme che i prezzi possano esplodere a breve. Naturalmente, non si tratta di un invito al panico. Ma in un contesto incerto come quello attuale, chi ha un po’ di liquidità e stava già pianificando certe spese, farebbe bene a non rimandare.

Ma i dazi non dovevano rilanciare l’industria americana?

Qui arriviamo al cuore del problema. L’obiettivo dichiarato di questi dazi è sempre lo stesso: riportare la produzione negli Stati Uniti. Ma dopo anni di globalizzazione spinta, è davvero possibile?

In teoria, mettere dazi sulle merci straniere rende più conveniente produrre internamente. In pratica, però, il costo del lavoro negli USA è molto più alto e le infrastrutture produttive locali non sono più quelle degli anni ’50. Costruire fabbriche da zero, ricreare intere catene di approvvigionamento, formare manodopera specializzata… sono processi lunghi, costosi e incerti.

Secondo Sina Golara, esperto in supply chain, anche con dazi alle stelle, in molti casi è ancora più economico produrre in Cina che negli Stati Uniti.

E allora dove si andrà a produrre?

La verità è che, più che tornare a casa, le aziende stanno traslocando. Non negli USA, ma in altri paesi a basso costo come:

  • Vietnam
  • India
  • Messico
  • Filippine
  • Bangladesh

Questi paesi offrono manodopera economica, meno burocrazia e, almeno per ora, niente dazi. Ricordiamo che spostare una filiera produttiva richiede tempo e investimenti. Non è un semplice cambio di fornitore. Quindi, nel frattempo, i prezzi salgono.

Il potere nascosto della Cina

Molti non lo sanno, ma la Cina controlla una quota enorme della produzione globale di terre rare, litio, cobalto e altri materiali essenziali per:

  • batterie
  • veicoli elettrici
  • pannelli solari
  • dispositivi elettronici
  • tecnologie militari

Bloccare l’export di questi materiali, come minacciato da Pechino, significherebbe paralizzare intere industrie occidentali. E la Cina lo sa bene. Quindi no, questa non è una guerra commerciale qualsiasi. È una partita geopolitica ad alto rischio, dove le ritorsioni possono colpire anche i settori più avanzati e delicati.

Le conseguenze per l’economia globale

Cosa succede quando due superpotenze economiche entrano in guerra commerciale?

  1. Prezzi globali in salita: l’impatto si farà sentire anche in Europa e nei paesi emergenti. Perché il mondo è interconnesso. Se salgono i prezzi delle componenti, anche i prodotti finiti diventano più cari.
  2. Frenata della crescita: l’incertezza blocca gli investimenti, le aziende rimandano le decisioni, le borse diventano più volatili e la crescita rallenta. Alcuni analisti iniziano già a parlare di rischio recessione globale nel 2025, se la guerra commerciale dovesse protrarsi.
  3. Disordine nei mercati finanziari: la politica commerciale americana, fatta di annunci improvvisi e cambi di rotta, genera incertezza, una parola che gli investitori odiano.

Un accordo non è così semplice

L’unico modo per disinnescare la bomba sarebbe un compromesso: ridurre i dazi e trovare un’intesa commerciale più equilibrata. Ma non è facile. Oltre alla guerra commerciale ci sono altre tensioni che persistono tra USA e Cina nel 2025:

  • sfida tecnologica su AI, semiconduttori e 5G
  • dispute territoriali e militari
  • questioni legate ai diritti umani
  • scontro tra due modelli di potere

Ecco perché, anche se un accordo sembra auspicabile, nessuno si aspetta una soluzione rapida.

E in Europa? Meglio non sentirsi troppo al sicuro

L’Europa sarà colpita di rimbalzo. Le nostre industrie dipendono dalle esportazioni, ma anche dalle importazioni. E se le filiere si spezzano, il danno è globale.

Le imprese tedesche, italiane, francesi, specie quelle legate all’automotive e alla meccanica, rischiano ritardi, rincari e contrazioni della domanda. E anche i consumatori europei, presto o tardi, sentiranno gli effetti nei portafogli. Perché quando aumenta il prezzo delle materie prime e dell’energia, si alza il costo della vita per tutti.

Conclusione

La guerra commerciale USA Cina 2025 non è solo un braccio di ferro tra due presidenti. È una questione che tocca l’equilibrio dell’economia globale, le catene del valore, la tecnologia e la sicurezza energetica.

