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Debutto ETF Spot Ethereum: Analisi dei Flussi e Implicazioni per gli Investitori
I regolatori statunitensi hanno approvato i primi ETF (fondi negoziati in borsa) che investono direttamente in Ethereum, la seconda criptovaluta più grande al mondo. Questa mossa sembrava impossibile solo pochi mesi fa. Nonostante i fan delle criptovalute abbiano festeggiato il debutto degli ETF spot su
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Il Canada Taglia di Nuovo i Tassi: La Fed Dovrebbe Seguire il Suo Esempio?
La Bank of Canada (BOC) ha tagliato i tassi d’interesse per la seconda volta quest’anno. Questo decisione arriva in un momento in cui l’inflazione canadese è scesa al 2,7% a giugno, rispetto al mese precedente. Questo taglio di un quarto di punto percentuale ha portato
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Magnifici Sette: L’Ampiezza di Mercato del 2024 e le Implicazioni per gli Investitori
Per gran parte del 2024, i commentatori del mercato hanno lamentato il fatto che pochi titoli a mega capitalizzazione, soprannominati i “Magnifici Sette”, sembrassero sostenere l’intero mercato azionario statunitense. Questa situazione di ampiezza di mercato ristretta è stata vista dai pessimisti come un segnale che
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L’Adozione dell’Intelligenza Artificiale nel Settore Finanziario: Sfide e Opportunità
L’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario è ormai inevitabile. Banche e fintech stanno attivamente integrando l’IA nelle loro operazioni, con esempi prominenti come Morgan Stanley che ha recentemente presentato un assistente IA chiamato Debrief. Tuttavia, mentre l’IA promette di rivoluzionare il settore finanziario, la sua
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Cosa fa muovere Wall Street e la Borsa Europea? Sintesi Macro – Settimana 29
È stata una settimana turbolenta a Wall Street, culminata con un crollo delle azioni venerdì, quando un enorme fallimento informatico ha bloccato i voli e sconvolto le aziende di tutto il mondo. L’S&P 500 è sceso a circa 5.500 e il Nasdaq ha perso circa
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La Fed è di Nuovo in Ritardo? Il Dibattito sul Taglio dei Tassi di Interesse nel 2024
Alcuni esperti pensano che la Federal Reserve stia commettendo lo stesso errore del passato. Ricordate quando nel 2021 la Fed fu criticata per non aver aumentato i tassi di interesse abbastanza velocemente mentre l’inflazione cresceva? Ora c’è un nuovo dibattito: alcuni esperti temono che la
L’evoluzione del sistema bancario ombra
L’innovazione finanziaria e tecnologica e i cambiamenti nel contesto macroeconomico hanno portato alla crescita delle istituzioni finanziarie non bancarie e allo spostamento delle banche nella fornitura dei tradizionali servizi di intermediazione finanziaria (raccolta di depositi, concessione di prestiti e facilitazione dei pagamenti). In questo post, esamineremo lo sviluppo congiunto delle banche e delle società non bancarie all’interno della struttura organizzativa delle holding bancarie. La Federal Reserve di New York ha analizzato l’evoluzione del cosiddetto sistema bancario ombra utilizzando un database della struttura organizzativa di tutte le holding bancarie esistenti dagli anni ’70. I risultati dell’analisi suggeriscono che esistono importanti sinergie di conglomerazione nel tenere sia le banche che le istituzioni finanziarie non bancarie sotto lo stesso ombrello organizzativo.
Banche e Non-Banche
La concezione tradizionale dell’intermediazione finanziaria vede le banche e le società non bancarie evolversi in modo indipendente. Le banche sono fondamentalmente istituzioni depositarie che concedono prestiti e facilitano i pagamenti. La loro evoluzione rimane ancorata a queste attività principali. D’altro canto, le istituzioni finanziarie non bancarie sono viste come un gruppo eterogeneo: assicuratori, istituti di credito specializzati, fondi di investimento. Ciascun segmento opera secondo strutture di controllo, normative e modelli di business distinti. Una caratteristica comune delle istituzioni finanziarie non bancarie è che possono sostituire le banche come intermediari finanziari.
L’innovazione finanziaria e i cambiamenti normativi negli anni ’90 hanno rafforzato la cartolarizzazione delle attività. Ciò ha spostato la modalità prevalente di intermediazione finanziaria da un modello incentrato sulle attività bancarie principali – come la raccolta di depositi e l’emissione di prestiti – a un nuovo modello in cui i prestiti erano impacchettati in titoli e venduti agli investitori. Con questo cambiamento, è cresciuta l’importanza di diverse attività non bancarie che comportano la fornitura di servizi specializzati a sostegno del processo di cartolarizzazione (come prestiti specializzati, creazione di mercati, gestione di attività e assicurazioni).
Piuttosto che restare a guardare passivamente, le banche hanno adattato i propri modelli di business e hanno incorporato sempre più queste nuove attività. Questa visione alternativa implica che l’evoluzione delle banche e dei soggetti non bancari è fortemente intrecciata.
L’evoluzione congiunta di banche e non banche
Storicamente le holding bancarie hanno avuto una sostanziale impronta non bancaria. Nel grafico seguente si possono osservare le attività di 200 holding bancarie – che complessivamente detengono circa il 90% degli asset del settore – per ogni trimestre dal 1990 al 2022.
La stragrande maggioranza delle holding ha filiali non bancarie. Nel corso degli anni, si sono aggiunte entità quali istituti di credito non bancari, intermediari, fondi di gestione patrimoniale e assicurazioni. Nel quarto trimestre del 2022, solo circa l’8% delle filiali delle holding bancarie erano classificate come banche commerciali.
Una visione delle attività non bancarie incentrata sui conteggi delle filiali può essere fuorviante perché tali entità potrebbero essere semplicemente entità vuote create per ragioni legali, o potrebbero essere attività accessorie (non finanziarie). Scopriamo invece che le filiali non bancarie contribuiscono in modo significativo al modello di business delle holding bancarie, misurato dalla composizione delle loro attività e del loro reddito. Nel grafico seguente vengono scomposti gli asset delle prime 200 holding per tipologia di filiale: bancaria o non bancaria.
Come mostra il grafico, le istituzioni finanziarie non bancarie rappresentano una quota in costante aumento del totale degli asset delle holding bancarie: circa il 15%, ovvero più di 2,9 trilioni di dollari, nel quarto trimestre del 2022.
L’evidenza dimostra che le istituzioni finanziarie non bancarie hanno avuto un ruolo significativo all’interno delle holding nel corso degli anni. La decisione di raggruppare le filiali all’interno delle catene di controllo interno riflette la capacità di quelle filiali collegate di generare benefici di conglomerazione. Le imprese bancarie hanno semplicemente perseguito una strategia di diversificazione organizzativa e riconosciuto l’esistenza di vantaggi di conglomerazione tra banche e non banche.
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