Guida agli Investimenti in ETF per Investitori Italiani
Un Exchange Traded Fund (ETF) è un fondo d’investimento negoziato in borsa che replica l’andamento di un indice di riferimento, come l’S&P 500 o il FTSE MIB. A differenza dei fondi comuni di investimento tradizionali, gli ETF possono essere comprati e venduti come le azioni
Short Squeeze Scuote il Mercato del Rame: Analisi e Implicazioni per gli Investitori
Recentemente, il mercato del rame ha assistito a una notevole turbolenza, principalmente a causa di uno short squeeze che ha colpito il Comex di New York. Questo fenomeno ha causato notevoli dislocazioni nei prezzi a livello globale, influenzando trader e investitori. Nel seguente articolo, analizzeremo
Il Ritorno delle Meme Stock: GameStop e AMC Infiammano Ancora Wall Street
Il recente aumento di interesse verso le azioni di GameStop Corp. e AMC Entertainment Holdings Inc. segna il ritorno alla frenesia dei retail trader che ha scosso i mercati durante la pandemia. La mania delle meme stock ha visto un’improvvisa rinascita grazie a movimenti di
Come l’Aumento dei Dividendi e i Riacquisti Stanno Rivoluzionando Le Azioni Giapponesi
Il mercato azionario giapponese sta attraversando una fase di profonda trasformazione, guidata da significative modifiche nelle politiche di remunerazione degli azionisti adottate dalle aziende locali. L’aumento dei dividendi e i riacquisti (buyback) stanno creando nuove opportunità sulle azioni giapponesi per gli investitori che sanno interpretare
Guida per Investire nei BTP Green 2037: Caratteristiche e Vantaggi dei Titoli di Stato Italiani Sostenibili
Una delle tendenze finanziarie più significative degli ultimi anni è stata l’integrazione della sostenibilità nelle strategie di investimento. L’Italia, in particolare, si è distinta attraverso l’emissione dei BTP Green, titoli di Stato che non solo offrono una forma di investimento sicura ma promuovono anche progetti
Cosa fa muovere Wall Street e la Borsa Europea? Sintesi Macro – Settimana 19
Wall Street sembra finalmente aver trovato un’oasi di tranquillità. L’S&P 500 ha appena registrato la terza settimana consecutiva di guadagni mentre il Dow Jones è salito per l’ottava sessione consecutiva. Tuttavia, non tutto è sereno come sembra. Una serie di dati inferiori alle stime –
Cosa fa muovere i mercati? Sintesi Macro – Settimana 44
E’ stata una settimana densa di dati che ha portato oscillazioni importanti sui mercati. Le azioni statunitensi sono scese, recuperando un po’ di terreno durante la sessione finale. Tra gli indici, il Nasdaq è stato il grande perdente, con un calo del 6%. Questa è stata la performance settimanale peggiore da gennaio per l’indice tecnologico.
Per quanto riguarda i settori dell’S&P 500, le utilities, l’energy e gli industrials hanno sovra performato. Viceversa, i consumer discretionary, i communication services e le tech hanno avuto le prestazioni peggiori.
Il VIX e le azioni si sono disaccoppiati dopo la conferenza di Powell, con i trader che probabilmente hanno monetizzato i guadagni delle loro coperture.
A differenza delle azioni statunitensi, quelle cinesi hanno registrato guadagni di oltre il 10%, sulla scia della speculazione sulla potenziale uscita dalla politica Covid zero. Anche le azioni europee hanno performato meglio delle equities USA questa settimana.
Il dollaro ha chiuso la settimana quasi perfettamente invariato dopo la performance di venerdì, che è stata la peggiore da marzo 2020. Le materie prime e l’euro ne hanno approfittato.
Le crypto hanno recuperato terreno venerdì e sono riuscite a chiudere in positivo. Bitcoin è risalito sopra i 21.000$.
Durante la settimana, i rendimenti a 2 anni sono stati in rialzo di 25 punti base mentre quelli a 30 anni sono aumentati di soli 10 punti. La curva dei rendimenti più seguita dagli investitori si è portata al livello di inversione più estremo dal 1982.
Aiutato dalle chiacchiere sull’allentamento delle restrizioni COVID in Cina, il petrolio è tornato sopra $ 92, ai massimi in 3 mesi.
Tassi più alti, più a lungo
Alla conferenza stampa del FOMC, Powell è passato da hawkish ad ancora più hawkish, distruggendo tutte le speranze di un pivot accomodante. Nonostante rialzi dei tassi più piccoli di quelli recenti possano arrivare già dalla riunione di dicembre, il presidente della Fed ha affermato che è molto prematuro pensare a una pausa del ciclo di aumento dei tassi.
Il comunicato stampa sembrava essere accomodante. Di conseguenza, le equities erano aumentate e il dollaro e i rendimenti erano scesi. Non appena Powell ha iniziato a parlare, le cose sono cambiate velocemente.
Quello che è piaciuto meno ai mercati è stata la dichiarazione riguardo al tasso terminale dei tassi d’interesse, che dovrà arrivare più in alto di quanto previsto in precedenza e essere mantenuto a quei livelli fino a che il lavoro della Fed non sarà terminato.
Il mercato obbligazionario ha subito risposto alle nuove informazioni, scontando un picco sopra il 5%. Secondo il mercato, i tassi d’interesse rimarranno a quei livelli per tutto il 2023.
Powell è stato chiaro ed è riuscito molto bene ad instillare il mantra “tassi più alti, più a lungo” nella mente degli investitori.
”Una gestione prudente del rischio suggerisce che fare troppo poco è più rischioso di fare troppo. Se dovessimo stringere eccessivamente, potremmo usare i nostri strumenti per sostenere l’economia. Invece, se facessimo troppo poco rischieremmo di radicare l’inflazione e questo è un rischio molto maggiore per il nostro mandato”, ha affermato il presidente alla conferenza.
I dati sull’occupazione
I non-farm payrolls sono aumentati di 261.000, un numero di gran lunga superiore ai 195.000 previsti, anche se in calo rispetto ai 315.000 rivisti al rialzo di settembre.
Aggiungendo ulteriore pressione sulla Fed, i guadagni orari medi sono aumentati dello 0,4%, al di sopra dello 0,3% del mese scorso. Tuttavia, l’aumento annuo del 4,7% si è allineato con aspettative ed è in calo rispetto al 5% di settembre.
La crescita annua per la retribuzione oraria è stata del 3,9% negli ultimi tre mesi. Ciò suggerisce che la crescita salariale ha raggiunto il picco ma è ancora troppo alta per essere coerente con l’obiettivo di inflazione del 2%.
In contraddizione con i dati dell’Establishment Survey, il tasso di disoccupazione è balzato inaspettatamente dal 3,5% al 3,7% in quanto il numero dei disoccupati derivanti dal Household Survey è aumentato di 306.000 a 6,1 milioni, mentre il numero dei lavoratori occupati è crollato di 328.000.
La divergenza tra le due indagini è tornata in primo piano, poiché l’occupazione totale non agricola è aumentata di 261.000, mentre l’occupazione del sondaggio sulle famiglie è crollata di 328.000. Secondo quest’ultima, l’occupazione negli Stati Uniti non cresce da marzo.
Il rapporto sull’occupazione di ottobre ha inviato segnali contrastanti. Nel complesso, il mercato del lavoro è ancora molto teso e devono ancora verificarsi molti aggiustamenti prima che la disoccupazione raggiunga un livello neutro.
ARTICOLI CORRELATI:
Cosa fa muovere i mercati? Sintesi Macro – Settimana 43
Cosa fa muovere i mercati? Sintesi Macro – Settimana 42