Crollo Azioni Meta: Analisi Completa e Implicazioni per gli Investitori
Meta Platforms ha subito un significativo contraccolpo in seguito alla pubblicazione dei risultati finanziari del primo trimestre. Le aspettative di vendite inferiori alle previsioni per il trimestre corrente, accoppiate con l’annuncio di un incremento delle spese in conto capitale, hanno esercitato una forte pressione sulle
Possibili Dividendi di Alphabet: Una Svolta Strategica per il Gigante della Tecnologia
Alphabet, la società madre di Google, potrebbe presto fare notizia con l’introduzione di dividendi per la prima volta nella sua storia. Questa potenziale mossa segue l’esempio di Meta Platforms, che a febbraio ha annunciato il suo primo dividendo, segnando un significativo punto di svolta nel
Il Declino della Strategia di Investimento Risk Parity
La strategia di investimento risk parity ha rappresentato un pilastro nelle tecniche di gestione del portafoglio fin dalla sua concezione nei tumultuosi anni ’90. Sviluppata e popolarizzata da Ray Dalio di Bridgewater Associates, questa strategia si proponeva di superare i limiti dei tradizionali approcci basati
Cosa fa muovere Wall Street e la Borsa Europea? Sintesi Macro – Settimana 16
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Ottimizzare gli Investimenti con il Ritorno alla Media: Strategie Essenziali
Nel mondo degli investimenti, pochi concetti sono tanto fondamentali quanto il “ritorno alla media” o mean reversion. Questo principio è una nozione statistica ben nota che descrive la tendenza degli eventi estremi a riconvergere verso un risultato medio nel tempo. Intuitivamente, molti di noi comprendono
Il Potere degli Investimenti in Dividendi in un’Economia Incerta
In un periodo di incertezze fiscali, monetarie e geopolitiche, gli investitori hanno bisogno di strategie difensive per proteggere e accrescere i propri capitali. Una tale strategia, spesso sottovalutata ma di fondamentale importanza, è l’investimento in azioni che pagano dividendi crescenti. Questo blog post esplora l’importanza
I prezzi dell’energia nel 2022: quali sono i paesi con i costi energetici più alti?
I prezzi dell’energia hanno raggiunto livelli storici nel 2022. La benzina, l’elettricità e il gas naturale sono saliti alle stelle quando l’invasione russa dell’Ucraina ha danneggiato le catene di approvvigionamento energetico globale. Le famiglie e le imprese devono far fronte a prezzi dell’energia più elevati nel 2022 a causa dell’estrema volatilità dei prezzi. Andiamo a vedere quali sono i paesi con i costi energetici più alti del mondo.
I prezzi della benzina più alti del mondo
Le famiglie di Hong Kong pagano i prezzi più alti del mondo per la benzina, con una media di 11,10 dollari al gallone (più del doppio della media globale). Alla base dell’aumento dei prezzi ci sono i costi elevati del terreno e le tasse.
Dopo Hong Kong, la Repubblica Centrafricana ha i costi della benzina più alti a 8,60 dollari al gallone. Il paese è importatore netto di benzina e ha dovuto far fronte a crescenti pressioni sui prezzi dopo la guerra in Ucraina.
Le famiglie in Islanda, Norvegia e Danimarca affrontano i costi della benzina più alti in Europa.
I prezzi globali dell’elettricità
La maggior parte dei paesi con i prezzi più alti dell’elettricità si trova in Europa, dove i prezzi di Danimarca, Germania e Belgio sono circa il doppio di quelli di Francia e Grecia. In prospettiva, i prezzi dell’elettricità in molti paesi europei sono più del doppio o del triplo della media globale di 0,14 dollari per chilowattora.
Nel primo trimestre del 2022, i prezzi dell’elettricità domestica nell’Unione europea sono aumentati del 32% rispetto all’anno precedente.
Negli Stati Uniti, i prezzi dell’elettricità al consumo sono aumentati di quasi il 16% rispetto a settembre dello scorso anno, l’aumento più alto in oltre quattro decenni. Tuttavia, le famiglie statunitensi sono meno colpite dall’impatto delle interruzioni dell’approvvigionamento russo poiché gli Stati Uniti sono un esportatore netto di energia.
I paesi con i prezzi più alti del gas naturale
Otto dei 10 paesi con i prezzi più alti del gas naturale a livello globale si trovano in Europa, con i Paesi Bassi in testa. Complessivamente, i prezzi del gas naturale in Europa sono aumentati di sei volte rispetto all’anno scorso dopo l’invasione dell’Ucraina.
La buona notizia è che la stagione autunnale è stata relativamente calda, il che ha aiutato la domanda europea di gas naturale a scendere del 22% a ottobre rispetto allo scorso anno, riducendo il rischio di carenze di gas durante l’inverno.
Al di fuori dell’Europa, il Brasile ha il quarto prezzo più alto del gas naturale a livello globale, nonostante produca circa la metà dell’offerta a livello nazionale. Gli alti costi del gas sono stati particolarmente difficili per le famiglie a basso reddito. I prezzi elevati sono diventati una questione politica chiave nel periodo precedente alle elezioni presidenziali di ottobre.
Singapore ha i prezzi del gas naturale più alti dell’Asia poiché la maggior parte del combustibile viene importata tramite petroliere o oleodotti, lasciando il paese vulnerabile agli shock dei prezzi.
Il tetto del prezzo del gas in Europa
La Commissione Europea ha proposto l’introduzione di un tetto massimo al prezzo del gas naturale per frenare gli aumenti dei prezzi. La proposta prevede che il blocco del prezzo scatterà se i prezzi del benchmark del gas europeo supereranno i 275 euro o se sarà maggiore di 58 euro rispetto alla media dei mercati internazionali per almeno 10 giorni.
Al momento però i governi dei paesi europei non hanno trovato un accordo. Probabilmente, la questione del tetto massimo verrà discussa nel corso della riunione del Consiglio Europeo del 15 e 16 dicembre.
Prezzi dell’energia più alti dopo il 2022
Questo mese sono entrate in vigore le nuove sanzioni UE per tentare di limitare le entrate della Russia. Tutte le spedizioni marittime di greggio dalla Russia all’Europa si fermeranno.
Contemporaneamente, è stato fissato un tetto massimo di 60 dollari al barile nell’UE e nei Paesi del G7. Il petrolio russo potrà essere trasportato con imbarcazioni europee o degli altri Stati che aderiscono alle sanzioni solo se il carico viene acquistato al di sotto del price cap. Tutto ciò potrebbe probabilmente spingere verso l’alto i prezzi dell’energia durante l’inverno e nel 2023.
Nonostante a novembre la domanda di gas naturale da parte dei paesi dell’Unione Europea sia diminuita di circa un quarto rispetto alla media degli ultimi cinque anni, l’analisi dell’EIA mostra che le capacità di stoccaggio di gas naturale potrebbero scendere al 20% entro febbraio se la Russia interrompesse completamente la sua offerta e la domanda non venisse ridotta. I mercati dell’energia sono così stretti che solo pochi gradi Celsius al di sopra del normale potrebbero portare l’Europa a non avere energia sufficiente per superare l’inverno.
Mentre l’Europa cerca alternative all’energia russa, una maggiore domanda in altri paesi potrebbe aumentare la concorrenza globale per i combustibili, esercitando una pressione al rialzo sui prezzi. Tra tutti, la Cina è il paese su cui va l’attenzione visti gli sforzi per riaprire la sua economia.
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