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E’ il momento di investire su TESLA?
Consegne record di veicoli per Tesla. E’ il momento di investire sul titolo ?
In questo approfondimento voglio analizzare la situazione della casa automobilistica texana di proprietà di Elon Musk e quali sono le sfide che dovrà affrontare per continuare a generare valore per i suoi azionisti.
Record di vendite
Secondo i dati riportati da Tesla l’azienda ha prodotto circa 440 mila veicoli, consegnandone circa 423.000.
Questo in parte grazie alla decisione della società di ridurre il prezzo prima in Cina e poi negli Stati Uniti delle sue auto più popolari all’inizio di gennaio per cercare di stimolare le vendite.
Infatti la Model Y è scesa di circa il 6% rispetto al 2022 e la Model 3 ora viene venduta a $ 53.990, circa il 20% in meno.
Dato che Tesla ha anche abbassato il prezzo di Model S e Model X, le sue auto più lussuose sembra che la manovra sia profondamente strategica.
E sembra che il risultato sia stato raggiunto perché l’azienda ha dichiarato che le vendite sono aumentate maggiormente in Cina e negli Stati Uniti.
Obiettivo fallito
Nonostante le consegne year over year siano aumentate del 36%,segnando una cifra record, Il dato però è stato ben al di sotto dell’obiettivo che Elon Musk aveva fissato per l’azienda per quest’anno.
In particolare c’è stato un aumento del 45% delle consegne di Model 3 e Model Y rispetto al Q1 del 2022, mentre le consegne di Model S e Model X sono diminuite del 27%
Infatti l’AD aveva dichiarato che l’obiettivo dell’azienda sarebbe stato quello di produrre circa 2 milioni di veicoli e per questo avrebbe dovuto generare vendite superior di circa del 20 %.
La grande incognita per l’azienda americana resta legata ai margini. Il taglio dei prezzi avrà un impatto significativo nei ricavi dell’azienda.
Previsioni
Ma vediamo quali sono le previsioni per gli utili di Q1 2023 che verranno rilasciati il 19 aprile. I ricavi previsti sono in calo del 3,7 % rispetto al trimestre precedente. A preoccupare gli analisti non sono i ricavi, ma la redditività perché è previsto un calo del 12,4% rispetto al 19,2 % del primo trimestre.
Secondo Morgan Stanley il gross margin (ricavi – costo del venduto) si aggirerà intorno al 20 % , obiettivo che però potrebbe rivelarsi difficile da difendere nei trimestri successivi in caso di concorrenza e rallentamento economico.
Del resto l’industria automobilistica è altamente competitiva. I principali concorrenti negli Stati Uniti sono sia case automobilistiche legacy come Ford e General Motors sia produttori di veicoli elettrici innovativi come Rivian Automotive. La concorrenza delle case automobilistiche europee come Volkswagen o Mercedes, che stanno sperimentando sempre nuovi modelli orientati al green è ancora più forte.
Inoltre anche il segmento del mercato asiatico è molto competitivo, Nio e Byd sono sempre più diffuse e detengono grandi quote di mercato.
Bilancio aziendale
Guardando il bilancio 2022 vediamo come i risultati sono solidi con 1,3 milioni di consegne di auto nel 2022, un utile netto di 12,5 miliardi di dollari e un flusso di cassa libero di 7,5 miliardi di dollari.
Gli indicatori di redditività hanno subito un incremento del ROI (return on investments) del 50,93% e una crescita del ROE return on equity del 28,9%. Il rapporto debt to equity passa a -0,41. Da questa tabella vediamo come il margine operativo di Tesla e il suo Free cash Flow siano sostanzialmente migliori rispetto ad altri concorrenti.
MARGINE OPERATIVO % | FCF MARGINE | |
Tesla | 17.00% | 9.00% |
Stellantis | 12.00% | 6.00% |
General Motors | 7.00% | 0.00% |
Toyota | 7.00% | 0.00% |
Nell’ottobre del 2022 lo S&P ha aggiornato il rating creditizio della società passando da BB+ a BBB,uscendo ufficialmente dalla categoria “Junk”.
