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Riarmo in Europa: La Germania Guida la Nuova Corsa agli Investimenti in Difesa e Infrastrutture
La Germania ha annunciato una svolta storica nella sua politica fiscale e di difesa, con il cancelliere in pectore Friedrich Merz che ha dichiarato che il Paese farà “whatever it takes” per garantire la sicurezza nazionale ed europea. Questo significa sbloccare centinaia di miliardi di euro per la difesa e per un massiccio piano di investimenti infrastrutturali da 500 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. Il riarmo dell’Europa e della Germania segna un cambiamento epocale nella politica del Vecchio Continente.
La nuova direzione della Germania
Dopo decenni di rigida disciplina fiscale, Berlino ha deciso di modificare la Costituzione per escludere le spese per la difesa dai limiti di bilancio. Questo segnala un cambio di paradigma che avvicina la Germania a un modello più simile a quello degli Stati Uniti, dove la sicurezza nazionale ha una priorità assoluta. La decisione arriva in risposta alle recenti scelte del governo americano di ridurre il proprio impegno militare in Europa e sospendere gli aiuti all’Ucraina.
Il piano di Merz, sostenuto dai Verdi ma contrastato dall’AfD, punta a rafforzare il ruolo della Germania nella NATO e a garantire stabilità in un momento di crescente tensione geopolitica. La priorità è rafforzare le capacità difensive europee per far fronte a minacce come l’aggressione russa e l’eventuale ritiro della protezione americana.
Il riarmo dell’Europa e della Germania porterà a un rafforzamento delle capacità militari europee, con conseguenze dirette sulle strategie di sicurezza dell’intero continente.
L’impatto sui mercati: borse in rally e Bund in tensione
L’annuncio del maxi-piano tedesco ha scatenato una reazione immediata sui mercati finanziari. Le borse europee sono schizzate in alto: Milano ha registrato un incremento del 2,4%, mentre Francoforte ha guadagnato il 3,8%, avvicinandosi ai massimi storici. Il DAX ha trainato il rally con aziende come Siemens (+5,6%), Heidelberg Materials (+9,1%) e Rheinmetall (+3,32%).
Parallelamente, i rendimenti dei titoli di Stato tedeschi sono schizzati ai massimi dal 2022, con il Bund a 10 anni che ha segnato un balzo di 23 punti base, arrivando al 2,73%. Anche l’euro ha beneficiato della notizia, toccando 1,0644 dollari, il livello più alto da novembre 2024. Questo movimento ha rafforzato la percezione che la Germania stia per immettere nuova liquidità nell’economia europea, contrastando il rallentamento economico in corso.
Il piano europeo: 800 miliardi per la difesa
La svolta tedesca si inserisce in un contesto più ampio di riarmo dell’Europa. La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha proposto un pacchetto di finanziamenti per la difesa che potrebbe mobilitare fino a 800 miliardi di euro. Il piano prevede:
- 150 miliardi di euro in prestiti per gli Stati membri che vogliono aumentare la spesa militare.
- 650 miliardi di euro di maggiore flessibilità fiscale nei bilanci nazionali per gli investimenti in difesa, senza incorrere in sanzioni per deficit eccessivo.
Queste misure mirano a colmare il gap di investimenti militari che ha caratterizzato l’Europa negli ultimi decenni e a compensare il vuoto lasciato dal parziale disimpegno degli Stati Uniti.
La risposta dei leader europei
I leader europei si stanno muovendo rapidamente per tradurre questi piani in azione. La Francia e l’Italia hanno già espresso il loro supporto all’iniziativa, sebbene il loro margine fiscale sia più limitato rispetto a quello della Germania. Resta l’incognita dell’Ungheria, con il premier Viktor Orbán che potrebbe bloccare alcune delle misure destinate all’Ucraina.
Nel frattempo, il settore della difesa sta già beneficiando dell’ondata di nuovi ordini e investimenti. Le azioni di aziende come Thales, Dassault Aviation e Leonardo sono in forte rialzo. Nelle ultime settimane, il comparto difesa ha guadagnato quasi il 20%.
L’impatto sul debito e sul mercato obbligazionario
La nuova direzione di spesa della Germania e dell’Europa avrà conseguenze significative anche sul mercato obbligazionario. Il progressivo deterioramento dell’alleanza transatlantica sta minando le certezze che hanno sostenuto i mercati finanziari europei fin dalla creazione dell’euro. Il risultato è un aumento dei costi di finanziamento nell’Eurozona, accompagnato da un’impennata del debito pubblico.
Con la fine dell’era dei rendimenti ultra-bassi sui Bund tedeschi, anche i costi di finanziamento degli altri Paesi europei aumenteranno. I rendimenti sui titoli di Stato tedeschi stanno già subendo una rapida impennata, alimentata dalle speculazioni su una massiccia emissione di debito per finanziare il riarmo.
Nonostante la Banca Centrale Europea abbia avviato un percorso graduale di riduzione dei tassi d’interesse, il mercato obbligazionario europeo si trova di fronte a una sfida senza precedenti. Se gli investitori inizieranno a diffidare delle obbligazioni sovrane a lungo termine, la capacità dei governi dell’Eurozona di emettere nuovo debito a scadenze più lunghe potrebbe essere compromessa. I
Il riarmo dell’Europa e della Germania cambia gli equilibri del Continente
Il riarmo della Germania e dell’Europa rappresenta un punto di svolta storico. Dopo anni di austerità e di dipendenza dalla protezione americana, il Vecchio Continente sta prendendo in mano il proprio destino. Questo nuovo corso avrà implicazioni profonde per l’economia e l’equilibrio geopolitico globale.
Il messaggio di Merz è chiaro: “L’Europa deve crescere e deve essere in grado di difendersi da sola”. E a giudicare dalla reazione dei mercati, gli investitori sembrano credere che questa volta la Germania faccia sul serio.
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