Inflazione negli Stati Uniti: scomponiamo la lettura di maggio

L’inflazione negli Stati Uniti ha raggiunto l’8,6% su base annua a maggio. I costi dei servizi hanno continuato a salire, cosa da tenere d’occhio perché è lì che i consumatori spendono la maggior parte dei loro soldi. Inoltre, l’inflazione dei servizi non è correlato ai picchi “transitori” delle materie prime.

I costi della benzina e del gas naturale sono esplosi. L’energia ha registrato un aumento del 3,9% rispetto a aprile e del 34,6% su base annua. Il costo del cibo è aumentato di oltre il 10%.

Nel paniere di beni e servizi utilizzato per il CPI, ci sono sempre alcune voci che diminuiscono o rimangono stabili e altre che aumentano. Il tutto viene confrontato con i livelli di un anno fa, il che getta l’effetto base nel mix. Ciò fa si che i tassi del CPI anno su anno non siano mai una linea retta. Tuttavia, in questo ciclo inflazionistico, abbiamo avuto un rialzo quasi rettilineo, interrotto solo da due eventi che hanno dato false speranze.

inflazione Stati Uniti maggio 2022

Il potere d’acquisto del dollaro

L’inflazione negli Stati Uniti tiene traccia della perdita del potere d’acquisto del dollaro. A maggio, il potere d’acquisto di $ 100 indicizzato al 1° gennaio 2000 è sceso a $ 57,80. E’ per questo che l’inflazione attuale sta mettendo di cattivo umore gli americani.

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L’inflazione dei servizi negli Stati Uniti

Il CPI dei servizi è aumentato dello 0,8% rispetto al mese precedente e del 5,7% rispetto a un anno fa, il peggiore aumento dal 1990. I servizi includono i costi dell’alloggio, di cui parleremo in dettaglio, e altre voci:

  • Assicurazione sanitaria: +13,8%
  • Tariffe aeree: +37,8%
  • Sistemazione in hotel e motel: +22,2%
  • Servizi di consegna: +16,4%
  • Servizi di lavanderia e tintoria: +10,1%
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Il CPI dello shelter

Il CPI dello shelter rappresenta il 32,4% del CPI totale e riflette i costi abitativi. Le componenti più importanti all’interno di questo paniere sono l’affitto della residenza principale (rent of primary residence) e l’affitto di residenza del proprietario (owner equivalent rent OER).

L’affitto della residenza primaria è balzato dello 0,6% nel mese di maggio e del 5,2% anno su anno. Misura ciò che un gruppo molto ampio di inquilini ha riportato come la variazione nel tempo dei pagamenti dell’affitto.

L’OER è balzato dello 0,6% rispetto a aprile e del 5,1% anno su anno. Misura i costi della proprietà di una casa, sulla base di quanto un gruppo molto ampio di proprietari di case chiederebbe per l’affitto.

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Il CPI degli affitti

Le misure di affitto del CPI tengono traccia degli aumenti di affitto effettivamente sperimentati dagli inquilini. Lo Zillow Rent Index è salito alle stelle a partire dall’estate del 2021. Su base annua, a maggio è balzato del 16,4%, un incremento minore dei precedenti. Gli affitti però tendono ad essere in ritardo rispetto allo Zillow Rent Index ed è probabile che continueranno a salire anche se l’indice di Zillow ha fatto marcia indietro.

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I beni non durevoli

L’inflazione dei beni non durevoli è dominato da cibo, benzina, servizi pubblici e forniture per la casa. Include anche veicoli nuovi e usati, elettronica di consumo, mobili, elettrodomestici, ecc. Dopo essere aumentato solo dello 0,3% su base mensile ad aprile alimentando le false speranze, è aumentato del 2,1% a maggio e del 14,3% anno su anno, il picco peggiore dall’aprile 1980. Il “cibo fuori casa”, come quello di distributori automatici, caffetterie, paninoteche e ristoranti, è aumentato dello 0,7% nel mese e del 7,4% anno su anno, il massimo da novembre 1981.

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L’inflazione dei beni durevoli negli Stati Uniti

Da un mese all’altro, il CPI per i beni durevoli è aumentato dello 0,1% a maggio, dopo essere rimasto pressoché invariato ad aprile, ed essere diminuito a marzo. Anno su anno, i beni durevoli sono aumentati dell’11,4%, in calo rispetto al picco del 18,7% di febbraio.

Il calo mensile del CPI dei beni durevoli a marzo e aprile avevano dato origine a false speranze secondo cui l’inflazione aveva toccato “il picco”. Quello che possiamo dire è che l’aumento dei prezzi dei beni durevoli potrebbe in effetti aver raggiunto il picco e che l’inflazione si è spostata dai beni durevoli ai servizi.

Il CPI dei veicoli usati, dopo essere diminuito su base mensile per tre mesi consecutivi, è aumentato nuovamente a maggio. Il grafico che segue mostra il valore dell’indice, non la variazione percentuale.

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Chiaramente, il CPI dei veicoli usati ha raggiunto il picco a livelli assolutamente folli. E’ molto probabile che l’aumento di questa categoria si placherà nel 2022.

Il CPI dei veicoli nuovi è aumentato dell’1,0% per il mese e del 12,6% anno su anno, il secondo peggior aumento in assoluto nei dati risalenti agli anni ’50. Tuttavia, alcuni modelli stanno ora iniziando a vedere scorte in aumento in mezzo al continuo calo delle vendite, che potrebbe eventualmente ridurre questo indice dei prezzi.

L’inflazione core negli Stati Uniti

Il core CPI, che esclude le componenti alimentari ed energetiche volatili, tiene traccia dell’inflazione nell’economia in generale. Su base mensile, è balzato dello 0,6% a maggio, accelerando da febbraio e marzo. Anno su anno, è aumentato del 6%, il terzo aumento peggiore dal 1982.

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