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Il crollo di Silvergate, Signature Bank e Silicon Valley Bank: analisi delle cause e delle conseguenze
Negli ultimi tempi, il settore bancario degli Stati Uniti ha assistito al crollo di tre importanti banche: Silvergate, Signature Bank e Silicon Valley Bank. Questi eventi hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla stabilità del sistema finanziario e alle possibili ripercussioni sull’economia. In questo articolo, analizzeremo in dettaglio le cause che hanno portato al fallimento di queste banche e discuteremo delle implicazioni pratiche per il settore e per gli investitori.
Il crollo delle banche può essere attribuito principalmente a tre fattori: investimenti errati, un aumento improvviso dei tassi di interesse e la corsa agli sportelli.
La causa principale che ha portato al fallimento di queste tre banche è stata una corsa agli sportelli. In termini semplici, una corsa agli sportelli si verifica quando un gran numero di correntisti di una banca cerca di ritirare i propri depositi contemporaneamente, spinti dalla paura che la banca possa diventare insolvente. Questo comportamento può creare un circolo vizioso: quanto più i clienti ritirano i loro depositi, tanto più la banca deve vendere i propri attivi per soddisfare le richieste, il che può ulteriormente indebolire la sua posizione finanziaria.
Esempio pratico: il caso di Signature Bank
Per capire meglio come una corsa agli sportelli possa portare al collasso di una banca, prendiamo in considerazione il caso di Signature Bank. Questa banca aveva investito una parte significativa dei suoi depositi in titoli del Tesoro a lungo termine, considerati investimenti sicuri e stabili. Tuttavia, quando gli interessi sui nuovi titoli del Tesoro sono aumentati rapidamente, il valore di mercato dei titoli già in possesso di Signature Bank è diminuito, rendendoli meno appetibili per gli investitori.
In questo scenario, quando i correntisti hanno iniziato a richiedere il ritiro dei loro depositi, Signature Bank è stata costretta a vendere i propri titoli del Tesoro a perdere per ottenere liquidità. Di conseguenza, la banca ha subito perdite significative, trasformando un problema di liquidità in un problema di insolvenza.
Le cause del crollo di Silicon Valley Bank
In particolare Silicon Valley Bank (SVB) è stata per 40 anni la banca di riferimento per la comunità del venture capital e per le startup di successo. Tuttavia, il 10 marzo, la sua caduta è stata il più grande fallimento bancario negli Stati Uniti dal 2008.
SVB è nata nel 1983 e si è rapidamente affermata come la banca preferita del settore tecnologico. Essa si è specializzata nel servire clienti che altre banche non capivano, come startup senza entrate ma con prospettive di crescita promettenti. Offriva prestiti, carte di credito aziendali e mutui a imprenditori con azioni di valore ma con stipendi bassi. La banca aveva anche stretto partnership con aziende come Stripe per aiutare le startup straniere a incorporarsi negli Stati Uniti.
La natura altamente concentrata del settore tecnologico ha fatto sì che un’intera industria si basasse su un unico punto di potenziale fallimento: SVB. La banca era diventata la 16ª più grande degli Stati Uniti, con circa 200 miliardi di dollari di attività.
Il crollo di SVB può essere attribuito principalmente a due fattori: investimenti errati e un aumento improvviso dei tassi di interesse.
SVB aveva investito in obbligazioni a lunga scadenza e bassi rendimenti, che erano sicure dal punto di vista del credito, ma diventavano tossiche quando i tassi di interesse iniziavano a salire. Nel 2022, i tassi di interesse sono aumentati notevolmente, e SVB non ha compreso appieno quanto rapidamente le condizioni sarebbero cambiate.
Il panico tra i depositanti
Le notizie sulle perdite di SVB sugli investimenti hanno causato il crollo delle azioni del gruppo finanziario e un’ondata di prelievi da parte dei depositanti, che hanno cercato di ritirare 42 miliardi di dollari in un solo giorno. Il panico è stato amplificato dall’uso di strumenti digitali e dai social media, che hanno accelerato la corsa agli sportelli.
