Cosa fa muovere i mercati? Sintesi Macro – Settimana 22

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La tabella è da intendersi solo ed esclusivamente a scopo informativo e didattico. Nessuna informazione o dato in essa contenuti vuole essere un consiglio finanziario per il lettore, che declina l’autore da qualsiasi responsabilità.

Le azioni statunitensi hanno ripreso il loro trend di perdite settimanali dopo che i dati sulle assunzioni hanno aperto la strada alla Federal Reserve per rimanere aggressiva nella sua lotta contro l’inflazione. L’S&P 500 è crollato dell’1,6% negli scambi pomeridiani della sessione di venerdì, portando l’indice di riferimento in territorio negativo per l’ottava settimana delle ultime nove.

Tesla Inc. ha trascinato al ribasso le azioni tecnologiche dopo aver dichiarato l’intenzione di ridurre la sua forza lavoro di circa il 10%. L’azienda di Elon Musk è scesa con impulsi molto armonici da inizio aprile. A fine maggio la media mobile a 50 periodi ha scavallato al ribasso quella a 200, un segnale ribassista che in analisi tecnica è conosciuto come death cross.

nasdaq death cross

Elon Musk non è l’unico CEO ad avere un cattivo presentimento sulle prospettive economiche. L’amministratore delegato di JP Morgan Jamie Dimon ha detto agli investitori questa settimana che dovrebbero prepararsi per un “uragano economico”, citando l’aumento dei tassi di interesse e le ricadute dell’invasione russa dell’Ucraina.

Il presidente John Waldron di Goldman Sachs Group Inc. ha affrontato il tema il giorno successivo, definendo l’attuale clima economico uno dei più complessi che abbia mai sperimentato, data la confluenza del numero di shock nel sistema.

Venerdì, il CEO di Citigroup Inc. Jane Fraser ha affermato che una recessione sembra più probabile in Europa rispetto agli Stati Uniti a causa dei costi energetici, anche se non sarà facile evitarla per nessuno dei due paesi. Secondo un sondaggio di Bloomberg, le probabilità di recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi sono al 30%.

L’incertezza e la volatilità dei mercati

L’incertezza riguardo al futuro dell’economia e alla risposta della Fed ai dati macroeconomici ha portato le misure di correlazione tra i singoli titoli ai massimi dal crollo del coronavirus.

correlazione azioni S&P 500
La correlazione a 3 mesi tra le maggiori azioni del paniere dell’S&P 500

L’S&P 500 ha registrato oscillazioni intraday dell’1% o più in 31 sessioni consecutive, la seconda serie più lunga in un decennio. L’inasprimento delle correlazioni va di pari passo con la volatilità ed entrambe sono in aumento. Maggio ha visto turbolenze quasi senza precedenti nelle azioni, con l’S&P 500 che è crollato di oltre il 3% in tre episodi.

Il VIX rimane in una fascia alta mentre il rapporto VVIX/VIX continua a scendere, una condizione che indica instabilità e nervosismo sui mercati.

rapporto VVIX VIX

La sovraperformance del settore energetico

Questa settimana l’OPEC ha concordato aumenti della produzione di 648.000 barili al giorno per luglio e agosto, circa il 50% in più rispetto agli aumenti visti negli ultimi mesi. Il mercato però non è sembrato soddisfatto dall’aumento, che probabilmente non sarà in grado di coprire le carenze della Russia.

Il petrolio ha chiuso poco al di sotto dei 130$ mentre i prezzi della benzina al dettaglio hanno raggiunto nuovi massimi storici.

prezzi benzina dettaglio

Il settore energetico sta continuando indisturbato a sovraperformare tutti gli altri. Nella settimana appena conclusa questo settore è stato l’unico a portare guadagni insieme a quello industriale. Da inizio anno la sovraperformance del settore energetico è davvero netta.

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