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La Decisione della Fed
Mercoledì, la Fed ha annunciato che manterrà i tassi di interesse invariati, con solo un taglio previsto nel 2024. I trader speravano in almeno due tagli entro la fine dell’anno. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha sottolineato che sebbene ci siano stati progressi modesti verso l’obiettivo di inflazione del 2%, è necessario vedere più dati positivi per confermare che l’inflazione sta scendendo in modo sostenibile.
Questa riunione della Fed non ha portato grandi sorprese. I funzionari sono consapevoli che le condizioni stanno migliorando, ma non hanno bisogno di affrettare i tagli dei tassi. L’economia forte permette alla Fed di ridurre l’inflazione senza danneggiare l’occupazione.
Le Proiezioni della Fed
Le proiezioni della Fed indicano un solo taglio dei tassi nel 2024 e quattro nel 2025. Questo approccio prudente è stato influenzato dai dati recenti sull’inflazione e sull’occupazione. I dati sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) di mercoledì mattina hanno mostrato una riduzione dell’inflazione per il secondo mese consecutivo, ma non abbastanza per convincere la Fed a cambiare immediatamente rotta.
Powell ha dichiarato: “Abbiamo visto un progresso modesto verso il nostro obiettivo di inflazione. Avremo bisogno di vedere più dati buoni per rafforzare la nostra fiducia che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%.”
Oltre ai tassi di interesse, la Fed ha rilasciato proiezioni economiche che indicano le aspettative per la crescita del PIL, l’inflazione e la disoccupazione nei prossimi anni. Queste proiezioni sono cruciali per comprendere la direzione futura della politica monetaria e le sue implicazioni su economia e mercati.
Crescita del PIL
La Fed prevede una crescita moderata del PIL nei prossimi anni, con un tasso di crescita atteso intorno al 2% nel 2024, seguito da una leggera accelerazione al 2.2% nel 2025 e al 2.4% nel 2026. Questa previsione riflette un’aspettativa di stabilità economica, nonostante le incertezze globali e domestiche. La crescita del PIL sarà sostenuta da un mercato del lavoro solido e da un consumo privato resiliente.
Inflazione
L’inflazione è prevista rimanere un tema centrale per la Fed. Per il 2024, l’inflazione è stimata al 2.5%, in leggero calo rispetto al 3% attuale, seguita da un ulteriore calo al 2.3% nel 2025 e al 2.2% nel 2026. Queste proiezioni suggeriscono che la Fed ritiene di essere sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 2%, ma rimane cauta data la variabilità dei dati economici.
Disoccupazione
Il tasso di disoccupazione è previsto rimanere stabile nei prossimi anni, con una lieve diminuzione dal 4.2% previsto nel 2024 al 4.0% nel 2025 e al 3.8% nel 2026. Questi numeri indicano una fiducia nella forza del mercato del lavoro, nonostante le sfide economiche. Un mercato del lavoro robusto è visto come un pilastro fondamentale per sostenere la crescita economica e contenere l’inflazione.
La Reazione dei Mercati
Nonostante la posizione cauta della Fed, il mercato azionario ha continuato a salire, con l’S&P 500 che ha raggiunto un nuovo massimo storico di 5.400 punti. I guadagni sono stati alimentati dalle grandi aziende tecnologiche e da risultati impressionanti di aziende come Oracle, che ha visto un incremento del 13% grazie agli earnings positivi.
I rendimenti dei titoli del Tesoro hanno ridotto il loro calo dopo la decisione della Fed. I futures sui tassi della Fed indicano ancora tagli dei tassi sia a novembre che a dicembre. Questo movimento nei mercati obbligazionari suggerisce che gli investitori stanno ancora scommettendo su un allentamento della politica monetaria entro la fine dell’anno, nonostante le dichiarazioni della Fed.
Il dollaro ha subito una leggera flessione rispetto a tutte le altre valute dei paesi sviluppati. Questo riflette la percezione che, nonostante la posizione prudente della Fed, ci siano ancora aspettative di tagli dei tassi che potrebbero indebolire il dollaro in futuro.
Cosa Dicono gli Esperti?
Guardando al futuro, ci sono diverse opinioni su quando la Fed potrebbe iniziare a tagliare i tassi. Michael Gapen di Bank of America prevede il primo taglio a dicembre, con un ciclo di allentamento graduale che terminerà con un tasso terminale del 3,50-3,75%. Altri, come Krishna Guha di Evercore, ritengono che la Fed possa essere aperta a un taglio già a settembre se i dati sull’inflazione continueranno a migliorare.
Michael Feroli di JPMorgan Chase & Co. ha affermato: “Continuiamo a prevedere un primo allentamento a novembre, e dopo i dati di questa mattina, forse vediamo i rischi inclinati un po’ più verso settembre che dicembre.”
Marvin Loh, senior macro strategist di State Street Global Markets, ha osservato: “La Fed sembra sempre più divisa su come evolverà l’economia, il che è mostrato nella visione quasi equamente divisa su dove finiranno i tassi quest’anno. Guardando al 2025 e al 2026, tuttavia, il dot plot suggerisce che una volta iniziati i tagli, i funzionari saranno sempre più a loro agio a muoversi verso la normalizzazione più rapidamente.”
La Visione a Lungo Termine
Le proiezioni della Fed per il 2025 e il 2026 indicano un ritorno a una politica monetaria più normalizzata. Questo suggerisce che, una volta avviati i tagli dei tassi, la Fed si sentirà sempre più a suo agio nel ridurre ulteriormente i tassi di interesse. Questo approccio potrebbe offrire un ambiente più stabile per gli investitori a lungo termine, riducendo l’incertezza e permettendo una pianificazione finanziaria più efficace.
Gli investitori dovranno rimanere vigili e pronti a reagire ai dati economici futuri. Come ha notato Powell, i prossimi dati sull’inflazione e sull’occupazione saranno cruciali per determinare il percorso della politica monetaria. Gli investitori dovrebbero monitorare attentamente questi indicatori e considerare strategie di investimento flessibili per adattarsi a possibili cambiamenti nel contesto economico.
Conclusione
È chiaro che la Fed vuole davvero tagliare i tassi almeno una volta quest’anno. I trader continuano a sperare in almeno due tagli dei tassi entro la fine del 2024. Probabilmente i funzionari vorranno vedere almeno tre o quattro mesi di inflazione più bassa per essere sicuri che sia sulla buona strada per arrivare al target del 2%. Lo scenario peggiore per la Fed sarebbe se tagliasse i tassi e poi l’inflazione risalisse.
La decisione della Fed di mantenere i tassi stabili ha dato ai mercati e agli investitori molto su cui riflettere. Sebbene ci siano segnali di progressi verso l’obiettivo di inflazione, la prudenza della Fed riflette le incertezze ancora presenti nell’economia. Per gli investitori, questo significa continuare a monitorare attentamente i dati economici e le dichiarazioni della Fed per cogliere eventuali cambiamenti nella politica monetaria.
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