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Perché i prezzi dell’elettricità in Europa stanno aumentando?
L’Europa sta lottando con l’aumento dei prezzi dell’energia. Il gas naturale, utilizzato per generare elettricità e calore, costa circa 10 volte di più rispetto a un anno fa. Di conseguenza, i prezzi dell’elettricità sono aumentati vertiginosamente.
La scorsa settimana i prezzi di riferimento del gas europeo hanno raggiunto un livello record dopo che il gigante russo Gazprom ha dichiarato che avrebbe temporaneamente interrotto i flussi del gasdotto Nord Stream. Anche prima della chiusura, i flussi del gasdotto chiave ammontavano solo al 20% della capacità. Questi tagli stanno costringendo i fornitori ad acquistare gas sul mercato spot a prezzi più elevati e volatili rispetto a quelli previsti dai contratti a lungo termine con Gazprom.
Perché i prezzi dell’elettricità stanno aumentando?
A guidare i prezzi dell’elettricità è il timore che l’Europa finisca il gas questo inverno. In molti paesi, i prezzi del gas e dell’energia elettrica sono strettamente correlati. Sebbene ci siano diversi modi per generare energia elettrica (carbone, nucleare, idroelettrico, eolico e solare), il prezzo del gas naturale ha un’enorme influenza sui prezzi dell’elettricità.
Questa relazione rende l’Europa più vulnerabile alle mosse della Russia. A differenza degli Stati Uniti, che hanno un ampio surplus di gas naturale da esportare, l’Europa ha bisogno di importare la maggior parte del suo gas.
Oltre alle interruzioni delle forniture russe, altri fattori stanno spingendo verso l’alto i prezzi dell’elettricità, come ad esempio i bassi livelli dei fiumi che ostacolano le spedizioni di carburante alle centrali a carbone che la Germania e altri governi vogliono attivare per sostituire il gas.
Gli analisti affermano che l’energia eolica e solare stanno aiutando solo marginalmente ad abbassare i prezzi perché nei mercati all’ingrosso il gas naturale rimane il principale driver dei prezzi dell’elettricità.
Come stanno rispondendo i governi alla crisi energetica?
I paesi dell’Unione Europea stanno gareggiando per riempire gli impianti di stoccaggio del gas per attutire l’effetto di un potenziale taglio completo del gas russo questo inverno.
In un certo senso, il programma di stoccaggio ha avuto successo: i siti della Germania sono pieni per oltre l’80% e si trovano sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo del 95% entro il 1° novembre. Tuttavia, la corsa alle scorte per l’inverno sta facendo salire i prezzi poiché costringe le compagnie energetiche ad acquistare gas costoso spingendo il prezzo ancora più in alto.
I governi si sono mossi per assicurarsi più forniture sotto forma di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti e da altri esportatori. Inoltre, hanno spinto le compagnie energetiche a costruire nuovi terminali per ricevere il combustibile refrigerato attraverso finanziamenti statali.
Inoltre, i governi stanno prendendo diverse iniziative per ridurre il consumo di energia. Il gabinetto del cancelliere Olaf Scholz, ad esempio, ha approvato una serie di misure per aiutare a ridurre di un quinto il consumo di gas in autunno e inverno. Tra queste ci sono il divieto di riscaldamento delle piscine private e di alcuni edifici pubblici, l’abbassamento della temperatura minima negli uffici a 19°C e il divieto dell’illuminazione esterna per edifici e monumenti.
Entro ottobre, le catene di supermercati francesi spegneranno le insegne luminose dei negozi dopo la chiusura e gli spazi commerciali ridurranno l’illuminazione del 30% e abbasseranno le temperature a 17°C durante le ore di punta degli acquisti.
I prezzi dell’energia sono diventati una questione chiave della campagna in vista delle elezioni anticipate del 25 settembre per sostituire il primo ministro Mario Draghi. Il centrosinistra propone il controllo dei prezzi dell’elettricità, mossa criticata dalla capofila di destra Giorgia Meloni, che invece vuole un’iniziativa a livello europeo.
Il piano di risparmio dell’Italia potrebbe includere:
– l’abbassamento delle temperature e la riduzione delle ore di riscaldamento nelle case e negli uffici durante l’inverno per ridurre di oltre il 10% il gas utilizzato per il riscaldamento;
– la riduzione dell’illuminazione del pubblico e dei negozi di notte;
– l’estensione della vita delle centrali a carbone per ridurre il gas utilizzato per la produzione di energia.
Cosa comporta l’aumento dell’energia
La produzione industriale ha subito un duro colpo per colpa dell’aumento dei prezzi dell’energia. Molte aziende sono state costrette a chiudere o interrompere la produzione.
La crisi energetica europea sta guidando l’inflazione più rapida degli ultimi decenni, portando quella ad una vera e propria crisi del costo della vita.
Il Regno Unito a fine maggio ha annunciato un pacchetto di aiuti da 15 miliardi di sterline per sostenere le famiglie, mentre la Francia all’inizio di agosto ha approvato un pacchetto anti-inflazione da 20 miliardi di euro.
Anche altre nazioni dall’Italia alla Svezia hanno cercato di dare sostegno ai loro cittadini. Sebbene queste siano presentate come misure temporanee, i problemi con la Russia significano che l’Europa dovrà affrontare costi energetici più elevati nel prossimo futuro.
Se la crisi non sarà contenuta e porterà a blackout e case fredde questo inverno, c’è il rischio di disordini sociali e sconvolgimenti politici.
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