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La valutazione del Bitcoin può essere difficile in quanto si tratta di una classe di attività distinta rispetto alle normali azioni. Gli approcci di valutazione tradizionali, come i multipli PE e l’analisi basata sugli utili, potrebbero non applicarsi direttamente al Bitcoin. Di conseguenza, investitori e

Il crollo di Adani Group cancella 74 miliardi di dollari
Il crollo di Adani Group, scaturito dalle accuse di frode di Hindenburg Research, è entrato nella sua quarta sessione. Nonostante la dimostrazione di sostegno da parte di un investitore chiave, le perdite hanno raggiunto i 74 miliardi di dollari. Le azioni della maggior parte delle

Tesla: gli utili del quarto trimestre battono le stime
Tesla ha registrato profitti migliori del previsto nell’ultimo trimestre, anche se ha fornito segnali contrastanti sulle prospettive di crescita delle consegne di veicoli. Gli utili del quarto trimestre di Tesla battono le stime, attestandosi a $ 24,3 miliardi. I margini lordi del settore automobilistico, tuttavia,

NYSE: interruzione del trading dopo un problema tecnico
Un’interruzione del trading per alcuni titoli quotati sul NYSE ha fatto venire i brividi a Wall Street poiché dozzine di società ad alta capitalizzazione sembravano cancellare miliardi di dollari di valore di mercato senza una ragione apparente. Il trading è stato interrotto nei primi 30

Investire sui vincitori agli Oscar 2023
Negli ultimi 10 anni, un investitore che avesse investito nella società pubblica che possedeva il distributore del film vincitore il mese prima della premiazione e avesse venduto un mese dopo, avrebbe avuto un guadagno medio del 7,6%.
Tuttavia, indovinare quale film vincerà è difficile e spesso non c’è modo di investire nella distribuzione del film.
Anche se gli investitori scelgono il film giusto, non c’è garanzia di successo: il 40% delle volte la società pubblica che ha distribuito il film vincitore è rimasta indietro rispetto all’S&P 500.

