Come investe George Soros: dal crollo della Sterlina all’India

George Soros, conosciuto come l’uomo che ha affondato la BOE, si starà preparando ad un attacco speculativo ?
In questo approfondimento vediamo le sue origini e come è diventato MILIARDARIO.

“Non importa affatto se hai ragione o no. Ciò che importa è quanti soldi guadagni quando hai ragione e quanti soldi perdi quando hai torto 

Questa è una celebre frase di George Soros uno dei più grandi investitori di sempre, conosciuto da tutti come l’uomo che ha fatto cadere la Banca d’Inghilterra.

In questo approfondimento faremo brevi cenni alla sua storia e di come sia riuscito a diventare milionario, e poi ci concentreremo sul presente.

Dalla fuga dalla guerra al successo finanziario.

Nato in Ungheria il 12 agosto 1930, da una famiglia di origine ebraica, riuscì a sopravvivere all’olocasuto. Nel 1947 per sfuggire al nuovo regime filosovietico ungherese si trasferì con la famiglia nel Regno Unito. Qui si iscrive alla London School of Economics, dove incontra il suo mentore Karl Popper famoso filosofo austriaco. Nel 1954 riceve un master in filosofia. Successivamente si trasferisce negli Stati Uniti,dove inizia a lavorare come operatore di arbitraggio presso una banca di Wall Street. Nel 1973 apre la sua società di investimento Soros Fund Management. Negli anni 90 guadagna circa un miliardo di dollari shortando la sterlina inglese.Nel 1984 ha fondato la Open Society Foundation che sostiene i diritti umani. Inoltre ha scritto diversi libri ed è un grande attivista.

Come è diventato milionario

Soros nel 1963 ha iniziato a  lavorare come vice presidente presso Arnhold and S. Bleichroeder che  era una prestigiosa  banca d’affari con sede a New York. Nel 1969, George Soros crea il fondo comune di investimento “Double Eagle” con un capitale iniziale di quattro milioni di Dollari (di cui 250.000 provenienti dai suoi risparmi e il resto da investitori esterni). La sede della società viene stanziata nel paradiso fiscale di Curacao nelle Antille olandesi. Nel 1973 si vide costretto a dimettersi poiché non poteva essere alla guida di due fondi di investimenti.Così sempre nello stesso anno Soros crea una società di management di fondi comuni che da subito presenta nel suo organigramma alcuni dei principali investitori dell’epoca (tra cui Jim Rogers e Stanley Druckenmiller). 

Successivamente  fonda anche il Soros Fund che in seguito cambierà nome in Quantum Fund. Gli azionisti di questo fondo non sono resi pubblici ma è noto che ne fanno parte alcune delle famiglie più ricche del mondo come i Rothschild e i Wallenberg.Nel 1976 il fondo valeva 12 milioni di dollari. Nel 1981, la rivista Institutional Investor lo ha definito “il più grande gestore di denaro del mondo”

Strategia MACRO GLOBALE

La strategia del suo fondo di investimento utilizza un approccio  macro globale, dove i gestori di un fondo costruiscono portafogli in base a tendenze macroeconomiche e prendono in considerazioni fattori come:

  • le politiche monetarie delle banche centrali,
  • aspetti geo politici, tassi di cambio,
  • stabilità politica di una nazione

Generalmente utilizzano, per le loro posizioni, asset come le valute, tassi di interesse obbligazionari,  e indici azionari.

Negli anni 80 il fondo generò ottime performance fino al 1987 quando allo stesso tempo, era short sul mercato azionario giapponese, e long sul mercato americano. Il 19 ottobre noto come il Black monday il Dow jones perse il 22,6%, mentre il mercoledì della stessa settimana il Nikkei 225 salì del 9,6 % registrando il miglior rialzo dal 1949.Il fondò subì una perdita del 22%. All’epoca i suoi maggiori guadagni li ottenne nel settembre 1992 con un posizionamento che è passato alla storia sia per il rendimento ottenuto, sia per le questioni di etica che ha sollevato.. 

Il primo MILIARDO : L’attacco alla STERLINA

Siamo in Inghilterra, dove all’epoca la situazione non era delle migliori. Nel 1990 dopo numerosi conflitti politici, la Gran Bretagna si era legata al ERM un meccanismo di tassi di cambio fissi che cercava di mantenere la stabilità monetaria all’interno del contesto europeo. L’inflazione era alta al 7,1% e l’economia stava rallentando.

