Guida agli Investimenti Alternativi: Strategie per Diversificare il Tuo Portafoglio nel 2024
Nel mondo in costante evoluzione degli investimenti, la ricerca della diversificazione e della riduzione del rischio non passa mai di moda. Tuttavia, la natura dei veicoli attraverso i quali perseguire questi obiettivi sta cambiando. Gli investimenti alternativi, un tempo visti come una soluzione quasi magica
6 Strategie di Trading sulle Obbligazioni da Valutare Oggi
Il mercato obbligazionario, con la sua complessità e il ruolo vitale nella stabilità finanziaria, offre numerose opportunità per gli investitori che comprendono le sue dinamiche. Che tu stia cercando rendimenti attivi o modi per stabilizzare il tuo portafoglio, la chiave è impiegare le strategie giuste
Interventi del Giappone sullo Yen: Analisi delle Implicazioni e delle Sfide
Recentemente, lo yen giapponese ha subito significative pressioni al ribasso, portando a sospetti interventi da parte del Giappone. Questa situazione si è intensificata mentre operatori di mercato e funzionari governativi navigano un panorama finanziario globale teso, influenzato da politiche monetarie disparate. Le implicazioni di possibili
Investire in Immobili nel 2024: le Migliori Opportunità
Per investire in immobili nel 2024 è essenziale comprendere il contesto attuale e le prospettive future. L’anno corrente si è rivelato meno clemente di quanto previsto per il settore immobiliare, con l’aspettativa di un alleggerimento dei tassi di interesse infranta da un’inflazione persistente. Questo scenario
Strategia Momentum: Come Sfruttare i Vincitori Passati per Massimizzare i Rendimenti
Il concetto di “momentum” nel settore finanziario è intrigante e potenzialmente molto redditizio per gli investitori che sanno come sfruttarlo. Al suo nucleo, la strategia momentum si basa su una premessa apparentemente semplice: le azioni o i settori che hanno mostrato buone prestazioni nel passato
Cosa fa muovere Wall Street e la Borsa Europea? Sintesi Macro – Settimana 17
Una scarica di ottimismo ha invaso il cuore pulsante della tecnologia, dando una scossa vivificante ai mercati finanziari e offrendo a Wall Street una tanto attesa boccata d’aria fresca. La settimana appena conclusa è stata la migliore del 2024 per i mercati azionari, spinta soprattutto
Come interpretare il segnale di recessione dell’inversione della curva dei rendimenti
L’inversione della curva dei rendimenti è spesso vista come segnale di recessione imminente. Tuttavia l’avvertimento dovrebbe essere interpretato accuratamente. In passato, la curva dei rendimenti ha fornito
falsi segnali. Per valutare l’accuratezza della previsione possiamo stimare delle soglie di inversione. In ogni caso, l’inversione oltre una determinata soglia deve essere tradotta in termini di probabilità.
In uno studio empirico per valutare l’affidabilità del segnale di recessione dell’inversione della curva dei rendimenti, Radobank si è concentrata su tre spread di rendimento: lo spread tra i rendimenti a 10 anni e a 3 mesi, quello tra i 10 anni e i 12 mesi e tra i 10 anni e i 2 anni.
I risultati confermano che più basso è lo spread, maggiore è la probabilità di una recessione. Tuttavia, limitarsi a osservare se uno spread è positivo o negativo non è utile. E’ meglio utilizzare delle soglie specifiche per valutare il segnale di recessione dell’inversione della curva dei rendimenti.
Supponiamo che lo spread 10-2 sia negativo. Ciò non è sufficiente per segnalare una recessione. Mentre la previsione della curva dei rendimenti è binaria in termini di esito (recessione o non recessione), dovremmo pensare in termini di
probabilità. In particolare, la probabilità di recessione aumenta con la profondità dell’inversione.
I falsi segnali
Tra l’inversione della curva dei rendimenti e l’arrivo di una recessione deve passare un certo periodo di tempo. La letteratura accademica prende un orizzonte temporale di un anno. Se una recessione arriva molto più avanti, dobbiamo concludere che l’inversione ha dato un falso segnale.