Le conseguenze del fallimento
Il fallimento di SVB ha avuto ripercussioni su tutto il settore tecnologico. Molte startup e aziende del settore avevano depositato somme ingenti di denaro presso la banca, e il blocco dei loro fondi ha causato problemi di liquidità e difficoltà nel pagare gli stipendi dei dipendenti.
Sebbene la Federal Deposit Insurance Corp. (FDIC) abbia coperto fino a 250.000 dollari di depositi per perdite, molte imprese avevano molto di più nei loro conti presso SVB. La situazione si è stabilizzata quando i depositanti sono stati rassicurati che avrebbero recuperato i loro soldi, ma il panico ha messo in evidenza la
necessità di diversificare e ridurre il rischio nel settore tecnologico.
Le lezioni apprese e le implicazioni future
Il fallimento di SVB ha esposto le vulnerabilità del settore tecnologico e ha sollevato la questione della necessità di diversificare i rischi finanziari. Il crollo ha evidenziato l’importanza di non affidarsi a un’unica istituzione finanziaria e di valutare attentamente le proprie scelte bancarie e di investimento.
Inoltre, il caso di SVB ha sottolineato l’importanza di una regolamentazione e supervisione più rigorose delle banche che operano in settori specifici. Regolatori e responsabili politici dovranno prestare maggiore attenzione al monitoraggio e alla gestione dei rischi in questi settori per prevenire simili crisi in futuro.
Il crollo di SVB ha portato a una maggiore consapevolezza tra gli imprenditori e gli investitori sulla necessità di essere prudenti nelle loro decisioni finanziarie e di essere preparati a cambiamenti rapidi e imprevisti nel mercato. La lezione appresa è che la diversificazione e una gestione attenta dei rischi sono fondamentali per la stabilità e la crescita del settore tecnologico.
Risposta del governo: il salvataggio e le garanzie sui depositi
Di fronte a questi crolli bancari, il governo degli Stati Uniti è intervenuto per proteggere i depositanti e prevenire ulteriori turbolenze nel settore finanziario. La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) ha garantito i depositi fino a 250.000 dollari per account, ma ha dovuto fare un’eccezione per Silicon Valley Bank e Signature Bank, che avevano molti conti con importi superiori a tale soglia. In questi casi, il governo ha citato un’eccezione per il rischio sistemico e ha garantito tutti i depositi per evitare un’escalation della crisi.
Critiche e dibattito sull’intervento governativo (continuazione)
L’intervento del governo per salvare queste banche ha suscitato un acceso dibattito. I critici sostengono che il salvataggio favorisce principalmente i ricchi e le grandi istituzioni, mentre le piccole banche e i cittadini comuni potrebbero non ricevere lo stesso livello di supporto in caso di crisi. Inoltre, alcuni osservatori mettono in evidenza come alcuni dirigenti e azionisti di queste banche abbiano venduto le proprie azioni poco prima del crollo, suggerendo che potrebbero aver beneficiato della situazione a discapito degli altri investitori.
D’altra parte, i sostenitori dell’intervento governativo sostengono che il salvataggio è stato necessario per preservare la stabilità del sistema finanziario e proteggere i depositi dei correntisti. Essi fanno notare che, in questo caso, il salvataggio si è concentrato sui depositi e non ha riguardato i dirigenti e gli azionisti delle banche fallite, che non hanno ricevuto alcun aiuto finanziario.
Il crollo di Silvergate, Signature Bank e Silicon Valley Bank ha evidenziato la fragilità del sistema bancario e l’importanza di mantenere la fiducia dei depositanti. La corsa agli sportelli è stata la causa principale di questi fallimenti, e l’intervento del governo per garantire i depositi ha suscitato un acceso dibattito sul ruolo dello Stato nel soccorrere le istituzioni finanziarie.
Per evitare situazioni simili in futuro, potrebbe essere necessario rafforzare la regolamentazione del settore bancario e adottare misure per ridurre il rischio sistemico. Inoltre, gli investitori e i correntisti dovrebbero prestare maggiore attenzione alla solidezza finanziaria delle banche in cui depositano i loro soldi, per proteggere i propri investimenti e contribuire a mantenere la stabilità del sistema finanziario nel suo insieme.