L’uso di vari acronimi come MM, DD, NDD, ECN e STP possono far pensare che i tipi di broker siano molto più numerosi di quanto non siano in realtà. Innanzitutto dobbiamo distinguere tra i Dealing Desk e i No Dealing Desk.

Nel primo caso il broker si pone come controparte al trader e le quotazioni sono determinate dai broker stessi. L’esecuzione Dealing Desk consente spread significativamente più bassi. Inoltre, gli ordini possono essere soggetti a pause o riquotazioni.

I No Dealing Desk invece agiscono come tramite tra l’investitore e i grandi gestori di liquidità. Queste sono le due macro categorie che racchiudono le tipologie di broker ovvero:

Market Maker o MM;
Electronic Comunication Network o ECN;
Straight Through Processing o STP.

I market maker

Come intuibile dal nome, questi broker “creano il mercato” per i loro clienti, ponendosi dalla parte opposta degli acquirenti e dei venditori in quel mercato. Il broker crea un mercato, parallelo al mercato principale, che può adattarsi alle condizioni di liquidità dei trader. Non vi è quindi nessun rapporto diretto tra il trader ed il mercato.

Il processo appena descritto si svolge interamente nel dipartimento di dealing desk del broker. L’esecuzione degli ordini avviene quindi “in-house”.

Questo tipo di broker si occupa di quotare i prezzi di bid e ask e guadagna dagli spread di ogni operazione. Uno degli aspetti positivi dei market maker è che contribuiscono a stabilizzare il mercato. Senza di loro il mercato sarebbe molto meno liquido e non in grado di gestire tutto il volume. Uno svantaggio, invece, è che i prezzi possono essere diversi da quelli del mercato reale.

Le commissioni per operazione sono basse e possono anche essere nulle. I broker market maker guadagnano sugli spread, che tendono ad essere fissi e più alti rispetto ad altri tipi di broker. Possono offrire una leva molto alta e richiedono un deposito iniziale molto piccolo.

Se si ha un broker MM, l’esecuzione degli ordini può avvenire a condizioni diverse rispetto a quelle di inserimento. Tuttavia, si ha la certezza che gli ordini vengano eseguiti.

I broker ECN

Un ECN (Electronic Communications Networks) è un tipo di broker No Dealing Desk che utilizza reti di comunicazione elettronica per offrire ai clienti l’accesso diretto ai mercati. Poiché un broker ECN combina le quotazioni dei prezzi di diversi partecipanti al mercato, generalmente offre ai propri clienti spread più stretti di quelli offerti da altri tipi di broker. Tuttavia, i broker ECN addebitano una commissione fissa per transazione.

L’ECN fornisce un sistema elettronico per consentire ad acquirenti e venditori di riunirsi allo scopo di eseguire operazioni in modo veloce. La rete è progettata per abbinare gli ordini di acquisto e vendita presenti nell’exchange.

Tutti i broker ECN hanno accesso allo stesso identico feed e negoziano al prezzo preciso fornito. È anche prontamente disponibile la cronologia dei prezzi, consentendo un’analisi più semplice di particolari tendenze all’interno del mercato. Ciò aiuta a limitare la manipolazione dei prezzi, poiché le informazioni attuali e passate sono prontamente disponibili per tutti.

L’uso di un ECN consente agli investitori di fare trading al di fuori degli orari di negoziazione tradizionali, fornendo un meccanismo per coloro che non possono essere coinvolti attivamente durante i normali orari di mercato.

Per coloro che sono preoccupati per la privacy, l’ECN può fornire un livello di anonimato a coloro che lo desiderano. Questo può essere particolarmente interessante per gli investitori che vogliono effettuare transazioni più grandi.

Uno dei maggiori svantaggi dell’utilizzo di un ECN è il prezzo da pagare per utilizzarlo. In genere, le commissioni per l’utilizzo di un ECN sono più elevate rispetto ai sistemi non ECN. Le commissioni per trade possono essere costose e possono influenzare i profitti e la redditività di un trader.

I broker STP

Le società di intermediazione STP (Straight-Through Processing) sono anche conosciute come broker ad accesso diretto al mercato. Questi broker si basano su un processo di esecuzione degli ordini immediato. Ciò significa che una volta ricevuto un ordine, il broker in questione lo inoltra direttamente al Liquidity Provider. Più precisamente, si comportano come una via di mezzo tra i broker ECN e Market Maker.

Proprio per la sua natura ibrida, un broker STP sceglie se comportarsi da Maker Maker o da ECN. Garantiscono una esecuzione degli ordini rapida e immediata, senza passare per il dealing desk come degli ECN oppure possono
offrire il dealing desk come market maker dietro pagamento di uno spread (o una commissione) nel caso in cui il broker non si trovi una controparte.

Generalmente, i guadagni per gli STP scaturiscono dal mark-up applicato sullo spread o da una commissione sugli ordini eseguiti.

Il primo vantaggio di un broker STP è la rapidità di esecuzione degli ordini in quanto prima si comporta come un broker e successivamente si appoggia al sistema dealing desk.

Altro vantaggio deriva dal fatto che, puntando su alti volumi, il costo dello spread tende ad essere basso malgrado il mark-up presente sulle operazioni.

Il principale svantaggio è dato dal rischio di trovarsi di fronte un broker market maker che si spaccia per liquidity provider.

Un altro svantaggio è il rischio “requote”, ovvero la possibilità che il broker non sia in grado di eseguire l’ordine al prezzo desiderato. Il requote, o riquotazione, si verifica quando l’ordine del trader non trova una controparte nei liquidity provider. Ci sono broker STP che dispongono di numerosi e qualificati provider e quindi riescono a ridurre il potenziale impatto per il trader. Altri invece potrebbero trasmettere l’ordine su una piattaforma collegata amplificando notevolmente il rischio di requotes.

Questo svantaggio deriva proprio dalla loro natura ibrida, poiché il requotes si verifica a causa dello “switch” tra la modalità ECN e la modalità market making.