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Analisi Macro dei Mercati Finanziari – Maggio 2022
Dopo un inizio d’anno pessimo, maggio ha segnato il primo mese positivo per la maggior parte delle attività non valutarie. Ciò è stato aiutato da una combinazione di fattori. In primo luogo, le aspettative sugli aumenti dei tassi della Fed sono diminuite. In secondo luogo, la Cina ha allentato le restrizioni legate al Covid-19.
L’S&P 500, il benchmark di riferimento del mercato azionario statunitense, ha segnato un performance positiva a maggio. Tuttavia, ha registrato i suoi peggiori primi 5 mesi dell’anno dal 1970. Ad un certo punto, su base intraday, l’indice è effettivamente caduto oltre la soglia del -20%, che delimita il territorio per classificare un bear market.
Le aspettative sui tassi d’interesse
La narrativa è passata velocemente dal rischio recessione alla preoccupazione per la crescita economica. Le cattive notizie sono tornate ad essere buone notizie, in quanto dati economici al di sotto delle aspettative hanno fatto sì che gli investitori iniziassero a scontare un ritmo meno aggressivo di inasprimento monetario da parte della Fed. Maggio è stato il primo mese su 10 in cui i futures sui fed funds hanno declassato il tasso implicito entro la riunione di dicembre 2022 al 2,74%, con un movimento di -12 punti base.
All’inizio del mese, la speculazione su un potenziale aumento dei tassi di 75 punti base è stata respinta. La Fed ha segnalato due aumenti di 50 punti base alle riunioni di giugno e luglio. Il presidente della Fed di Atlanta ha addirittura messo sul tavolo l’idea di una pausa a settembre.
Europa: inflazione e aspettative sui tassi d’interesse
La lettura flash del CPI per l’Eurozona a maggio è salita al +8,1%, il ritmo più veloce dalla formazione della moneta unica. Le continue sorprese al rialzo hanno aumentato la pressione sulla BCE affinché alzi i tassi già a luglio. Gli swap overnight sono passati da un valore di 88 punti base all’inizio di maggio a 119. Ciò indica che il mercato si aspetta almeno quattro rialzi di 25 punti base a partire da luglio.
Gli asset con le migliori performance
– Petrolio: Il Brent (+12,3%) e il WTI (+9,5%) sono stati ancora una volta in cima alla classifica mensile. L’allentamento delle restrizioni in Cina e l’embargo del petrolio russo dell’UE hanno contribuito alla loro performance.
– Reddito fisso USA: la prospettiva di un ciclo di rialzi meno aggressivo da parte della Fed si è dimostrata favorevole al reddito fisso statunitense. I Treasury (+0,03%) hanno registrato il loro primo guadagno mensile da novembre. Anche il credito societario ha ottenuto una performance decente. Le obbligazioni investment grade (+0,9%) e le high yield (+1,0%) hanno registrato i loro primi guadagni mensili finora quest’anno.
Gli asset con le peggiori performance
- Reddito fisso europeo: a differenza degli Stati Uniti, gli investitori hanno continuato a rafforzare le loro aspettative di un ciclo di rialzo più aggressivo da parte della BCE in un contesto di inflazione superiore alle attese. Ciò ha danneggiato le obbligazioni sovrane, con bund (-1,8%), OAT (-1,9%) e BTP (-2,1%). Anche il credito ha lottato, con le obbligazioni investment grade (-1,4%) e high yield (-1,2%) che hanno perso terreno.
- Dollaro USA: dopo aver registrato una forte serie di guadagni finora quest’anno, la sovraperformance del dollaro ha iniziato a invertirsi a maggio, con l’indice del dollaro in calo del -1,2%. Detto questo, rimane comunque la valuta del G10 con le migliori performance da inizio anno.
- Metalli: sebbene alcune materie prime come il petrolio abbiano registrato forti guadagni, maggio non è stato un buon mese per i metalli. L’oro (-3,1%) e l’argento (-5,4%) hanno entrambi perso terreno per il secondo mese consecutivo. Anche i metalli industriali, tra cui il rame (-2,3%), alluminio (-8,7%), stagno (-13,9%), nichel (-10,6%), zinco (-4,7%) e piombo (-3,5%) hanno lottato.
I migliori e peggiori settori e paesi
Il settore energetico ha continuato a mantenere la sua overperformance su tutti gli altri settori (+16.03). A seguire sono stati le utilities, i financials e i communication services. I peggiori settori del mese di maggio sono stati invece i consumer discretionary, il real estate e i consumer staples. Da inizio anno, la figura cambia leggermente, con in testa l’energy, le utilities, i consumer staples e i materials.
Le peggiori performance da inizio anno sono arrivate dai consumer discretionary, communication services, technology e real estate.
Per quanto riguarda i paesi, le migliori performance YTD sono arrivate da Cile, Brasile, Turchia e Indonesia.
Viceversa, le performance peggiori le hanno avute la Russia, la Polonia, l’Olanda e la Svezia.
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