
Mercati sospesi: tra tagli dei tassi e dati che rallentano
🇺🇸 USA – FOMC fatto, taglio difensivo e macro che rallenta Il FOMC di dicembre è ormai alle spalle e il messaggio è stato chiaro: taglio sì, ma senza svolta espansiva. La Fed ha agito in modo prudente, più per contenere il rallentamento del lavoro

Cosa Muoverà i Mercati: Dati Lavoro USA e Nuove Mosse della BCE
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Le Banche Centrali Hanno Perso il Controllo dell’Economia?
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Dazi al 100% sui farmaci: l’ultimatum di Trump che può riscrivere le regole
Era da tempo che i mercati si erano illusi di aver capito le nuove regole del gioco. Poi, all’improvviso, Trump ha rovesciato il tavolo: dazi al 100% sui farmaci brevettati importati negli Stati Uniti. Non una tassa simbolica, ma un vero raddoppio secco dei prezzi.

Investire meglio del 99%: la mappa mentale che ti manca
Per anni ci hanno raccontato una storia rassicurante: un viaggio lineare verso la ricchezza, con un rendimento medio dell’8–10% l’anno, come una retta che sale dolcemente. Una promessa comoda, che funziona perché è ciò che tutti vogliono sentirsi dire. Ma la verità è diversa: i

Oltre il taglio: i segnali che Powell ci ha lasciato
Il FOMC ha consegnato il taglio più atteso dell’anno, ma il vero messaggio non è nei 25 punti base, bensì nelle parole di Powell e nelle proiezioni interne. Per la prima volta la Fed ammette che il rischio lavoro ha superato, almeno per ora, quello
Tassi più alti aumentano la disuguaglianza, secondo un documento della Fed
Un nuovo documento di ricerca della Fed sostiene che tassi di interesse più alti possono aumentare la disuguaglianza di ricchezza piuttosto che ridurla. Ciò è dovuto all’effetto a catena sui tassi ipotecari, che negli ultimi mesi sono saliti ai massimi pluridecennali.
La pubblicazione è in contrasto con le argomentazioni secondo cui tassi di interesse più bassi tendono a beneficiare i ricchi più dei poveri, aumentando il prezzo degli asset come obbligazioni e azioni. Al contrario, l’economista Daniel Ringo sostiene che tassi di interesse più bassi possono aiutare le famiglie a basso reddito ad acquistare case, e quindi ad accumulare ricchezza.
La politica monetaria influisce non solo sul valore dei beni, ma anche su chi è in grado di acquistarli. Mentre le famiglie a basso reddito potrebbero non beneficiare di un apprezzamento delle attività finanziarie quando la posizione della politica monetaria è espansiva, tale posizione può consentire loro di ottenere un immobile di proprietà.
La natura del risparmio forzato dell’ammortamento delle rate del mutuo, insieme all’apprezzamento del prezzo delle case, può essere un potente strumento di creazione di ricchezza per le famiglie. Una politica più rigorosa, d’altra parte, sembra impedire a molte famiglie a basso reddito di acquistare case.
Il documento evidenzia comunque una tensione con le ambizioni della Fed di promuovere un’economia più inclusiva, nonché un aspetto forse sottovalutato delle sue decisioni di politica monetaria.
“Mentre la letteratura ha considerato l’effetto della politica monetaria sulla disuguaglianza di ricchezza attraverso il canale dei prezzi delle attività, questo documento mostra che l’uguaglianza di accesso alla classe di attività più importante per la maggior parte delle famiglie dipende anche dalla politica monetaria”, scrive Ringo.
L’effetto dell’aumento dei tassi sulla domanda di mutui
Lo studio ha scoperto che un aumento dei tassi ipotecari di 1 punto percentuale riduce la quota di mutui per l’acquisto di abitazioni destinate a famiglie a basso e medio reddito di 2,1 punti percentuali. Gli acquirenti di prima casa sono ancora più colpiti, con un inasprimento di 1 punto percentuale che provoca un calo di 4 punti percentuali nella quota di prestiti destinati alle famiglie a basso reddito.
Mentre il lavoro di Ringo si concentra sulle reazioni immediate degli aspiranti proprietari di casa alle variazioni dei tassi ipotecari, scopre anche che l’aumento dei tassi di riferimento della Fed possono avere un effetto più duraturo sul comportamento di acquisto.
La quota di acquirenti di case a basso reddito rimane costantemente inferiore per circa un anno a seguito dell’inasprimento della politica monetaria. La stima dell’impatto a lungo termine è meno precisa rispetto agli effetti a breve termine.
Ci si potrebbe aspettare che l’effetto di uno shock dei tassi sulla composizione degli acquirenti di case svanisca nel tempo, man mano che i prezzi delle case rispondono e i mutuatari si adeguano. Tuttavia, Ringo conclude che questi aggiustamenti facciano parte di un processo lento.
Le stime di Ringo suggeriscono che un aumento di un punto percentuale dei tassi ipotecari impedirebbe a circa 260.000 famiglie a basso e medio reddito di acquistare una casa nell’anno successivo.
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