
CPI USA: l’inflazione non è morta, sta cambiando volto !
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La Teoria di Minsky e le 3 Fasi dei Mercati Finanziari
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Il primo agosto è una data che gli investitori europei – e non solo – farebbero bene a cerchiare in rosso. È il giorno in cui, salvo colpi di scena, entreranno in vigore i nuovi dazi del 30% imposti unilateralmente dagli Stati Uniti sui prodotti

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Tassi fermi e inflazione in agguato: Powell sfida Trump sui dazi e blocca la Fed
Jerome Powell si è presentato alla conferenza dei banchieri centrali europei con una chiarezza che lascia poco spazio a interpretazioni politiche. I tagli dei tassi della Federal Reserve non sono esclusi, ma al momento restano in standby. Colpa delle tensioni tariffarie di Donald Trump, che
Cosa fa muovere i mercati? Sintesi Macro – Settimana 29

Dopo un breve miglioramento, i dati macro statunitensi sono tornati al loro trend al ribasso. Non si tratta solo dei dati flash del PMI, che hanno mostrato che l’attività commerciale si è contratta per la prima volta in più di due anni a luglio.

Segnali di deterioramento delle condizioni economiche sono arrivati anche dal mercato del lavoro e quello immobiliare. Il numero di americani che hanno chiesto l’indennità di disoccupazione la scorsa settimana è salito al livello più alto degli ultimi otto mesi. La media a 4 settimane, che smussa l’alta volatilità dei dati, è aumentata di 4.500 unità.
Allo stesso tempo, il sentiment dei costruttori di case è sceso ai minimi di maggio 2020, poiché l’inflazione e i tassi di interesse più elevati hanno danneggiato il traffico e le vendite degli acquirenti. A sostegno del pessimismo, le vendite di case sono crollate del 5,4% su base mensile.
I dati macroeconomici deboli si sono tradotti in una diminuzione delle aspettative sugli aumenti dei tassi d’interesse. Il mercato adesso sta scontando una probabilità del 9% di un aumento di 100 punti base alla riunione della Fed di mercoledì e un 33% di un aumento di 75 punti base a settembre. Allo stesso tempo, i trader dei tassi si aspettano un taglio di 25 punti base in Q1 2023.
La percentuale di gestori di fondi che si aspetta rendimenti obbligazionari più alti è scesa al minimo in 3 anni, mentre la percentuale che si aspetta tassi a breve termine più alti sta scendendo velocemente.

In queste informazioni è incorporato il pensiero che l’economia non resisterà all’inasprimento monetario della Fed e che probabilmente, ad un certo punto, l’inflazione dovrà scendere e riadattarsi a condizioni economiche più deboli. Il recente comportamento del decennale, sembra essere in linea con tutto ciò. Dal grafico si può notare la formazione di un testa e spalle d’inversione.
Sebbene la sessione di venerdì sia stata piuttosto debole, il mercato azionario ha registrato la sua migliore settimana in un mese. Il drawdown dai massimi di gennaio si è ridotto a circa il 17%.
Venerdì, l’S&P 500 è sceso per la prima volta in quattro giorni, mentre il Nasdaq ha sottoperformato i principali benchmark, chiudendo in ribasso dell’1,8%. A guidare le perdite dell’ultimo giorno della settimana sono stati gli scarsi risultati di Snap Inc. e Twitter, che hanno sollevato la preoccupazione per la spesa pubblicitaria online e hanno pesato sulle azioni di Meta Platforms e di Alphabet.
Nella settimana, le utilities sono state le peggiori mentre i consumer discretionary hanno avuto le migliori performance, seguiti dai materials e i titoli industriali.

Si sta diffondendo la speculazione secondo cui il peggio del sell off è passato. Il sondaggio di Bank of America più seguito da Wall Street ha mostrato che il pessimismo dei gestori di fondi ha raggiunto livelli di capitolazione. Le aspettative sulla crescita globale e sui profitti hanno raggiunto dei minimi storici. Ad evidenziare il sentiment negativo sono stati anche i dati sui livelli di cash e sull’esposizione azionaria. Quest’ultima si è ridotta drasticamente.
Anche i flussi dei fondi hanno iniziato a riflettere la rassegnazione degli investitori. Secondo i dati di EPFR Global, gli investitori hanno prelevato $ 4.5 miliardi dai fondi comuni di investimento globali incentrati sulle equities per cinque settimane consecutive.
Dal minimo di metà giugno, l’S&P 500 è salito del 9%, riportandosi al di sopra della sua media mobile a 50 periodi. Questo rimbalzo è il primo quest’anno che è riuscito a durare più di un mese.
Ci sono alcuni aspetti tecnici a sostegno della tesi rialzista, soprattutto quelli relativi al market breadth. Tuttavia, i rischi al ribasso rimangono reali e gli hedgers ne sono consapevoli. I futures del VIX a lunga scadenza sono ben al di sopra del range pre-COVID, riflettendo la persistente avversione al rischio degli investitori.
La BCE e il nuovo strumento “anti crisi”
La Banca centrale europea ha aumentato il suo tasso d’interesse di riferimento di mezzo punto percentuale, il primo aumento in più di un decennio. Con l’aumento sovradimensionato, la Lagarde ha posto fine alla “forward guidance”, dichiarando che il Consiglio direttivo valuterà gli aumenti dei tassi riunione per riunione.
La BCE ha svelato il “Transmissions Protection Mechanism” (TPI), il cui scopo è salvaguardare la corretta trasmissione della politica monetaria in tutta l’Euro Area. Lo strumento consentirà al Consiglio direttivo di mantenere il suo mandato di stabilità dei prezzi. Come previsto, non sono state fornite molte informazioni ma la BCE si è limitata ad affermare che gli acquisti non saranno soggetti a restrizioni.
L’annuncio dello strumento anti crisi ha fatto ben poco per calmare lo spread BTP-Bund. Tenere sotto controllo il mercato obbligazionario italiano nel bel mezzo delle tensioni politiche sarà molto difficile per la BCE.
I rendimenti sovrani europei sono stati contrastanti durante la settimana, nonostante un forte calo venerdì a seguito dell’uscita del flash PMI, che è scivolato in contrazione. Il rendimento delle obbligazioni tedesche a due anni ha registrato il calo giornaliero più grande dal panico di Lehman Brothers nel 2008, scendendo di 25 punti base.
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