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Le fasi di un mercato ribassista
Un mercato ribassista è dato da ribassi prolungati dei prezzi. In genere, se il ritracciamento dei prezzi supera il 20% ci troviamo in un mercato al ribasso.
I bear market si verificano solitamente in momenti di contrazione economica o recessione. In questo post andremo a spiegare quali sono le cause e le fasi di un mercato ribassista.
Capire i mercati ribassisti
I prezzi delle azioni generalmente riflettono le aspettative future sui profitti delle aziende. Se le prospettive di crescita diminuiscono e le aspettative vengono deluse, i prezzi delle azioni possono diminuire.
In queste situazioni gli investitori sono più avversi al rischio e il sentiment è negativo.
Le cause di un mercato ribassista
Tra le cause che provocano i ribassi ci sono il rallentamento economico, lo scoppio di bolle, pandemie o guerre. I segnali di un’economia debole sono in genere la bassa occupazione, il basso reddito disponibile, la scarsa produttività e un calo dei profitti. Anche gli interventi del governo, come la variazione delle tasse, possono innescare un mercato ribassista. Allo stesso modo, un calo della fiducia degli investitori può segnalare l’inizio di un mercato ribassista.
Mercato ribassista secolare e ciclico
I mercati ribassisti possono durare per anni o solo per alcune settimane. Un mercato ribassista secolare può durare da 10 a 20 anni ed è caratterizzato da rendimenti al di sotto della media per un periodo sostenuto. All’interno di questo tipo di mercati possono esserci grandi rialzi. Gli indici riescono a salire per un breve periodo ma i guadagni non vengono sostenuti. Invece, un mercato ribassista ciclico può durare da poche settimane a diversi mesi.
Le fasi di un mercato ribassista
La prima fase è caratterizzata da prezzi elevati e dal sentiment positivo degli investitori. Verso la fine di questa fase, gli investitori iniziano ad abbandonare i mercati e a portare a casa i profitti. Spesso in questa fase gli investitori pensano di assistere ad una normale correzione.
Nella seconda fase, i prezzi delle azioni iniziano a scendere bruscamente, insieme ai profitti aziendali e ai dati macroeconomici. Gli investitori iniziano a farsi prendere dal panico e il sentiment passa alla capitolazione.
La terza fase mostra che gli speculatori iniziano ad entrare nel mercato, aumentando di conseguenza i prezzi. Nella quarta e ultima fase, i prezzi delle azioni continuano a scendere. I prezzi bassi però iniziano ad attrarre gli investitori e il mercato ribassista pian piano si trasforma in un mercato rialzista.
Esempi di bear market
Tra aprile 1947 e settembre 2021, ci sono stati 14 mercati ribassisti per l’S&P. La loro durata è compresa tra un mese e 1,7 anni. Le performance negative variano da un calo del 51,9% al 20,6%.
Quasi sempre i mercati ribassisti sono iniziati prima dell’avvento di una recessione. Nell crollo delle dotcom l’S&P perse il 36,8% in un anno e mezzo.
La Grande Depressione del 1929 è stata accompagnata da un crollo dell’89% del Dow Jones. Il mercato ribassista dal 2007 al 2009 è durato 1,3 anni e ha fatto scendere l’S&P 500 del 51,9%. L’economia statunitense era scivolata in una recessione nel 2007, accompagnata dalla crisi dei mutui subprime. Con un numero crescente di persone incapaci di soddisfare i propri debiti, alla fine si è trasformata in una crisi finanziaria.