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2025: Cosa Aspettarsi dai Mercati delle Materie Prime
Una tazzina di caffè al bar, il profumo intenso che avvolge l’aria. Ma qualcosa è cambiato. Il prezzo non è più quello di un anno fa. Benvenuti nel 2025, l’anno in cui le materie prime, dal caffè al petrolio, stanno riscrivendo le regole del mercato
Le ultime sanzioni USA sul petrolio russo: perché sono un vero punto di svolta
Negli ultimi giorni della presidenza di Joe Biden, gli Stati Uniti hanno lanciato un’azione decisa per colpire le esportazioni di petrolio russe. Una mossa che punta a togliere alla Russia una delle sue principali fonti di finanziamento nella guerra contro l’Ucraina. 160 le petroliere sanzionate.
Comprare Casa nel 2025: Cosa devi sapere
Acquistare casa è uno dei passi più importanti della vita. Nel 2025 questa decisione potrebbe essere più interessante che mai grazie a tendenze che stanno rivoluzionando il mercato immobiliare. Ma attenzione, il panorama è in continuo movimento e rimanere aggiornati è fondamentale. Ecco tutto ciò
Prezzi dei Carburanti in rialzo: cosa c’è dietro e come influisce sulla tua vita
Fare il pieno è diventato un vero salasso per gli automobilisti italiani. La benzina viaggia intorno a 1,80 euro al litro, mentre il diesel supera i 1,70 euro, livelli che non si vedevano da mesi. Ma cosa c’è davvero dietro al rialzo dei prezzi dei
Bancomat lancia le Commissioni Variabili: cosa significa per il tuo Portafoglio
Dal 1° luglio 2025 il circuito PagoBancomat introdurrà una novità destinata a far discutere: le commissioni variabili. Acquistare un caffè al bar ti costerà meno in termini di commissioni rispetto a un gioiello o una borsa di lusso. Ma cosa significa davvero questa novità? E
Cosa fa muovere i mercati? Sintesi Macro – Settimana 21
Il mercato azionario è riuscito finalmente a chiudere in verde dopo sette settimane consecutive al ribasso. Il ribilanciamento dei portafogli di fine mese da parte degli investitori istituzionali ha contribuito al sospiro di sollievo delle azioni.
L’S&P 500 ha cancellato le sue perdite di maggio, registrando il suo più grande guadagno settimanale da novembre 2020 (+6.57%). Storicamente, ad un guadagno di quest’entità sono seguiti ritorni positivi. Vale la pena però citare le eccezioni: la crisi finanziaria del 2008, lo shock inflazionistico del 1974, lo scoppio della bolla delle dot-com e il 1980, quando il presidente della Fed Volcker portò l’economia in recessione per tenere sotto controllo l’inflazione.
I fondi azionari globali hanno visto i maggiori afflussi delle ultime 10 settimane, guidati dalle azioni statunitensi, secondo una nota della Bank of America Corp. che cita i dati EPFR. Gli analisti sono divisi sul fatto che le azioni abbiano trovato un minimo. Le valutazioni sono scese dai picchi dello scorso anno ma questo può essere da solo un motivo per acquistare?
Ricordiamoci sempre che in un mercato ribassista possono essere presenti bear market rally piuttosto violenti, come è stato in quello del 2000-2002 e 2008-2009.
Nel corso della settimana appena conclusa sembra che la narrativa abbia subito un leggero cambiamento. Il rischio recessione e la politica della Fed troppo aggressiva si sono fatti momentaneamente da parte. Si è diffusa invece la speculazione che la banca centrale possa rivelarsi più cauta. Il presidente della Fed di Atlanta ha dichiarato infatti che una pausa degli aumenti dei tassi a settembre potrebbe avere senso.
Abbiamo visto il picco dei rendimenti obbligazionari
I rendimenti obbligazionari sono scesi su tutte le scadenze, soprattutto quelle a breve termine. Molti pensano che il decennale statunitense, dopo essere arrivato al 3,20% all’inizio del mese, abbia già raggiunto il picco, con il mercato obbligazionario che sconta il rallentamento della crescita e il picco dell’inflazione.
Le aspettative d’inflazione del mercato sono diminuite. Infatti, i tassi breakeven hanno mostrato un forte calo nelle ultime settimane. La misura delle aspettative di inflazione preferita dalla Fed, il 5 year-5 year forward, è tornato al livello raggiunto nel febbraio 2021, prima che prendesse piede il timore dell’inflazione.
Gli investitori hanno rivisto al ribasso anche le loro aspettative sugli aumenti dei tassi e hanno aumentato quelle per un taglio nel 2023. Le obbligazioni societarie investment grade e gli high yield bond sono aumentati rispettivamente dell’1,5% e del 2,7%, segnando la loro migliore settimana in quasi due anni. L’ETF HYG ha rotto al rialzo la media a 50 periodi.
La decorrelazione delle crypto
Le criptovalute hanno continuato a soffrire. La correlazione tra Bitcoin e il Nasdaq è passata in territorio negativo durante la settimana appena conclusa.
Ethereum è stato il grande perdente. Il token ha sottoperformato Bitcoin per la maggior parte del mese. Il rapporto di forza relativa tra i due token è arrivato in un’area interessante.
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