
Il crollo di Credit Suisse: cosa è andato storto?
Una delle 30 banche di importanza sistemica globale non esiste più. Questo mese una lenta crisi, caratterizzata da scandali, battaglie legali e ingenti perdite, si è trasformata in un vero e proprio panico che ha portato al crollo di Credit Suisse. I clienti sono corsi

Come capire la solidità finanziaria di una banca: il Common Equity Tier 1 (CET1)
Le banche svolgono un ruolo cruciale nell’economia globale, fornendo servizi finanziari e prestando denaro a privati e aziende. Per garantire la stabilità del sistema bancario e proteggere i depositanti, le banche devono rispettare determinati requisiti di capitale stabiliti da regolamenti internazionali. In questo articolo, spieghiamo

Cosa fa muovere Wall Street e la Borsa Europea? Sintesi Macro – Settimana 11
Le turbolenze nel settore bancario continuano ad alimentare i timori che l’economia globale possa essere sull’orlo di una crisi. Finora tre banche statunitensi sono fallite. La First Republic Bank si trova in difficoltà, con il prezzo delle sue azioni in calo di oltre il 70%

Il futuro delle auto elettriche: la rete di ricarica e le sfide per i produttori tradizionali
Nel precedente articolo abbiamo parlato delle politiche governative e implicazioni per i produttori di EV. La crescente popolarità delle auto elettriche sta rivoluzionando il settore automobilistico, con un impatto significativo sulle infrastrutture, le tecnologie e i modelli di business. In questo articolo, esploreremo l’importanza della

Il futuro delle auto elettriche: politiche governative e implicazioni per i produttori
L’industria automobilistica sta attraversando una rivoluzione. L’aumento della domanda di auto elettriche (EV) sta trasformando il settore, portando le aziende ad adattarsi a questa nuova realtà. In questo articolo, esamineremo il futuro delle auto elettriche, l’impatto delle politiche governative e le implicazioni per i produttori

Il crollo di Silvergate, Signature Bank e Silicon Valley Bank: analisi delle cause e delle conseguenze
Negli ultimi tempi, il settore bancario degli Stati Uniti ha assistito al crollo di tre importanti banche: Silvergate, Signature Bank e Silicon Valley Bank. Questi eventi hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla stabilità del sistema finanziario e alle possibili ripercussioni sull’economia. In questo articolo, analizzeremo in
Modulo 7: Pronti contro termine
I pronti contro termine sono stati introdotti in Italia nel 1979 e risultano essere uno strumento in voga tra risparmiatori ed intermediari, soprattutto durante periodi di bassi tassi d’interesse a zero e bassi rendimenti.
I PCT sono contratti a breve termine (in genere 3 mesi) in cui il venditore, solitamente un intermediario finanziario come una banca, cede titoli di sua proprietà ad un acquirente, con l’impegno di riacquistarli nel futuro ad un prezzo maggiore. I titoli in questione riguardano obbligazioni o Titoli di Stato.
Questo tipo di operazione è quindi una vendita temporanea di titoli al prezzo di mercato, con l’incasso di un prestito da parte della banca, che si impegnerà a riacquistare le attività finanziarie in questione ad un prezzo prefissato e maggiore dal compratore.
L’obiettivo dell’accordo è quello di ricevere liquidità immediata per l’intermediario finanziario, mentre per l’investitore è il profitto derivante dalla differenza dei due flussi monetari: il primo in uscita e il secondo (maggiore) in entrata.
Come si calcola il rendimento dei pronti contro termine?
Il rendimento, come detto, è quindi calcolato tramite la differenza dei due flussi monetari al momento della vendita e al successivo riacquisto.
Il prezzo di vendita viene prefissato sul valore nominale dei titoli venduti, compreso di cedole nel caso di un’obbligazione o dei dividendi, nel caso di azioni.
Il prezzo di riacquisto viene concordato al momento dell’accordo attraverso il calcolo del valore dei titoli, maggiorati degli interessi che andranno a maturare nel periodo del prestito.
Vantaggi e svantaggi
Il breve periodo di prestito, che può andare da 1 mese ad un massimo di 1 anno, rappresenta uno dei vantaggi dell’accordo, sia per l’intermediario finanziario che per il compratore.
Rappresentano quindi valide alternative a conti deposito o buoni fruttiferi, perché solitamente i rendimenti sono superiori.
Non mancano però gli svantaggi: l’operazione prevede il pagamento di una penale nel caso il compratore volesse estinguere anticipatamente il contratto.