 Soros riteneva la sterlina britannica sopravvalutata e  sapeva che la BOE non sarebbe intervenuta, poiché un taglio dei tassi di interesse l’avrebbe fatta uscire dal sistema monetario europeo. .Nei mesi che precedettero il grande crollo, Soros iniziò a vendere pesantemente allo scoperto la sterlina britannica. Il 15 settembre 1992, il cancelliere britannico, Norman Lamont, ha riferito al Parlamento che la Banca d’Inghilterra aveva aumentato i tassi di interesse al 12%, il livello più alto mai raggiunto nel Regno Unito. Dal punto di vista teorico questo scenario tende a far la Sterlina. Ma invece creò l’effetto contrario.  il Quantum Fund ne apprfittò aumentando  le sue posizioni corte e guadagnando circa un miliardo di dollari. 

Soros in una recente intervista ha spiegato la dinamica dell’operazione :” I soldi che ho guadagnato con questa particolare transazione sarebbero stimati in circa $ 1 miliardo di dollari. Abbiamo utilizzato molto semplicemente il mercato a termine: prendi in prestito sterline e vendi le sterline che hai preso in prestito. E poi riacquisti la sterlina alla scadenza del prestito”.

Crollo della Sterlina-

Attacco alla LIRA

I successi dell’investitore non sono terminati con quell’operazione. Anzi, c’è un’episodio che ci riguarda molto da vicino.

siamo nel 1992 agli albori della riunificazione tedesca. 

La Lira affonda- Fonte la Provincia

George Soros attacca la lira italiana “appoggiato” dalla Banca Centrale tedesca. 
Nella giornata del Mercoledì nero, il 16 Settembre 1992, la Borsa di Milano, con tutti gli indici in caduta libera (-5% dell’indice a fine giornata), perse un valore stimato di 6700 miliardi di lire (~3,35 miliardi di euro). Il magnate finanziario che aveva venduto allo scoperto la LIRA ne trae un grande profitto. Ma nessun fondo di investimento da solo avrebbe avuto il potere di mettere in ginocchio un grande Paese come l’Italia senza un sostegno politico esterno. Nonostante lo sgretolamento del sistema di potere della Prima Repubblica, Tangentopoli, l’assalto mafioso al cuore dello Stato e le conseguenze economico-finanziarie del Trattato di Maastricht, che spinsero il governo di Giuliano Amato a imporre un prelievo forzoso sui conti correnti nazionali, nessun indizio lasciava presagire un crollo della lira prima dell’arrivo di notizie problematiche dalla Germania.

A raccontarlo è stato lo stesso Soros in un intervento pubblico a Udine nel 2013: “L’attacco speculativo contro la lira fu una legittima operazione finanziaria. Mi ero basato sulle dichiarazioni della Bundesbank, che dicevano che la banca tedesca non avrebbe sostenuto la valuta italiana. Bastava saperle leggere”.

Attacco al BATH Thailandese

Nel 1997 Soros e il suo fondo hanno fatto registrare un altro enorme guadagno, quando grazie alla sua strategia macro aveva capito che la Thailandia, stava entrando in una crisi immobiliare. Decise così di andare lungo su USD/THB, portando la banca Thailandese a spendere 7 miliardi per proteggere la valuta. Subito dopo vendette tutte le sue risorse in baht, la valuta della Thailandia, e facendo un gran rumore mediatico sul suo possibile crash.

La Thailandia entra in crisi ed è  costretta a rinunciare al tasso fisso e a  chiedere un prestito al Fondo Monetario Internazionale. Un  dollaro passa da 25 a 56 bath, generando un guadagno per soros di circa  790 milioni .

Un’altra economia di un altro paese è stata messa in ginocchio dal cinico Soros.

Ci sono state molte critiche alla speculazione di Soros, accusato di aver sfruttato la situazione per il proprio profitto personale a scapito delle economie dei paesi coinvolti.

Le ultime speculazioni

Nonostante tutto Soros, ha continuato a generare profitti con queste operazioni. Nel 2011 L’economia giapponese è stata gravemente danneggiata dopo il devastante tsunami del 2011 e la sua ripresa è stata lenta.Nel 2012 quando l’allora primo ministro  Shinzo Abe ha dichiarato i suoi piani per indebolire lo Yen e rilanciare l’economia (tra l’altro ho fatto un video dove spiego l’economia del Giappone ) , il suo fondo di investimento ha stanziato il 10% dei suoi 24 miliardi di dollari vendendo lo YEN a metà novembre 2012 e scommettendo sulle  politiche di allentamento monetario del primo ministro. Da questa operazione ha guadagnato circa 1,4 miliardi.

Una delle ultime posizioni che gli ha preso è piuttosto recente. Nel 2016 infatti  durante le giornate del referendum sulla  brexit  ha venduto  le azioni di Deutsche bank, guadagnando circa 100 milioni di dollari.

