La Cina valuta un pacchetto di salvataggio del mercato azionario

La Cina sta prendendo in considerazione un pacchetto di salvataggio del mercato azionario in crisi, secondo persone che hanno familiarità con la questione. I precedenti tentativi delle autorità cinesi di ripristinare la fiducia degli investitori sono falliti. Ciò ha spinto il premier Li Qiang a chiedere misure più “energiche”.

I politici stanno cercando di mobilitare circa 2.000 miliardi di yuan (278 miliardi di dollari), principalmente dai conti offshore delle imprese statali cinesi, come parte di un fondo di stabilizzazione per acquistare azioni onshore attraverso il collegamento di borsa di Hong Kong. Hanno inoltre stanziato almeno 300 miliardi di yuan di fondi locali da investire in azioni onshore attraverso China Securities Finance Corp. o Central Huijin Investment Ltd, due società di investimento di proprietà statale.

I funzionari stanno valutando anche altre opzioni. Alcune misure di stabilizzazione potrebbero essere annunciate già questa settimana. I piani sono ancora soggetti a modifiche. La China Securities Regulatory Commission non ha risposto a una richiesta di commento.

Il crollo delle azioni cinesi

Il pacchetto di salvataggio sottolinea l’elevato senso di urgenza della Cina per fermare il crollo del mercato azionario. Questa settimana l’indice di riferimento CSI 300 ha raggiunto il minimo di cinque anni. Dopo la notizia, il benchmark ha cancellato un precedente calo dell’1% per chiudere con un guadagno.

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L’indice delle azioni cinesi quotate a Hong Kong è balzato del 3,8%, il massimo da novembre, dopo essere sceso ai minimi di quasi 19 anni. Lo yuan ha recuperato le perdite precedenti, mentre i rendimenti sui titoli di Stato a 10 anni sono aumentati di un punto base al 2,5%.

La crisi immobiliare, la diminuzione della fiducia di consumatori e imprese e il crollo degli investimenti esteri stanno esercitando una forte pressione al ribasso su economia e mercati finanziari. Negli ultimi anni la fiducia nei mercati cinesi è stata danneggiata anche dal crescente controllo del presidente Xi Jinping sulle imprese private, che ha incluso un giro di vite nei confronti dei giganti tecnologici del paese.

Complessivamente, sono stati spazzati via più di 6.000 miliardi di dollari dal valore di mercato delle azioni cinesi e di Hong Kong dal picco raggiunto nel 2021.

Il pacchetto di salvataggio del mercato azionario della Cina sarà efficace?

Se le misure per sostenere le azioni cinesi saranno sufficienti per porre fine al loro crollo è tutt’altro che una certezza. Gli sforzi compiuti in passato si sono rivelati nella migliore delle ipotesi insufficienti e in alcuni casi controproducenti. Le autorità si sono inoltre mostrate riluttanti a introdurre importanti stimoli economici del tipo richiesto da molti investitori.

Lunedì, durante una riunione del Consiglio di Stato, il gabinetto cinese ha ricevuto un briefing sulle operazioni dei mercati dei capitali e considerazioni sul lavoro correlato, secondo una dichiarazione ufficiale che non ha fornito ulteriori dettagli su ciò che Pechino sta pensando. Tuttavia, è chiaro che le autorità cinesi attribuiscono grande importanza a questa questione.

Il pacchetto di salvataggio potrebbe essere in grado di arrestare il crollo del mercato azionario nel breve termine. Ma è difficile dire se i guadagni potranno durare o se gli investitori coglieranno l’occasione di vendere durante un potenziale rally.

Le precedenti misure di sostegno al mercato azionario cinese

Le misure della Cina negli ultimi mesi per rafforzare il sentiment del mercato non hanno incoraggiato gli investitori, con alcuni che chiedevano stimoli più energici. Pechino ha limitato le vendite allo scoperto e i fondi statali sono intervenuti per acquistare azioni delle grandi banche. La creazione di un fondo di stabilizzazione sostenuto dallo Stato è stata contemplata almeno da ottobre, anche se alcuni hanno sollevato dubbi sulla sua efficacia.

Durante la disfatta del 2015, Pechino ha scelto China Securities Finance Corp. come principale veicolo di stabilizzazione, consentendole di accedere fino a 3.000 miliardi di yuan di fondi presi in prestito da fonti tra cui la banca centrale e istituti di credito commerciali. Il denaro è stato utilizzato per acquistare direttamente azioni e fornire liquidità agli intermediari. Anche così, le turbolenze finirono solo un anno dopo. Questa volta, i funzionari stanno cercando di utilizzare denaro offshore per ridurre al minimo l’impatto su uno yuan già debole.

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