Consideriamo lo spread tra i rendimenti a 10 e a 2 anni. In effetti, questo spread è sempre stato negativo prima di ogni recessione. Se però osserviamo da vicino il periodo che ha preceduto la recessione iniziata ad aprile 2001, lo spread 10-2 è stato negativo dal 2 febbraio 2000 a fine dicembre 2000. Quindi l’inversione è avvenuta con 14 mesi di anticipo, il che è in linea con il pensiero che le inversioni precedono le recessioni di circa un anno.
Prima di questa inversione ce n’è stata una precedente tra giugno e luglio del 1998, ovvero 2 anni e 10
mesi in anticipo, ben oltre i 12 mesi utilizzati come orizzonte temporale nella pratica. L’inversione massima raggiunta in quel periodo è stata di -7 bps. Questo sembra essere stato un falso segnale.
Per quanto riguarda lo spread tra i 10 anni e i 3 mesi, c’è stato un falso segnale simile prima della recessione del 2001. Nel settembre 1998 è avvenuta un’inversione. Successivamente, nella seconda metà del 2000, abbiamo assistito a un’inversione che ha plausibilmente predetto la recessione.
Infine, diamo un’occhiata allo spread tra i 10 anni e i 12 mesi. C’è stata un’inversione che è iniziata il 20 marzo 2000, circa 12 mesi prima della recessione. Tuttavia, il 21 settembre 1998 e il 5 ottobre 1998 ci sono state anche brevi inversioni di appena 2 punti base.. Quindi anche questo spread ha fornito dei falsi segnali, anche se molto più piccoli.
Le soglie di inversione di Radobank
La possibilità di falsi segnali non rende la curva dei rendimenti inutile come strumento di previsione delle recessioni, considerando che le inversioni premature erano molto più piccole delle inversioni successive. Di conseguenza, possiamo migliorare l’accuratezza della previsione applicando delle soglie per filtrare i segnali.
Guardando ai falsi segnali del 1998 possiamo avere un’idea delle soglie da considerare. In quel caso lo spread 10 anni/12 mesi era molto più vicino a zero degli altri due.
Tuttavia, l’utilizzo di un modello logit ha fatto concludere gli economisti di Radobank che le soglie per lo spread 10/3 mesi e 10/12 mesi non sono statisticamente diverse da zero. Al contrario, la soglia dello spread 10/2 anni è -16 punti base. Ciò significa che un’inversione del segmento 10/2 prevede una recessione solo se lo spread è inferiore a -16. Per gli altri due spread possiamo continuare a utilizzare un valore critico di 0.
Come interpretare il segnale di recessione dell’inversione della curva dei rendimenti
Secondo Radobank, quando l’inversione degli spread 10/3 mesi e 10/12 mesi raggiunge zero, la probabilità di una recessione è esattamente del 50%. Quindi, anche se la soglia è zero, un’inversione non implica con certezza una recessione e sono da aspettarsi falsi segnali. Il segnale dello spread 10/2 anni può essere più affidabile, tenendo conto di una soglia diversa da zero.
L’attuale segnale di recessione dell’inversione della curva dei rendimenti
Attualmente, si hanno segnali misti dagli spread presi in esame. Lo spread 10/12 mesi si trova sotto la soglia dello 0, mentre il 10/2 anni ha superato la soglia chiave di -16 punti base. Ciò suggerirebbe una probabilità maggiore del 50% di una recessione nei prossimi 12 mesi.
Allo stesso tempo però, lo spread tra i 10 anni e i 3 mesi si trova a 46 punti base. Questo spread non sta ancora prevedendo una recessione anche se sta scendendo molto velocemente.
ARTICOLI CORRELATI:
Le probabilità di recessione stanno aumentando
La curva dei rendimenti più importante per prevedere le recessioni
Inversione della curva dei rendimenti: siamo vicini a una recessione?