El Salvador paga il debito di $800 milioni nonostante il crollo di Bitcoin !
El Salvador aveva scommesso su Bitcoin. Ed è in grave perdita. Ma nonostante tutto è risucito a sorprendere e a pagare il suo enorme debito di 800 milioni di dollari evitando il default sul suo debito denominato in dollari.El Salvador non solo è stato il
I segnali di capitolazione per individuare la fine del mercato ribassista sono difficili da trovare
Trovare segni di capitolazione a Wall Street mentre le azioni rimbalzano sta diventando sempre più difficile. Dopo una furiosa ondata di vendite e una ridotta propensione al rischio, il mercato azionario ha messo in scena un grande rimbalzo, con l’S&P 500 in rialzo di oltre il 6% in due giorni.
La capitolazione a Wall Street è molto simile alla capitolazione altrove: è una situazione in cui gli investitori si arrendono e vendono tutto. In poche parole, la capitolazione inizia quando il mercato continua a scendere per un po’ di tempo. Quando le perdite diventano troppo difficili da sopportare, gli investitori capitolano vendendo le loro partecipazioni. Il panic-selling porta sua volta a un calo ancora più forte dei prezzi.
Il culmine della capitolazione coincide con il bottom del mercato e, a posteriori, si rivela un ottimo momento per acquistare azioni. Logicamente, quando tutti corrono verso l’uscita, a vendere azioni rimane solo un piccolo gruppo di trader. In questo modo, si forma una specie di pavimento per il mercato.
Come si riconosce la capitolazione?
Uno degli indicatori di capitolazione è il volume di scambio molto elevato, che elimina gli investitori con una minore propensione al rischio lasciando solo le cosiddette “mani di diamante”, ovvero gli investitori che hanno la forza di continuare a detenere una posizione estremamente rischiosa.
Altri segni di capitolazione sono il rimbalzo del prezzo dopo che il panic selling ha fatto il suo corso e il raggiungimento di estremi negativi negli indicatori di sentiment degli investitori. Molti strumenti sono stati progettati per misurare il sentiment in modo da valutare i segni di capitolazione degli investitori. Essi utilizzano delle metriche sul posizionamento, il volume degli scambi e la volatilità.
Il bottom del mercato è quasi impossibile da prevedere. Spesso, gli investitori non riescono neanche a notare che il minimo è già stato raggiunto. Quindi la capitolazione può essere osservata solo con il senno di poi e non esistono segnali definitivi per riconoscerla.
Perché gli investitori capitolano?
Quando si tratta di panic selling, entrano in gioco i pregiudizi comportamentali. Il primo tra tutti è il recency bias, il pregiudizio del passato più recente. Quando cerchiamo di prevedere cosa accadrà in futuro, la nostra mente estrapola ciò che è accaduto di recente. Questo avviene perché il nostro cervello riesce a ricordare più facilmente quello che è appena accaduto rispetto a ciò che è accaduto in passato.
Sebbene questa scorciatoia funzioni bene nella vita di tutti i giorni, può farci attribuire un’importanza eccessiva agli eventi recenti quando prendiamo decisioni di investimento. Ad esempio, quando il nostro portafoglio scende del 10%, il recency bias ci fa pensare che continuerà a scendere.
La capitolazione è stata raggiunta?
Misurare lo stato di capitolazione è diventato il passatempo di Wall Street negli ultimi tempi, dopo che un crollo di nove mesi ha spazzato via $ 15 trilioni di valore. Mentre Deutsche Bank vede il posizionamento depresso come motivo di un potenziale rally di fine anno, Bank of America ha affermato che il sentiment ha ancora spazio per peggiorare.
Tra gli hedge fund seguiti da Morgan Stanley, la leva netta (un indicatore della propensione al rischio che tiene conto delle posizioni long rispetto a quelle short) ha toccato il minimo in 13 anni la scorsa settimana. Nel frattempo, i Commodity Trading Advisors hanno visto il loro posizionamento azionario avvicinarsi al minimo visto al culmine della crisi finanziaria globale, secondo i dati di JPMorgan.
Allo stesso tempo, l’allocazione azionaria delle famiglie statunitensi si attesta al 39%, un livello ancora storicamente alto. Ciò suggerisce che le famiglie hanno ancora spazio per tagliare la loro proprietà azionaria.
In chiusura del mese di settembre, quando le azioni sono crollate a nuovi minimi, la corsa all’uscita era per lo più assente. Anche se gli investitori al dettaglio, sulla base delle stime di JPMorgan, hanno scaricato singoli titoli al ritmo più veloce nei dati risalenti al 2015, non c’è stato alcun segno di panic selling. Il volume degli scambi ha superato i 12 miliardi di azioni venerdì, rispetto ai 19 miliardi a metà giugno.
Anche la reazione del VIX, noto come l’indicatore della paura di Wall Street, è stata contenuta. Nonostante si sia alzato, il VIX non è riuscito a superare il massimo di giugno.
Il sentiment azionario è rimasto stabile a settembre anche se l’indice S&P 500 ha subito il peggior calo mensile da marzo 2020. Il Sell Side Indicator di Bank of America che traccia mensilmente il sentiment di Wall Street nei confronti delle azioni statunitensi sulla base delle raccomandazioni di asset allocation fornite alla banca e a Bloomberg, è rimasto sostanzialmente piatto a settembre al 53,6% nonostante il sell off del 9% dell’S&P 500. L’indicatore è attualmente in territorio “neutrale”.
Non c’è nessun segnale di panico nemmeno negli spread creditizi. Lo spread tra le obbligazioni societarie con rating BBB e i Treasury a 10 anni, pur essendo in aumento, non ha raggiunto i picchi precedenti visti in prossimità dei minimi di mercato. I principali bottom di mercato degli ultimi decenni hanno visto questo spread aumentare oltre il 2,3%.
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