Modulo 2: I principali dati macroeconomici – Lezione 1: Il Consumer Price Index
Contenuti della lezione
Il consumer price index (CPI) è una misura che esamina la media ponderata dei prezzi di un paniere di beni e servizi. Viene calcolato prendendo le variazioni di prezzo per ogni articolo nel paniere di merci predeterminato e calcolandone la media.
Ogni articolo viene pesato in base a quanto valore ha nella società. Esso rappresenta una delle misure d’inflazione e deflazione più utilizzate dagli economisti e dai responsabili politici.
Le variazioni del CPI vengono utilizzate per valutare le variazioni di prezzo associate al costo della vita.
Come interpretare il CPI
L’inflazione è il declino del potere d’acquisto di una determinata valuta nel tempo e quindi l’aumento generale dei prezzi. Una stima quantitativa della velocità con cui avviene la diminuzione del potere d’acquisto può essere espressa con l’aumento del livello medio dei prezzi di un paniere di beni e servizi in un’economia in un certo periodo di tempo. L’aumento del livello generale dei prezzi, spesso espresso in percentuale, significa che un’unità di valuta acquista meno di quanto non facesse nei periodi precedenti.
Il CPI è l’indice che viene utilizzato per misurare le variazioni medie dei prezzi che i consumatori pagano per beni e servizi nel tempo. In sostanza, l’indice tenta di quantificare il livello aggregato dei prezzi in un’economia e quindi di misurare il potere d’acquisto di un’unità di valuta di un paese.
Chi rilascia il CPI?
Il Bureau of Labor Statistics (BLS) riporta il CPI su base mensile fin dal 1913. Vengono condotti dei sondaggi per identificare un paniere di beni e servizi rappresentativi della spesa dei consumatori. I sondaggi si svolgono visitando rivenditori, stabilimenti di servizi, unità di noleggio e studi medici in tutto il paese. I prezzi registrati vengono quindi confrontati con la misura relativa ad un anno di riferimento. La differenza, espressa come aumento o diminuzione percentuale, rappresenta il CPI. Solitamente il CPI è comunemente indicato in termini di variazione percentuale mese su mese o anno su anno.
La misurazione si basa sulla media dell’indice per il periodo dal 1982 al 1984, fissata a 100. Una lettura del CPI pari a 100 significa che l’inflazione è tornata al livello del 1984.
Come viene usato il CPI?
Il CPI offre al governo, alle imprese e ai cittadini un’idea delle variazioni dei prezzi nell’economia e può fungere da guida per prendere decisioni informate sull’economia.
Il CPI può essere utilizzato anche come deflatore per altri indicatori economici, tra cui le vendite al dettaglio. Inoltre, può essere usato per valutare il potere d’acquisto del dollaro, che diminuisce all’aumentare del livello aggregato dei prezzi.
Chi e cosa viene coperto dal CPI?
Le statistiche CPI riguardano professionisti, lavoratori autonomi e disoccupati, persone il cui reddito è inferiore alla soglia di povertà federale e pensionati. Le persone non incluse nel rapporto sono le popolazioni non metropolitane o rurali, le famiglie di contadini, le forze armate, le persone attualmente incarcerate e quelle negli ospedali psichiatrici.
Il CPI rappresenta il costo mensile di un paniere di beni e servizi in tutto il paese. Tali beni e servizi sono suddivisi in otto gruppi principali:
- cibo e bevande;
- alloggio;
- abbigliamento;
- trasporti;
- assistenza medica;
- attività ricreative;
- istruzione;
- comunicazione e altri beni e servizi.
Il BLS include le imposte sulle vendite e le accise nel CPI, ma esclude le tasse sul reddito e sulla previdenza sociale. Sono esclusi anche gli investimenti (azioni, obbligazioni, ecc.), assicurazioni sulla vita, immobili, la spesa di stranieri e altri elementi non correlati al consumo quotidiano dei consumatori.
Il calcolo del CPI
Il BLS registra circa 80.000 articoli ogni mese chiamando o visitando negozi al dettaglio, stabilimenti di servizi (come fornitori di servizi via cavo, compagnie aeree e agenzie di noleggio auto e camion), e studi medici in tutto il paese al fine di ottenere le migliori prospettive per il CPI.
La formula utilizzata per calcolare il consumer price index di un singolo articolo è la seguente:
Come il CPI impatta sui mercati
I movimenti dei prezzi di beni e servizi incidono in modo diretto sulle obbligazioni. Se i prezzi salgono, i pagamenti fissi delle obbligazioni valgono di meno. Di conseguenza gli investitori per detenere obbligazioni richiedono rendimenti più alti. Ciò provoca la diminuzione dei prezzi delle obbligazioni.
La volatilità dei prezzi di beni e servizi può essere negativa anche per le azioni. In un’economia in crescita è prevedibile un’inflazione moderata e costante. Tuttavia se i prezzi delle risorse utilizzate nella produzione aumentano rapidamente, i produttori potrebbero subire cali dei profitti. In genere, profitti delle aziende che diminuiscono portano a rendimenti azionari più bassi.
D’altra parte, la deflazione può essere un segno negativo che indica un calo della domanda dei consumatori. In questa situazione, i produttori sono costretti a ridurre i prezzi per vendere i loro prodotti. Le risorse e le materie prime utilizzate nella produzione potrebbero non diminuire di un importo equivalente. Anche in questo caso, i margini delle società si riducono e quindi anche i prezzi di quotazione delle società.