Accordo Commerciale USA-Cina: Tregua Mineraria e Dazi al 55%

Tra polvere diplomatica e pressioni incrociate, Stati Uniti e Cina hanno chiuso a Londra due giorni di trattative serrate che segnano un momento di svolta, o forse solo una pausa tattica. I due giganti economici hanno raggiunto un’intesa preliminare per attuare l’accordo di Ginevra: dazi

Scopri

Stati Uniti e Terre Rare: Quanto è Reale la Dipendenza dalla Cina?

Le terre rare sono diventate il simbolo delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino. Una riga di elementi nella tavola periodica si è trasformata in un’arma diplomatica. Si parla di materiali poco noti e di un’esposizione industriale che, secondo molti osservatori, lascia gli Stati Uniti

Scopri

Crisi del Debito Globale: il Mondo è Seduto su una Debt Bomb Pronta a Scoppiare

C’è qualcosa che si muove sotto la superficie dei mercati. Non si vede, non fa rumore, ma cresce. Si nutre di tassi, di deficit, di promesse mancate. E prima o poi esplode. Gli economisti la chiamano “debt bomb” – letteralmente la “bomba del debito” – un termine che descrive perfettamente quello che può succedere quando il peso del debito diventa insostenibile. Non per un singolo paese, ma per intere economie interconnesse, in un mondo dove ogni scossa può far tremare tutti.

La metafora che spiega tutto

Immagina un castello di carte. In cima può esserci una banca, un’azienda o una nazione intera. Sotto, una marea di obbligazioni, prestiti, mutui o derivati. Quando una carta cade – per un default, un fallimento improvviso o un downgrade – l’intera struttura può crollare. Questo è il semplice meccanismo dietro una debt bomb.

Il caso USA: Moody’s taglia il rating

Venerdì 16 maggio 2025, Moody’s ha dichiarato che gli Stati Uniti non meritano più la tripla A. Il downgrade del rating è arrivato come una doccia fredda, ma non come una sorpresa. Il debito americano ha superato i 33.000 miliardi di dollari. Gli interessi da pagare stanno divorando sempre più risorse pubbliche. Gli investitori lo sapevano, i mercati lo sentivano. Moody’s ha solo messo il timbro su qualcosa che era già nell’aria.

Wall Street ha reagito subito. I Treasury hanno iniziato a perdere colpi, i rendimenti sono saliti e i titoli tech hanno guidato un’ondata di vendite. Gli analisti parlano di “profit taking”, ma la verità è che il downgrade ha scoperchiato una tensione latente. Nessuno si fida più della stabilità fiscale americana. Se crolla la fiducia nei Treasury, crolla anche il punto di riferimento dell’intero sistema finanziario globale.

Crisi del debito globale: una mina pronta ad esplodere

Il problema non è solo degli Stati Uniti. Il debito è ovunque. Quello pubblico, quello delle famiglie, quello delle imprese. Secondo l’Institute of International Finance, nel 2024 il debito globale ha superato i 315 mila miliardi di dollari. Una cifra che sfida ogni logica economica e soprattutto, una cifra che va ripagata in un mondo dove i tassi non sono più vicini allo zero.

Durante gli anni di liquidità infinita, l’indebitamento sembrava innocuo. Ma oggi i nodi stanno venendo al pettine. Rifinanziare costa caro e chi ha vissuto troppo a credito inizia a cedere. È qui che la debt bomb si carica. Più cresce, più il rischio sistemico aumenta.

L’effetto domino

Quando una debt bomb esplode, non resta isolata. I creditori subiscono perdite, i bilanci delle banche si comprimono, le aziende smettono di investire e i consumi rallentano. La crisi si propaga. È successo nel 2008 con i mutui subprime. È successo in Europa con il debito greco. Succederà ancora? La differenza, oggi, è che tutto è più veloce. Più interconnesso. Più fragile.

Chi tiene il dito sul detonatore

I tassi d’interesse sono tornati protagonisti. Più salgono, più il costo del debito diventa insostenibile. Ma le banche centrali sono in trappola. Da un lato devono tenere sotto controllo l’inflazione. Dall’altro rischiano di soffocare l’economia proprio aumentando i tassi. Nel frattempo, gli interessi che i governi pagano sul debito crescono, appesantendo la spesa pubblica.

Negli Stati Uniti, secondo il Tesoro, solo per pagare gli interessi nel 2025 si spenderanno oltre 1.000 miliardi di dollari. Una cifra superiore al budget per la difesa. E se i mercati iniziano a dubitare della solvibilità americana, il rischio è che anche altri paesi inizino a scricchiolare.

Nessuno può prevedere con esattezza dove scoppierà la prossima debt bomb. Potrebbe arrivare dai mercati emergenti, pieni di debito in dollari, oppure dalla Cina, dove il settore immobiliare è appeso a un filo. O ancora dall’Europa, se l’Unione non troverà un compromesso tra regole di bilancio e crescita.

Come si disinnesca una debt bomb

Non è semplice. Serve disciplina fiscale, certo. Ma serve anche una governance globale più forte. Perché il problema del debito non si risolve solo tagliando spese. Si risolve anche con più trasparenza, più coordinamento, più investimenti produttivi.