Sempre se analizziamo il bilancio un punto di forza dell’azienda Texana , è dato dal fatto che l’azienda spende molto di più rispetto ai suoi concorrenti in ricerca e sviluppo, e molto meno per il Marketing.
Business model
Tesla ha un business model totalmente differente rispetto alla concorrenza. Nel settore automotive la maggior parte delle aziende preferisce affidare circa l’80% della produzione outsourcing. Al contrario Tesla utilizza una strategia di integrazione verticale. Secondo il Forbes Musk è riuscito a ottenere oltre il 70 % del valore totale della catena produttiva. Questo sia vendendo direttamente tramite i propri canali di distribuzione, sia producendo internamente i propri componenti elettronici. E’ qui che risiede il vantaggio competitivo di Tesla.
Se pensiamo ad esempio alle batterie prodotte dalla casa texana sono più efficienti di quelle della concorrenza ed hanno anche una maggiore longevità.
Ma sarebbe riduttivo secondo me considerare L’azienda di Musk solamente come una casa automobilistica. Infatti il brand investe massicciamente anche in altri settori come quello dell’intelligenza artificiale, dei software e della robotica. Un chiaro esempio lo abbiamo avuto quando a ottobre 2022 ha lanciato Optimus, un robot in grado di apprendere e adattarsi all’ambiente che può sostituire l’uomo in alcuni lavori manuali.
E’ stato progettato per facilitare il trasporto dei pezzi negli impianti produttivi in modo da efficientare il processo.
MUSK e AI
Nonostante questo,recentemente Elon Musk, e altri ricercatori,hanno lanciato un allarme proprio in merito all’intelligenza artificiale. In una lettera aperta pubblicata dal Future of Life institute, si è chiesto uno stop di almeno sei mesi per lo sviluppo di nuovi sistemi di intelligenza artificiale. Nella lettera si sottolinea come l’evoluzione potrebbe portare a uno scenario “Terminator “, poiché potrebbe portare a cambiamenti profondi nella vita del pianeta. La richiesta di Musk e degli altri esperti del settore è quella di sviluppare questi sistemi quando si saprà con sicurezza che questi avranno effetti positivi.
Sfide da affrontare
Sarà difficile per l’azienda continuare ad aumentare di valore al tasso che ha avuto negli ultimi dieci anni. L’azienda dovrà affrontare alcune sfide.
L’obiettivo principale dovrebbe essere quello di efficientare la produzione e ridurre le interruzioni di fornitura dei componenti. Questo permetterebbe anche di ridurre il costo dei suoi veicoli al fine di aumentare le vendite.
Dovrà però essere in grado di reperire le materie prime chiave per la produzione di automobili, a costi ragionevoli. La scarsità di semiconduttori e di batterie al litio si è aggravata con la pandemia. Tesla in questo campo sta cercando di ridurre l’approvvigionamento da fonti terze.
Ha stipulato infatti, un accordo con Panasonic per la costruzione di una nuova Gigafactory. Nel comunicato si legge che: Panasonic, realizzerà le celle agli ioni di litio e si preoccuperà di acquistare e gestire tutti i macchinari e le tecnologie necessarie per farlo.
Le fabbriche di Tesla sono tra le più grandi al mondo, e con l’ampliamento della capacità produttiva della Gigafactory di Berlino e Shanghai potrà creare forti economie di scala.
Va tenuto in considerazione però che le crescenti tensioni politiche tra Stati Uniti e Cina rendono incerte le prospettive per il futuro. Un’uscita di scena dalla Gigafactory di Shanghai potrebbe essere un duro colpo.
Ma tutto sommato Tesla si trova in una posizione privilegiata, poiché sta guadagnando quote di mercato sia negli Stati Uniti che a livello internazionale in un mercato in continua crescita.
Infine c’è da capire come si evolverà la situazione Macro economica, che nel caso di una recessione, potrebbe incidere di più proprio sui titoli ad alto beta e sul settore dei beni discrezionali