Come l’Influenza della Psicologia Può Compromettere il Tuo Portafoglio di Investimenti
L’influenza della psicologia sugli investimenti è spesso citata come uno dei motivi principali per cui molti investitori non raggiungono i loro obiettivi finanziari. Una delle grandi verità nel mondo della finanza è che gli investitori comprano a prezzi alti e vendono a prezzi bassi. La
I “Magnifici Sette” del Mercato Azionario: le Lezioni del Passato
Nel contesto degli investimenti, ci sono gruppi selezionati di aziende, con prospettive apparentemente garantite, che ciclicamente attirano l’attenzione del mercato. Storicamente, abbiamo visto come queste “mode” di investimento abbiano suscitato grandi aspettative, seguite spesso da risultati meno brillanti di quelli previsti. Un esempio famoso è
Guida agli Investimenti in ETF per Investitori Italiani
Un Exchange Traded Fund (ETF) è un fondo d’investimento negoziato in borsa che replica l’andamento di un indice di riferimento, come l’S&P 500 o il FTSE MIB. A differenza dei fondi comuni di investimento tradizionali, gli ETF possono essere comprati e venduti come le azioni
Short Squeeze Scuote il Mercato del Rame: Analisi e Implicazioni per gli Investitori
Recentemente, il mercato del rame ha assistito a una notevole turbolenza, principalmente a causa di uno short squeeze che ha colpito il Comex di New York. Questo fenomeno ha causato notevoli dislocazioni nei prezzi a livello globale, influenzando trader e investitori. Nel seguente articolo, analizzeremo
Il Ritorno delle Meme Stock: GameStop e AMC Infiammano Ancora Wall Street
Il recente aumento di interesse verso le azioni di GameStop Corp. e AMC Entertainment Holdings Inc. segna il ritorno alla frenesia dei retail trader che ha scosso i mercati durante la pandemia. La mania delle meme stock ha visto un’improvvisa rinascita grazie a movimenti di
Come l’Aumento dei Dividendi e i Riacquisti Stanno Rivoluzionando Le Azioni Giapponesi
Il mercato azionario giapponese sta attraversando una fase di profonda trasformazione, guidata da significative modifiche nelle politiche di remunerazione degli azionisti adottate dalle aziende locali. L’aumento dei dividendi e i riacquisti (buyback) stanno creando nuove opportunità sulle azioni giapponesi per gli investitori che sanno interpretare
Cosa fa muovere i mercati? Sintesi Macro – Settimana 18
La volatilità e i grandi swing continuano a fare da padroni sui mercati finanziari. Il giorno della Fed ha scatenato grandi movimenti, che si sono però completamente annullati il giorno successivo. A seguito dei commenti di Powell riguardo all’aumento di 75 punti base, il mercato azionario ha messo in scena un rally epico, con l’S&P 500 che ha guadagnato il 3%. Il giorno dopo però, l’indice ha perso il 3,6%. Tutte e due le performance giornaliere si sono andate ad inserire nelle code della distribuzione.
L’indice adesso si trova a più del 14% dai suoi massimi storici e ha chiuso in negativo per la quinta settimana consecutiva. La candela settimanale ha chiuso al di sotto del minimo della settimana precedente, stabilendo così un nuovo minimo ciclico.
Il Nasdaq è ormai in un bear market, trovandosi a più del 24% dai suoi massimi storici. Anche le small-cap del Russell e il Dow Jones Industrial hanno fatto nuovi minimi ciclici nella settimana appena conclusa.
L’indice della volatilità VIX è stato molto caotico. La discesa di inizio settimana, che ha accelerato con la conferenza stampa di Powell, è stata in gran parte recuperata nei giorni successivi. L’indice ha chiuso al di sopra dei 30, una soglia che solitamente indica nervosismo sui mercati e che adesso è diventata la norma.
Le parole di Powell sono state tutt’altro che dovish. Nonostante non stia prendendo in considerazione un aumento di 75 punti base, la Fed ha iniziato quello che si prospetta essere il ciclo di inasprimento più aggressivo dall’era Greenspan.
Gli swap legati alle riunioni della Fed stanno ora scontando meno di 150 punti base di ulteriori aumenti dei tassi entro settembre. Ciò suggerisce dubbi sulla possibilità di altri tre aumenti di 50 punti base a ciascuna riunione.
La banca centrale statunitense consentirà inoltre alle sue partecipazioni in Treasury e titoli garantiti da ipoteca di diminuire a partire da giugno a un ritmo mensile iniziale di $ 47,5 miliardi, aumentando in tre mesi a $ 95 miliardi.
La forza del dollaro
Il dollaro americano è sceso durante il discorso di Powell che ha seguito la decisione sulla politica monetaria. Esattamente come è successo per gli indici azionari, l’intero movimento è stato recuperato il giorno dopo. Il dollaro infatti si è portato di nuovo verso il suo massimo a 20 anni. La sua traiettoria sembra inarrestabile, con il prezzo che non compie un vero e proprio ritracciamento da marzo.
Complessivamente, il dollaro sta guadagnando nei confronti della maggior parte delle valute dei paesi sviluppati e in via di sviluppo.
Il tasso di cambio EUR/USD ha appena rotto una flag di continuazione del trend ribassista. La maggior parte dei trader pensa che l’euro sia ormai destinato a raggiungere la parità con il dollaro, visti i rischi di stagflazione a cui l’economia europea è esposta.
Una formazione simile si è creata anche su GBP/USD. La rottura della flag è avvenuta però in maniera molto più decisa.
La Bank of England, dopo aver alzato il suo tasso chiave di un quarto di punto all’1%, ha emesso le prospettive più cupe di qualsiasi altra banca centrale quest’anno, avvertendo il Regno Unito di prepararsi a un’inflazione a due cifre e ad un prolungato periodo di stagnazione o addirittura di recessione.
Rendimenti obbligazionari
Nella settimana appena conclusa, la situazione sul mercato obbligazionario si è ribaltata. I rendimenti di lungo termine sono infatti saliti più di quelli a breve termine. I rendimenti a 1 e 2 anni sono addirittura diminuiti.
Il risultato è stato l’irripidimento della curva. E’ importante notare però che alcuni segmenti della curva dei rendimenti rimangono invertiti.
ARTICOLI CORRELATI
Cosa fa muovere i mercati? Sintesi Macro – Settimana 17