Sam Bankman-Fried: da Genio delle Crypto a Reo Condannato
In un’epoca definita dalla corsa all’oro digitale, la saga di Sam Bankman-Fried, fondatore dell’exchange FTX.com, si staglia come un racconto avvincente di ambizione, ingegnosità e, alla fine, di fallimento. Con la sua inconfondibile chioma riccia e la propensione per i sonnellini in ufficio, Sam Bankman-Fried
L’Ascesa dell’IA: Una Nuova Era per l’Economia e i Tassi di Interesse
L’ascesa dell’intelligenza artificiale segna l’alba di una nuova era per l’economia globale, promettendo di ridisegnare il tessuto stesso su cui si basano i nostri sistemi finanziari, inclusi i tassi di interesse. Mentre questa rivoluzionaria tecnologia avanza a ritmi senza precedenti, emerge una domanda cruciale: in
Possibile Intervento sullo Yen: come Decifrare i Segnali dei Politici Giapponesi
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L’Impennata dei Prezzi del Cacao: oggi costa più del Rame!
I prezzi del cacao, materia prima fondamentale per la produzione del cioccolato, hanno visto un’impennata che farebbe impallidire anche la crypto-meme più speculativa. I futures hanno superato i 9.000 dollari per tonnellata con un’ascesa parabolica, anzi verticale, raggiungendo un massimo storico. Oggi il cacao costa
Cosa fa muovere Wall Street e la Borsa Europea? Sintesi Macro – Settimana 12
E’ stata una settimana ricca di decisioni sulla politica monetaria. Le banche centrali hanno cambiato tono e mantengono il sangue freddo di fronte alla lenta marcia verso il ritorno dell’inflazione al 2%. I tagli dei tassi arriveranno ma non sappiamo con esattezza quanti. L’incertezza riguardo
Lo Yen è Debole anche dopo l’Aumento dei Tassi della BOJ
Negli ultimi due anni, lo yen giapponese è stato debole. Si è trovato in una posizione precaria, dovendo affrontare crescenti pressioni che lo hanno spinto vicino ai minimi storici rispetto al dollaro. Questa situazione, conseguenza dei tassi di interesse notevolmente più bassi (negativi fino a
I rischi dei paesi con alto debt to GDP ratio
Il debt to GDP ratio è una metrica usata per comparare il debito pubblico di un paese con la sua produzione economica. Confrontando quello che un paese deve con quello che produce, gli economisti possono misurare la sua capacità di ripagare il proprio debito. Più è alto questo rapporto, più alto è il rischio di default del paese. Andiamo a esaminare quali sono i rischi dei paesi con alto debt to GDP ratio.
L’esplosione del debito in risposta alla pandemia
Nel 2020, con la diffusione del covid in tutto il mondo, l’economia globale ha sofferto interruzioni della catena di approvvigionamento, volatilità dei prezzi delle materie prime e sfide nel mercato del lavoro. La World Bank ha stimato che quasi 97 milioni di persone sono state spinte in condizioni di estrema povertà a causa della pandemia.
I governi globali hanno dovuto aumentare la loro spesa per far fronte ai costi sanitari, alla disoccupazione e all’insicurezza alimentare. Così facendo i paesi sono stati costretti ad assumere nuovo debito. Ciò ha portato il debito globale al livello più alto in mezzo secolo.
I debt to GDP ratio più alti del mondo
Qui sopra sono riportati i dati sui debt to GDP ratio più alti del mondo pubblicati nel rapporto più recente del Fondo Monetario Internazionale. Giappone, Sudan e Grecia sono in cima alla lista con un rapporto debito/PIL ben al di sopra del 200%, seguiti da Eritrea (175%), Capo Verde (160%) e Italia (154%).
Il livello del debito del Giappone non sarà una sorpresa per molti. Nel 2010 è diventato il primo paese a raggiungere un rapporto debito/PIL del 200%. Per finanziare nuovo debito, il governo giapponese emette obbligazioni che vengono acquistate principalmente dalla Banca centrale. Entro la fine del 2020, la Bank of Japan possedeva il 45% del debito pubblico in essere.
I rischi dei paesi con alto debt to GDP ratio
In generale, maggiore è il rapporto debito/PIL di un paese, maggiori sono le possibilità che il paese possa diventare insolvente.
La World Bank ha pubblicato uno studio che mostra che i paesi che hanno mantenuto un rapporto debito/PIL superiore al 77% per periodi di tempo prolungati hanno subito rallentamenti economici.
Il COVID-19 ha aggravato una crisi del debito in incubazione dalla recessione globale del 2008. Un rapporto del Fondo monetario internazionale mostra che almeno 100 paesi dovranno ridurre le spese per la salute, l’istruzione e la protezione sociale.
Il debito sta colpendo i paesi poveri e a reddito medio più duramente dei paesi ricchi. I paesi più ricchi si sono indebitati per lanciare massicci pacchetti di stimolo fiscale mentre i paesi a reddito medio/basso non possono permettersi tali misure.
L’aumento dei tassi d’interesse
Secondo l’ultimo aggiornamento del Global Debt Database del FMI, il debito globale è aumentato di 28 punti percentuali al 256% del PIL nel 2020.
I prestiti dei governi hanno rappresentato circa la metà dell’aumento, portando il rapporto debito pubblico/PIL al 99%. Anche il debito privato delle società non finanziarie e delle famiglie ha raggiunto nuovi massimi. Il debito pubblico rappresenta ora quasi il 40% del debito globale totale, la quota più alta dalla metà degli anni ’60.
I funzionari del FMI avvertono che tassi di interesse più elevati diminuiranno l’impatto della spesa fiscale e potrebbero compromettere la sostenibilità del debito. Un significativo inasprimento delle condizioni finanziarie aumenterebbe la pressione sui governi, le famiglie e le imprese. Se il settore pubblico e quello privato sono costretti a ridurre contemporaneamente la leva finanziaria, le prospettive di crescita possono risentirne.