IL SUO STILE DI INVESTIMENTO : la teoria della riflessività

Soros ha basato molte delle sue operazioni di investimento sulla teoria della riflessività dei mercati, teoria derivante dai suoi studi accademici in filosofia.

 La teoria della riflessività sostiene che gli investitori non prendono le loro decisioni basandosi sulla realtà, ma sulla loro percezione della realtà. Secondo il finanziere esistono due realtà: una soggettiva e una oggettiva. I mercati finanziari rientrano nell’ insieme della soggettività, infatti gli investitori attraverso le loro azioni possono influenzare il prezzo degli assset che a sua volta si riflette sulla percezione degli investitori che non hanno ancora agito e creando così un circolo vizioso. La riflessività per l’appunto .

Secondo Soros, i mercati non riflettono con precisione ciò che sta accadendo nella realtà e molto spesso si discostano dalla realtà. Questo perché gli investitori tendono a sopravvalutare le informazioni positive e  sottovalutare le informazioni negative, creando così una tendenza verso l’eccesso di fiducia o di panico. Il compito di un investitore secondo lui è quello di capire queste distorsioni di percezioni che si riflettono nei prezzi e sfruttarle a proprio vantaggio. 

Il magnate come abbiamo visto in precedenza utilizza una strategia di investimento globale che si basa sullo seguire tendenze macroeconomiche e politiche. Tuttavia è molto diverso dagli investitori classici più conosciuti come BUFFETT o DALIO.

Partiamo col dire che Soros non ama diversificare e come abbiamo visto in precedenza, molte volte va all-in su una sola posizione . Utilizza una leva finanziaria molto alta come nel caso del Mercoledì Nero quando, invece di far crescere la sua posizione lentamente e metodicamente, ha scelto di muoversi in modo deciso e rapido per ottenere la “massima esposizione di mercato”. E per poter generare l’effetto di cui aveva bisogno. Con una dimensione del fondo inferiore a $ 1 miliardo, la sua posizione di mercato con leva  superava i $ 10 miliardi.

George Soros attacca l’India: sta preparando il prossimo investimento?

Il filantropo  ultimamente è tornato sulla bocca di tutti per le dichiarazioni fatte alla conferenza sulla sicurezza di Monaco. Oltre ad aver parlato di argomenti inerenti a cambiamenti climatici, della situazione geopolitica mondiale ha lanciato un attacco al primo ministro indiano. Ha sostenuto che Modi non sia un democratico e che sia uno stretto alleato di Adani, l’ imprenditore indiano impegnato nello sviluppo di operazioni portuali in India. Le azioni delle società del gruppo Adani sono crollate in seguito alle accuse da parte della società di investimenti Hindenburg Research di aver manipolato le azioni della sua società, e aver perpetrato per decenni frodi contabili Recentemente abbiamo pubblicato un articolo sul mio blog su questo argomento. 

Soros sostiene che la vicinanza tra Adani e Modi potrebbe portare a una crisi della democrazia con un conseguente peso sull’economia Indiana. 

Che il noto investitore si stia preparando a un’altra speculazione?

SPECULATORE O FILANTROPO?

In conclusione Soros è considerato dalla critica  una figura molto influente sia dal punto d ivista finanziariosia  nel mondo degli affari e sia in quello della politica. Per Forbes dal 1993, Open Society Foundations hanno dato in beneficenza oltre 14 miliardi di dollari, in gran parte a gruppi che promuovono i diritti umani fondamentali e i principi del governo democratico, come Amnesty International e ONU Women.Nonostante ciò non sono mancate le critiche nei suoi confronti per essere uno speculatore, responsabile di diverse crisi, come quella asiatica nel 1997 o quella russa nel 1998.

Secondo uno studio curato dalla   École du guerre economique e pubblicato dall’editore francese Va Press si ritiene che questa sua filantropia sia un cavallo di troia, ossia che permetta a lui di fare i suoi interessi di speculatore. Infatti l’investitore avrebbe capito che le ONG consentono di mobilitare sia l’opinione pubblica che i governi. Lui in diverse occasioni ha spiegato che la sua attività di speculazione si  basa sulla ricerca di opportunità di mercato. Il suo unico obiettivo è quello di generare un rendimento per i suoi investitori, e non quello di danneggiare nei paesi in cui opera. Sicuramente ci sono cose più grandi di noi e che non possiamo sapere. 

Quello che è certo è che questo è un po quello che capita nella vita di tutti i trader, l’attività di trading comporta spesso la necessità di prendere decisioni difficili e di affrontare problemi di natura etica. Tuttavia è importante prendere decisioni consapevoli, in modo da non scontrarsi con i propri principi.

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