I dazi possono sembrare una mossa forte e decisa, ma sul lungo periodo rischiano di fare più male che bene. I consumatori pagano di più, le aziende navigano a vista e il “ritorno del made in USA” resta, per ora, un miraggio.

Nel frattempo, mentre i due colossi si sfidano a colpi di tariffe, noi comuni mortali continuiamo a riempire il carrello a caro prezzo.


ARTICOLI CORRELATI:

Trump, Dazi e Caos in Borsa: la Volatilità Sale, ma le Occasioni non Mancano

I Banchieri di Wall Street Lanciano l’Allarme sui Dazi: Caos, Recessione e Panico nei Mercati

Dazi Usa, Chi Ha Risposto Davvero a Trump? Una Mappa Globale tra Tensioni, Alleanze e Minacce

Effetto Tariffe: Cosa sta Succedendo negli Stati Uniti (e nel Mondo) Dopo l’Annuncio del 2 aprile

MARCO CASARIO

Gli italiani sono tra i popoli più ignoranti in ambito finanziario.

Non per scelta ma perché nessuno lo ha mai insegnato. Il mio scopo è quello di educare ed informare le persone in ambito economico e finanziario. Perché se non ti preoccupi dell'economia e della finanza, loro si occuperanno di te.

Corsi Gratuiti

Diventare un Trader e un Investitore

© Copyright 2022 - The 10Min Trader BV - KVK: 72735481 - VAT ID: NL854377591B01

Il contenuto di questo sito è solo a scopo informativo, non devi interpretare tali informazioni o altro materiale come consigli legali, fiscali, di investimento, finanziari o di altro tipo. Nulla di quanto contenuto nel nostro sito costituisce una sollecitazione, una raccomandazione, un'approvazione o un'offerta da parte di The 10Min Trader BV  per acquistare o vendere titoli o altri strumenti finanziari in questa o in qualsiasi altra giurisdizione in cui tale sollecitazione o offerta sarebbe illegale ai sensi delle leggi sui titoli di tale giurisdizione.

Tutti i contenuti di questo sito sono informazioni di natura generale e non riguardano le circostanze di un particolare individuo o entità. Nulla di quanto contenuto nel sito costituisce una consulenza professionale e/o finanziaria, né alcuna informazione sul sito costituisce una dichiarazione esaustiva o completa delle questioni discusse o della legge ad esse relativa. The 10Min Trader BV non è un fiduciario in virtù dell'uso o dell'accesso al Sito o al Contenuto da parte di qualsiasi persona. Solo tu ti assumi la responsabilità di valutare i meriti e i rischi associati all'uso di qualsiasi informazione o altro Contenuto del Sito prima di prendere qualsiasi decisione basata su tali informazioni o altri Contenuti. In cambio dell'utilizzo del Sito, accetti di non ritenere The 10Min Trader BV, i suoi affiliati o qualsiasi terzo fornitore di servizi responsabile di eventuali richieste di risarcimento danni derivanti da qualsiasi decisione presa sulla base di informazioni o altri Contenuti messi a tua disposizione attraverso il Sito.

RISCHI DI INVESTIMENTO

Ci sono rischi associati all'investimento in titoli. Investire in azioni, obbligazioni, exchange traded funds, fondi comuni e fondi del mercato monetario comporta il rischio di perdita.  La perdita del capitale è possibile. Alcuni investimenti ad alto rischio possono utilizzare la leva finanziaria, che accentuerà i guadagni e le perdite. Gli investimenti esteri comportano rischi speciali, tra cui una maggiore volatilità e rischi politici, economici e valutari e differenze nei metodi contabili.  La performance passata di un titolo o di un'azienda non è una garanzia o una previsione della performance futura dell'investimento.La totalità dei contenuti presenti nel sito internet è tutelata dal diritto d’autore. Senza previo consenso scritto da parte nostra non è pertanto consentito riprodurre (anche parzialmente), trasmettere (né per via elettronica né in altro modo), modificare, stabilire link o utilizzare il sito internet per qualsivoglia finalità pubblica o commerciale.Qualsiasi controversia riguardante l’utilizzo del sito internet è soggetta al diritto svizzero, che disciplina in maniera esclusiva l’interpretazione, l’applicazione e gli effetti di tutte le condizioni sopra elencate. Il foro di Bellinzona è esclusivamente competente in merito a qualsiasi disputa o contestazione che dovesse sorgere in merito al presente sito internet e al suo utilizzo.
Accedendo e continuando nella lettura dei contenuti di questo sito Web dichiari di aver letto, compreso e accettato le sopracitate informazioni legali.

Cookie Policy