La crisi del debito globale non è un’ipotesi lontana. È una possibilità concreta. E più si ignora, più diventa probabile. Non serve panico, serve consapevolezza. Perché la debt bomb può ancora essere disinnescata. Ma non basterà una conferenza stampa o un rialzo tecnico. Serve ripensare il modo in cui si gestisce la finanza pubblica, privata, sovranazionale.

Eppure, la politica sembra girare la testa. Si continuano a fare deficit, si approvano spese extra per accontentare l’elettorato, si promettono tagli fiscali senza coperture. È la dinamica che alimenta la bomba.

La verità che nessuno vuole ammettere

Il mondo si è abituato al debito. Le economie moderne ne sono dipendenti. Ma questa dipendenza ha un costo. Quando salta un anello della catena, l’effetto può essere devastante.

La debt bomb è una realtà che aspetta solo un innesco. Può essere una crisi geopolitica. Un default improvviso. Una decisione politica sbagliata. Oppure semplicemente l’inerzia, il continuare a ignorare i segnali.

Viviamo in un’epoca costruita sul debito. È stato lo strumento della crescita, dell’espansione, della modernità. Ma quando il debito supera la fiducia, si trasforma in rischio.


ARTICOLI CORRELATI:

Il Costo degli Stimoli Fiscali: l’Impatto del Debito Pubblico sulla Crescita Economica

Lo scoppio della Bolla del Debito in Cina rappresenta uno shock per l’economia

Si prospetta una crisi del debito per le economie sviluppate

La storia del tetto del debito degli Stati Uniti

MARCO CASARIO

Gli italiani sono tra i popoli più ignoranti in ambito finanziario.

Non per scelta ma perché nessuno lo ha mai insegnato. Il mio scopo è quello di educare ed informare le persone in ambito economico e finanziario. Perché se non ti preoccupi dell'economia e della finanza, loro si occuperanno di te.

Corsi Gratuiti

Diventare un Trader e un Investitore

© Copyright 2022 - The 10Min Trader BV - KVK: 72735481 - VAT ID: NL854377591B01

Il contenuto di questo sito è solo a scopo informativo, non devi interpretare tali informazioni o altro materiale come consigli legali, fiscali, di investimento, finanziari o di altro tipo. Nulla di quanto contenuto nel nostro sito costituisce una sollecitazione, una raccomandazione, un'approvazione o un'offerta da parte di The 10Min Trader BV  per acquistare o vendere titoli o altri strumenti finanziari in questa o in qualsiasi altra giurisdizione in cui tale sollecitazione o offerta sarebbe illegale ai sensi delle leggi sui titoli di tale giurisdizione.

Tutti i contenuti di questo sito sono informazioni di natura generale e non riguardano le circostanze di un particolare individuo o entità. Nulla di quanto contenuto nel sito costituisce una consulenza professionale e/o finanziaria, né alcuna informazione sul sito costituisce una dichiarazione esaustiva o completa delle questioni discusse o della legge ad esse relativa. The 10Min Trader BV non è un fiduciario in virtù dell'uso o dell'accesso al Sito o al Contenuto da parte di qualsiasi persona. Solo tu ti assumi la responsabilità di valutare i meriti e i rischi associati all'uso di qualsiasi informazione o altro Contenuto del Sito prima di prendere qualsiasi decisione basata su tali informazioni o altri Contenuti. In cambio dell'utilizzo del Sito, accetti di non ritenere The 10Min Trader BV, i suoi affiliati o qualsiasi terzo fornitore di servizi responsabile di eventuali richieste di risarcimento danni derivanti da qualsiasi decisione presa sulla base di informazioni o altri Contenuti messi a tua disposizione attraverso il Sito.

RISCHI DI INVESTIMENTO

Ci sono rischi associati all'investimento in titoli. Investire in azioni, obbligazioni, exchange traded funds, fondi comuni e fondi del mercato monetario comporta il rischio di perdita.  La perdita del capitale è possibile. Alcuni investimenti ad alto rischio possono utilizzare la leva finanziaria, che accentuerà i guadagni e le perdite. Gli investimenti esteri comportano rischi speciali, tra cui una maggiore volatilità e rischi politici, economici e valutari e differenze nei metodi contabili.  La performance passata di un titolo o di un'azienda non è una garanzia o una previsione della performance futura dell'investimento.La totalità dei contenuti presenti nel sito internet è tutelata dal diritto d’autore. Senza previo consenso scritto da parte nostra non è pertanto consentito riprodurre (anche parzialmente), trasmettere (né per via elettronica né in altro modo), modificare, stabilire link o utilizzare il sito internet per qualsivoglia finalità pubblica o commerciale.Qualsiasi controversia riguardante l’utilizzo del sito internet è soggetta al diritto svizzero, che disciplina in maniera esclusiva l’interpretazione, l’applicazione e gli effetti di tutte le condizioni sopra elencate. Il foro di Bellinzona è esclusivamente competente in merito a qualsiasi disputa o contestazione che dovesse sorgere in merito al presente sito internet e al suo utilizzo.
Accedendo e continuando nella lettura dei contenuti di questo sito Web dichiari di aver letto, compreso e accettato le sopracitate informazioni legali.

Cookie Policy