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La storia del tetto del debito degli Stati Uniti risale al 1917, quando è stato creato. La gestione del debito pubblico è una parte importante dell’economia e del sistema finanziario degli Stati Uniti. Il tetto del debito è una limitazione alla capacità del governo federale

Euribor vs Eurirs: un mutuo a tasso fisso è più conveniente del variabile
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Le azioni cinesi sprofondano in un mercato ribassista
Le azioni cinesi sono pronte a entrare in un mercato ribassista dopo che un indice chiave ha flirtato con la pietra miliare. L’indice Hang Seng China Enterprises è sceso fino al 2,5% mercoledì, portando le sue perdite dal picco del 27 gennaio a oltre il

L’accordo sul tetto del debito deve essere approvato
Il presidente Joe Biden e il presidente della Camera Kevin McCarthy hanno raggiunto un compromesso su diverse controversie. Adesso l’accordo sul tetto del debito deve essere approvato dai legislatori di entrambe le parti. La Casa Bianca e i leader del Congresso hanno avviato campagne di

Cosa fa muovere Wall Street e la Borsa Europea? Sintesi Macro – Settimana 21
I motori dell’azione della settimana appena conclusa sono stati i titoli di giornale sul tetto del debito e la fase di euforia della bolla dell’IA. L’accordo tra repubblicani e democratici è arrivato nel weekend. I titoli di Stato con scadenza a giugno – quando la
Il calo degli abbonati di Netflix
Nonostante il mercato azionario abbia avuto una buona giornata ieri, alla chiusura del mercato Netflix ha riportato un calo degli abbonati storico. Per la prima volta in oltre un decennio infatti, il numero di abbonati è leggermente diminuito rispetto al trimestre precedente. Nel trading after-hour, il prezzo delle azioni è sceso di oltre il 25%.
Negli ultimi due trimestri gli investitori hanno venduto le azioni di Netflix fino a dimezzarne il prezzo. L’azienda si trova in profondo bear market.
La valutazione di Netflix
Questo è il secondo trimestre in cui i risultati degli earnings non hanno soddisfatto le aspettative di un’ulteriore crescita. Tuttavia, l’entità dei crolli ha più a che fare con la valutazione di Netflix più che con il totale pessimismo degli investitori.
Se guardiamo al rapporto prezzo/vendite di Netflix, nel corso dell’ultimo decennio è trapelato un ottimismo sempre maggiore. Quello che stiamo osservando adesso è un improvviso ritorno alla realtà. Il grafico che segue mostra dove si potrebbe trovare il rapporto prezzo/vendite se il prezzo delle azioni after-hour di ieri dovesse reggere.
La risposta di Netflix
Netflix ha affermato che nei prossimi due anni introdurrà un’opzione più economica e inizierà a reprimere la condivisione delle password. Netflix ridurrà anche la sua spesa per film e programmi TV in risposta al calo degli abbonati.
Dopo un calo di 200.000 di abbonati nel primo trimestre, Netflix ha previsto di perderne altri 2 milioni nel secondo trimestre, un’enorme battuta d’arresto per un’azienda che regolarmente è cresciuta di 25 milioni di abbonati all’anno. Wall Street si aspettava che Netflix aggiungesse 2,5 milioni di clienti nel primo trimestre.
Le cause del calo degli abbonati di Netflix
La direzione ha indicato la condivisione delle password e la concorrenza come principali cause del calo degli abbonati di Netflix. Secondo il management, più di 100 milioni di famiglie utilizzano il suo servizio senza pagarlo.
I problemi di Netflix sono un segnale di avvertimento per i suoi concorrenti. Dopo aver visto milioni di clienti abbandonare la pay TV per lo streaming, i giganti dell’intrattenimento si sono fusi e ristrutturati per competere con Netflix. Gli investitori hanno iniziato a chiedersi se alcune di queste società siano in grado di ottenere abbastanza clienti per giustificare le somme che stanno spendendo per la nuova programmazione.
La Disney è scesa fino al 5,2% dopo che Netflix ha riportato le sue prospettive, mentre Warner Bros. Discovery Inc., il proprietario di HBO Max, è scesa fino al 2,8%. Le azioni di Roku Inc., il produttore di set-top box per lo streaming, sono scese dell’8,3%.
Quali conclusioni possiamo trarre?
Quella che è stata una cattiva notizia per Netflix è una buona notizia per noi. Potremmo prenderla come una prova tangibile della riapertura post-Covid, che spinge pochi di noi a spendere soldi per lo streaming. Inoltre ci fa capire la follia degli investitori che hanno valutato i titoli “pandemici” come se i lockdown durassero per sempre.
Netflix è stata un ottima azienda dove posizionarsi. Tuttavia non è mai stata una buona idea presumere che la sua crescita sarebbe continuata a quei ritmi indefinitamente in modo da giustificare l’elevata valutazione.
Il pre-concetto sulle FAANG
Netflix è un classico titolo “long duration”. Ciò lo rende sensibile alle variazioni dei tassi d’interesse ed anche ai lievi cambiamenti nelle aspettative di crescita futura.
Da quello che sta succedendo a Netflix possiamo anche capire uno dei pre-concetti dietro le FAANG. Ognuna di queste aziende è stata valutata come se potesse raggiungere il predominio. In realtà però, molte delle FAANG competono tra loro. Apple e Amazon stanno cercando di ottenere una quota dei ricavi dello streaming di Netflix. Apple e Meta Platforms sono in aperto conflitto. E’ possibile che le FAANG possano tutte raggiungere il dominio contemporaneamente?
Il modo in cui il prezzo delle azioni di Netflix è caduto (per ben due volte) è preoccupante. C’è molta speranza espressa nelle valutazioni, e la minima sfida a quella speranza significa un crollo istantaneo che non è incoraggiante.