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La parità tra euro e dollaro: perché l’euro è debole?
Ieri è stata raggiunta la parità tra euro e dollaro. Dopo la rottura di questo livello, l’euro potrebbe scendere in modo significativo. Secondo alcuni strateghi, in base a quello che succederà con il gasdotto Nord Stream 1, l’euro potrebbe raggiungere 85-90 cent per dollaro. In questo post andremo ad indagare sul perché l’euro è così debole.
I flussi di gas dalla Russia e la parità tra euro e dollaro
Ci sono molti dubbi sul fatto che la Russia ripristinerà i flussi di gas verso l’Europa una volta completata la manutenzione del gasdotto Nord Stream 1. I flussi di gas dalla Russia sono stati pari al 40% dei livelli normali. Ulteriori interruzioni potrebbero aumentare la prospettiva di un razionamento prima dell’inverno, quando la domanda di energia aumenterà.
I governi delle varie nazioni del blocco hanno parlato apertamente del rischio di un interruzione totale. Se ciò si verificasse davvero, i prezzi dell’energia potrebbero schizzare ancora più in alto insieme all’inflazione, che si trova già a livelli record. In questo scenario la recessione diventerebbe sempre più probabile e la valuta comune più debole.
Ci sono così tante variabili che influenzerebbero questo scenario, come ad esempio la durata delle interruzioni, l’entità dei tagli alle forniture e fino a che punto i paesi si spingerebbero per razionare l’energia. Le onde d’urto di questa situazione non si propagherebbero solo alla valuta, ma anche al mercato azionario, obbligazionario e del credito.
Il focus del mercato sulla crisi energetica dell’Europa come fattore determinante per valutare le prospettive economiche del blocco e della sua valuta è evidente. Basta guardare un grafico del future del natural gas europeo di riferimento e EUR/USD (scala invertita).
La riapertura del gasdotto chiave della Russia è pianificato per il 21 luglio. Staremo a vedere che cosa succederà!
I differenziali tra i tassi d’interesse e la parità tra euro e dollaro
Finora i piani della BCE di aumentare i tassi d’interesse uscendo dal territorio negativo hanno fatto ben poco per sostenere la valuta. La Lagarde ha annunciato di voler aumentare i tassi di 25 punti base a luglio e di procedere con un aumento di dimensioni più grandi alla riunione di settembre. Tuttavia, molte altre importanti banche centrali si sono mosse molto più rapidamente per inasprire la politica e contrastare l’inflazione.
I mercati monetari scommettono che quest’anno la BCE aumenterà i tassi di almeno 125 punti base. La Federal Reserve, ad esempio, ha già fatto di più di quello che viene prezzato per l’Euro Area. Possiamo concludere che i differenziali tra i tassi d’interesse dei due paesi stanno in parte contribuendo alla debolezza dell’euro nei confronti del dollaro.
Il deficit commerciale
I dati dell’agenzia di statistica della Germania hanno mostrato che un aumento del valore delle importazioni e il calo delle esportazioni hanno spinto la più grande economia del blocco in un deficit commerciale di 1 miliardo di euro a maggio. Si tratta del suo primo deficit commerciale mensile dal 1991, poco dopo la riunificazione.
Ciò rappresenta una situazione piuttosto allarmante per l’economia tedesca, in quanto la sua base manifatturiera dominante la rende dipendente dalle esportazioni. La Germania ha dovuto affrontare interruzioni dovute ai problemi della catena di approvvigionamento globale. Anche l’aumento dei prezzi dell’energia e la domanda più debole di beni hanno avuto effetti negativi.
La frammentazione dell’Eurozona
Gli investitori sono molto preoccupati per la frammentazione dell’Eurozona. Con questo termine si intende le diverse risposte che le nazioni del blocco possono avere agli aumenti dei tassi d’interesse. Nonostante i membri condividano la stessa politica monetaria, gli aspetti politici di ognuno sono diversi. In particolare, ci sono nazioni che hanno livelli di debito molto alti. Queste nazioni sono conosciute sotto il nome PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna). Quando la BCE aumenta i tassi, crescono le paure che queste nazioni non siano in grado di servire il loro debito.
L’aumentato rischio percepito si riflette negli spread obbligazionari tra i rendimenti dei PIGS e i Bund tedeschi, che hanno iniziato ad accelerare alla fine di maggio. A quel punto, la BCE ha deciso di riunirsi in un meeting di emergenza per discutere del problema della frammentazione dell’Eurozona e accelerare lo sviluppo di uno strumento “anti-crisi” che serva a contenere gli spread delle economie più a rischio. Ciò è servito a far diminuire gli spread. Tuttavia, ultimamente stanno di nuovo salendo.
La forza del dollaro
La valuta di riserva mondiale tende a servire da bene rifugio durante i periodi di incertezza. Il rallentamento della crescita globale sta senz’altro creando domanda di dollari e favorendo l’aumento del suo valore. L’indice del dollaro americano (DXY) ha raggiunto il livello massimo da ottobre 2002. Secondo un indice che dà importanza alle valute più utilizzate nel commercio internazionale, il dollaro ha raggiunto il livello più alto da maggio 2020, molto vicino al picco del panico del covid. Anche la politica monetaria della Fed e le aspettative del mercato sugli aumenti dei tassi d’interesse stanno contribuendo alla parità tra euro e dollaro.
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