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Una delle 30 banche di importanza sistemica globale non esiste più. Questo mese una lenta crisi, caratterizzata da scandali, battaglie legali e ingenti perdite, si è trasformata in un vero e proprio panico che ha portato al crollo di Credit Suisse. I clienti sono corsi

Come capire la solidità finanziaria di una banca: il Common Equity Tier 1 (CET1)
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Cosa fa muovere Wall Street e la Borsa Europea? Sintesi Macro – Settimana 11
Le turbolenze nel settore bancario continuano ad alimentare i timori che l’economia globale possa essere sull’orlo di una crisi. Finora tre banche statunitensi sono fallite. La First Republic Bank si trova in difficoltà, con il prezzo delle sue azioni in calo di oltre il 70%

Il futuro delle auto elettriche: la rete di ricarica e le sfide per i produttori tradizionali
Nel precedente articolo abbiamo parlato delle politiche governative e implicazioni per i produttori di EV. La crescente popolarità delle auto elettriche sta rivoluzionando il settore automobilistico, con un impatto significativo sulle infrastrutture, le tecnologie e i modelli di business. In questo articolo, esploreremo l’importanza della

Il futuro delle auto elettriche: politiche governative e implicazioni per i produttori
L’industria automobilistica sta attraversando una rivoluzione. L’aumento della domanda di auto elettriche (EV) sta trasformando il settore, portando le aziende ad adattarsi a questa nuova realtà. In questo articolo, esamineremo il futuro delle auto elettriche, l’impatto delle politiche governative e le implicazioni per i produttori

Il crollo di Silvergate, Signature Bank e Silicon Valley Bank: analisi delle cause e delle conseguenze
Negli ultimi tempi, il settore bancario degli Stati Uniti ha assistito al crollo di tre importanti banche: Silvergate, Signature Bank e Silicon Valley Bank. Questi eventi hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla stabilità del sistema finanziario e alle possibili ripercussioni sull’economia. In questo articolo, analizzeremo in
Investire in azioni internazionali
Gli investitori sono probabilmente meno diversificati di quanto pensano. Investire in società statunitensi con revenue internazionali non equivale ad avere esposizione sui mercati internazionali. Inoltre, molti dei principali indici tendono ad essere guidati da specifici settori. In questo post spiegheremo perché investire in azioni internazionali può migliorare le performance di un portafoglio.
Home bias
I portafogli azionari tendono a essere sovraesposti alle azioni del paese da cui l’investitore proviene (home bias). Gli investitori statunitensi, ad esempio, tendono ad allocare il 75% del loro capitale in azioni nazionali. In questo modo si perdono circa la metà del mondo investibile. Questo perché il mercato americano rappresenta solo il 58% della capitalizzazione globale.
La distribuzione geografica delle vendite
In un mondo connesso a livello globale, è ragionevole credere che le aziende statunitensi abbiano un’esposizione internazionale. Tuttavia, non è possibile investire solo in società statunitensi e ottenere esposizione ai mercati internazionali.
In genere, aziende dello stesso settore o industria ma con sede diversa hanno la stessa base di clienti. Ad esempio, Coca Cola e Nestlé hanno quasi la stessa distribuzione geografica delle vendite pur avendo sedi in diversi paesi.
Ciò potrebbe suggerire che non dovrebbe esserci molta differenza nella performance delle azioni. In realtà la differenza esiste eccome. Nei 20 anni terminati a dicembre 2021, le azioni di Nestlé sono aumentate del 550%, superando di gran lunga il 151% di Coca-Cola.
L’effetto della valuta di denominazione
Per investire in azioni internazionali bisogna anche tenere conto del movimento delle valute. Detenendo un investimento denominato in un’altra valuta, un investitore sperimenterà sia la variazione del prezzo dell’asset sia quella del valore della valuta. Una valuta può variare tanto quanto il prezzo delle azioni.
Quando il dollaro scende rispetto ad altre valute, gli investitori statunitensi in azioni internazionali tendono a trarne vantaggio. A luglio 2020, le performance in euro delle azioni europee sono state del -1,5%. Allo stesso tempo il dollaro americano è sceso rispetto all’euro del 4,8%. L’effetto complessivo è stato un guadagno delle azioni europee pari al +3,3%, misurato in dollari.
L’esposizione settoriale
La sovraesposizione geografica può portare anche a non essere così diversificati dal punto di vista settoriale.
Potrebbe sorprendere sapere quanto i mercati azionari di alcuni paesi si comportino come un singolo settore del mercato azionario globale.
Sebbene solo il 12% delle azioni nell’indice MSCI World Automobiles siano tedesche, il mercato azionario tedesco ha seguito la performance di questo indice per la maggior parte degli ultimi due decenni.

Il mercato azionario canadese si comporta in modo molto simile al settore energetico. L’economia canadese è infatti altamente dipendente dalle risorse naturali.
In Giappone, il mercato azionario segue da vicino il settore finanziario globale. Il financial non è il settore principale del mercato azionario giapponese. Tuttavia, l’influenza delle condizioni finanziarie globali sulle società giapponesi è evidente nelle loro performance.
Negli Stati Uniti, il più grande settore del mercato azionario, la tecnologia, sembra trainare la performance complessiva.
Nuovo ciclo, nuova leadership?
La sovraperformance delle azioni statunitensi rispetto alle azioni internazionali tende ad avvenire in cicli. Dopo che le azioni internazionali hanno sovraperformato negli anni ’80, la recessione del 1990 portò a un’inversione. La recessione del 2001 vide un ritorno della leadership internazionale. Dopodiché, la crisi finanziaria del 2008 portò nuovamente alla sovraperformance degli Stati Uniti.
Questi cambiamenti derivano da fattori comportamentali e fondamentali. Dopo un ciclo completo di sovraperformance, le valutazioni e le aspettative sugli utili iniziano a invertire.
Anche il cambiamento delle condizioni economiche globali influisce sulla leadership. Storicamente, quando le aspettative di inflazione sono in aumento, le azioni statunitensi tendono a sottoperformare quelle internazionali con un ritardo di 20 mesi. Ciò suggerisce che potremmo essere a un punto di svolta a favore delle azioni internazionali a causa della loro maggiore sensibilità all’inflazione.

Investire in azioni internazionali
Quanta esposizione al di fuori del tuo paese di origine dovresti avere nel tuo portafoglio? La risposta dipende dalla tua tolleranza al rischio e dall’orizzonte temporale.
Ampliare il proprio orizzonte geografico può portare a una maggiore diversificazione dei portafogli. Oggi potrebbe essere il momento di investire in azioni internazionali, ribilanciando l’allocazione del portafoglio.