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Il simposio di Jackson Hole è davvero rilevante per i mercati?
Il clamore verso il simposio di Jackson Hole è più intenso del solito quest’anno ed è facile capire il perché.
Gli Stati Uniti stanno affrontando l’inflazione più alta degli ultimi quarant’anni e la Fed sta aumentando i tassi d’interesse per raffreddare l’economia.
Gli investitori sono alla continua ricerca di indizi sulle future mosse della Fed in mezzo all’incertezza e all’aumento delle probabilità di recessione.
La particolare attenzione al simposio di quest’anno è confermata dai dati delle principali testate giornalistiche. Quest’anno il numero di rapporti pubblicati prima dell’evento ha raggiunto il livello più alto di qualsiasi altro periodo nell’ultimo decennio.
Nonostante i mercati siano molto attenti al simposio di Jackson Hole, la storia mostra che tutto il clamore attorno a questo evento è esagerato. La vera guida per i mercati verrà dai dati macroeconomici.
Nell’ultimo decennio, l’indice S&P 500 ha perso in media lo 0,2% il giorno del discorso del presidente della Fed al simposio di Jackson Hole. Dopo cinque giorni dal discorso, l’indice ha avuto una performance media dello 0,5%, dello 0,1% dopo 20 giorni e del 4,5% entro la fine dell’anno. In altre parole, i movimenti sono stati al di sotto di una deviazione standard e non c’è molta dispersione attorno alla media. I dati sembrerebbero quindi confermare che il simposio del Jackson Hole non è un driver così importante per i mercati.
Lo scorso anno, il mercato è salito dopo che Powell ha tranquillizzato i mercati dicendo che l’inflazione si sarebbe rivelata transitoria e che i tassi d’interesse vicini allo zero erano una strategia appropriata per sostenere la ripresa. Il mercato ha esteso i guadagni fino alla fine dell’anno. Tuttavia, la previsione di Powell è stata errata e il mercato oggi ha cancellato tutti quei guadagni.
La posizione di Powell
E’ molto probabile che Powell farà emergere la sua posizione da falco nel suo discorso al simposio di Jackson Hole. La Fed fa affidamento sui mercati per trasmettere in modo efficiente le sue politiche. Le condizioni finanziarie si sono notevolmente allentate negli ultimi due mesi. Gran parte dell’allentamento è stato guidato dal restringimento degli spread creditizi e dal rally azionario.
Senza implicare un tasso terminale più elevato, Powell potrebbe ottenere un certo grado di inasprimento delle condizioni finanziarie impegnandosi a mantenere i tassi alti fino al 2023. Allo stesso tempo però è improbabile che Powell scioccherà i mercati con il discorso di oggi. Saranno i dati macroeconomici come l’inflazione e la crescita economica che determineranno la direzione dei mercati.
Un significativo ampliamento della tendenza disinflazionistica potrebbe cambiare la narrativa dei mercati, così come qualsiasi segno che la crescita salariale si sta moderando e non rimarrà una forza duratura al rialzo sull’inflazione.
I primi segnali dal simposio di Jackson Hole
I membri della Fed hanno continuato a rimarcare la loro determinazione a aumentare i tassi d’interesse.
Bullard
Il presidente della Fed di St. Louis James Bullard ha affermato che i funzionari dovrebbero agire rapidamente e aumentare i tassi di riferimento a un intervallo compreso tra il 3,75% e il 4% entro la fine dell’anno.
“Mi piace l’idea di ottenere gli aumenti dei tassi prima piuttosto che dopo”, ha detto giovedì alla CNBC a Jackson Hole. “In questo modo dimostriamo di essere seriamente intenzionati a combattere l’inflazione. Siamo al 2,33% in questo momento. Non è un livello abbastanza alto”, ha affermato riferendosi all’attuale livello effettivo del tasso fed funds.
Bullard ha inoltre affermato di non aver deliberatamente parlato molto delle prospettive per i tassi nel 2023 perché è un ambiente molto volatile per fare previsioni accurate. Tuttavia, ha avvertito che i mercati stanno sottovalutando il rischio che le pressioni inflazionistiche spingano la Fed ad essere più aggressiva di quanto si aspettano.
George
Il presidente della Fed di Kansas City ha affermato che la banca centrale non ha ancora raggiunto dei livelli che pesano sull’economia e che potrebbe mantenere i tassi al di sopra del 4% per un certo periodo.
“È molto importante essere chiari nella nostra comunicazione sulla destinazione verso cui siamo diretti”, ha detto a Bloomberg Television. “Dobbiamo aumentare i tassi di interesse per rallentare la domanda e riportare l’inflazione al nostro obiettivo”, ha continuato.
50 o 75 punti base?
I futures dei fed funds scontano una probabilità del 62,5% per un aumento di 75 punti base contro il 37,5% per un aumento di 50 punti base.
Il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker, parlando in un’intervista con la CNBC, ha anche affermato che, sebbene ci siano barlumi di speranza sull’inflazione, il lavoro della banca centrale non è ancora finito. Il suo tono misurato sembra suggerire un aumento di 50 punti base alla prossima riunione.
Bostic della Fed di Atlanta, parlando in un’intervista separata al Wall Street Journal, ha affermato di non aver ancora deciso se sostenere un aumento di 50 o 75 punti base alla riunione del FOMC del 20-21 settembre. Ha fatto eco alle affermazioni di George secondo cui l’attuale range compreso tra il 2,25% e il 2,5% non è ancora restrittivo per l’attività economica. Secondo la sua opinione, il tasso neutrale è intorno al 3%.
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